Il problema di queste storie è che spesso, o non sono propriamente parodie, ma chiaramente il titolo trae in inganno, oppure lo sono, ma sono realizzate in modo diverso dal solito, per l'appunto, con un'attualizzazione della vicenda, invece che con una trasposizione dei Paperi in quell'epoca. In entrambi i casi, di solito, il legame con l'opera originaria è comunque più labile di quando recitano in costume.
Al primo esempio appartengono
L'Isola del Tesoro (che rimane comunque una bellissima storia a sé) e
Ventimila Beghe Sotto i Mari (che da piccolo mi piacque moltissimo, ma che oggi, effettivamente...
/); alla seconda la
Paperiade e la
Paperodissea. In queste ultime, i riferimenti all'Odissea ed all'Iliade sono abbastanza chiari, le storie sono godibili (La Paperodissea è meglio riuscita, devo dire), e sono più che mai "parodie", cioè bonarie prese in giro, più che trasposizioni. Certo, un minimo effetto di straniamento, consapevolezza che forse non sono del tutto azzeccate, od un po' forzate, c'è, specie se si pensa alle Parodie "classiche", ma sono di certo storie che si lasciano leggere, e fanno il loro dovere egregiamente. Proprio come la
Paperopoli Liberata, che di fatto è il miglior esempio di questo modo "diverso" di fare le Parodie, in quanto sia molto ben riuscita che comunque in grado di riprendere elementi dell'opera. Altri esempi sarebbero
Paperino Missione Bob Fingher (che prima di essere la prima storia della PIA, era la parodia di 007), e
Gambadilegno: Relitto e Castigo. Ovviamente, di solito, le Parodie di questo tipo, presentano meno elementi dell'opera originale, quindi capisco che possano attirarsi critiche. Ma in realtà varia molto da storia a storia.