Super Disney 76 – Mickey Superstar – Io… Topolino

05 NOV 2018
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Nel novembre 2003 un ragazzino del “core target” dell'attuale Topolino avrebbe potuto trovare in edicola un volumetto della collana Speciale Disney, un classico vattelapesca apparentemente da un tanto al chilo, dedicato ai 75 anni di Mickey Mouse. Non una cifra tonda insomma, per quanto molto importante, eppure le persone che lo confezionarono pensarono bene di inserire un po' del meglio della produzione a fumetti disneyana facendo sfilare uno dopo l’altro nomi come Gottfredson, Scarpa, Carpi, Missaglia, Asteriti, Martina, De Vita, Cavazzano, Marconi, Faraci, Artibani e Mastantuono in una serie di sette storie che rispettavano una visione diacronica e cronologica per approfondire al meglio le varie sfaccettature del loro protagonista. Non tantissime, si dirà, ma la qualità non sta (sempre) a braccetto con la quantità né, tantomeno, con la pigrizia. Perché altro non si può pensare di un prodotto editoriale come l'ultimo numero della collana, di nuovo in un vattelapesca, Mickey Superstar dedicato interamente a Topolino dopo cinque numeri tematici sul rapporto del grande Topo con i principali personaggi Disney nei fumetti. Sia chiaro, bene o male tutte le storie proposte in questo volumetto che intendeva nelle intenzioni celebrare il 90° anniversario di Mickey Mouse sono buone e in alcuni casi dei capolavori veri e propri. Ma il risultato di questa operazione è un minestrone abbastanza indigesto per quanto variegato: è palpabile come non ci sia stata la volontà o la capacità di confezionare un indice che, analogamente all'albo del 2003, potesse presentare le varie anime di Topolino dalle sue origini a oggi facendo capire come questo personaggio sia arrivato a quasi un secolo di vita e soprattutto perché.

È la tradizione pluridecennale del grande fumetto Disney che non è stata rispettata fino in fondo e, in questa maniera, si è propinato al suddetto “core target” il minimo sindacale, per quanto di buona qualità. Impossibile del resto non associare al Mistero di Tapioco Sesto la qualifica di “capolavoro” scarpiano ed è certamente sua la parte del leone in questa sede ma, infilata quasi alla fine dell’albo in mezzo a una caterva di storie decisamente più recenti (dal 1996 al 2013), l'avventura in Pampania sembra paradossalmente quasi del tutto fuori posto. L’unica altra storia un po’ più datata è Il segreto della “Gioconda”, l’esordio della macchina del tempo, come sempre gradevole per quanto all’ennesima ristampa in pochissimi anni: forse un eccessivo risalto per quella che evidentemente continua a essere ritenuta la storia più “rappresentativa” di questo ciclo. Certamente da segnalare, poi, la facciniana Il mistero di Borgospettro con le sue atmosfere horror abilmente rappresentate dall’autore genovese, capace di destreggiarsi con abilità anche con questo tipo di trame inquietanti che omaggiano il Topolino di Bill Walsh e le atmosfere ai confini della realtà di quella stagione delle strisce giornaliere americane. Ben altri richiami, stavolta al mondo dell’animazione, sono presenti in maniera piuttosto esplicita ne I mostri in giardino di Casty, remake su carta del corto Mickey’s Garden del 1935, e se vogliamo anche nel Berretto della discordia, breve firmata da Artibani che presenta dei ritmi perfetti per poter essere eventualmente trasformata a sua volta in un cartone animato.

E poi? E poi tutto il resto dell’albo oscilla tra la selezione di avventure gradevoli, ma certamente non il massimo che gli stessi autori presenti siano riusciti a dare all’universo di Topolinia, e la vera e propria catastrofe editoriale. In quest'ottica, chi scrive non crede che i bambini e i preadolescenti del 2003 fossero più capaci di apprezzare operazioni decisamente più accurate di questa rispetto ai loro omologhi del 2018. La nostra generazione è stata più fortunata da questo punto di vista? Forse. A questa presa di posizione si potrà tuttavia obiettare che per iniziative ben più complesse e strutturate legate ai 90 anni di Topolino non si debba andare a sperare nei semplici prodotti da edicola e che per i cultori, “quelli veri” e magari un po' rompiscatole, c'è ben altro molo cui approdare, come il cartonato di lusso Il grande Mickey, presentato nei giorni scorsi a Lucca Comics. E ci starebbe pure.

Peccato che in quel volume ben cinque storie su otto siano praticamente copincollate dal volumetto oggetto di questa recensione, peraltro ristampandole nello stesso ordine in entrambi: L’agghiacciante idrominaccia, Il berretto della discordia, Gli incontenibili Squee, L’incredibile Vladimir e I mostri in giardino. In più, se vogliamo aggiungere altro carico, la terza di queste è presente anche nel volume celebrativo edito da Giunti per la medesima ricorrenza e, soprattutto, la prima era già stata inserita nell’indice di Io… e Macchia Nera, l'albo che precede questo Io… Topolino all’interno della stessa miniserie. Come ciliegina sulla torta, copertina riciclata da I Grandi Classici Disney 299 (a sua volta ripresa da un'uscita one shot finlandese del 2008) e editoriali ridotti al minimo, giusto un box di poche righe a fronte di qualche pagina presente negli albi precedenti. Ed è a questo punto che, pur con tutta la buona volontà, la fiducia nell'editore e nella cura dei suoi prodotti comincia a vacillare, sperando con tutto il cuore di essere smentiti dalle prossime iniziative Disney Panini.

Autore dell'articolo: Davide Del Gusto

Sono cresciuto a pane, letteratura, storia e fumetti. Paperseriano dal remoto 2004, colleziono, leggo, recensisco e mi diverto con l'editing di questo sito. I miei indiscussi numi tutelari tra i fumettari sono Carl Barks, René Goscinny e Albert Uderzo, Floyd Gottfredson, Hergé, Vittorio Giardino, in rigoroso ordine sparso.