Penso che il "filo rosso" che unisce, in linea di massima, il fumetto dismeyano, sia la condanna di ogni tipo di, sopraffazione, intolleranza e tirannia.
Per condannare le dittature, le tirannie, non è necessario, essere di Sinistra, di Centro o di Destra: è semplicemente necessario pensare e credere che la cosa più importante da salvaguardare, in ogni tempo ed in ogni luogo,
è sempre e comunque: la Democrazia.
Chiunque si riconosca in questo Principio, partendo dalle proprie convinzioni politiche e culturali, si può riconosce in un fumetto come quello di "Topolino".
Ora, svincolerò da alcune affermazioni qui lette che mi troverebbero in netta polemica, per concentrami su questo argomento più strettamente topoliniano:
Per quanto riguarda il posizionamento di Topolino, forse è sbagliato considerarlo di sinistra in senso stretto (per quanto anche la sinistra abbia varie stratificazioni al suo interno, dal marxismo-leninismo al socialismo liberale dei Rosselli), però è indubbio che sia divenuto più di sinistra rispetto ai suoi esordi. Il Mickey di Gottfredson era indubbiamente un patriota americano. Quando scoppia la guerra decide di arruolarsi come volontario perché sente che il suo paese ha bisogno di lui ed è di certo difficile non vedere in storie come "Topolino e la Spia Poeta" e "Topolino e il tesoro di Mook" un sostegno implicito alla chiamata alle armi di determinati politici del periodo sul rischio di un'infiltrazione comunista nel paese. Immaginatevi se oggi venisse scritta una storia in cui il personaggio viene arruolato nei servizi segreti per trasferirsi in un paese immaginario del Medio-Oriente e sventare un attentato terroristico organizzato da strani individui barbuti. Quante possibilità ci sono che una specifica critica si scateni contro una supposta propaganda guerrafondaia? Un altro elemento significativo. In "Il Sosia di Re Sorcio " il protagonista si trova a dover gestire un reame in bancarotta a causa delle spese folli del sovrano. Quale soluzione adotta? Esonera il popolo dal pagare le tasse e dimezza il budget del governo. In bignami, questa è esattamente la visione della società che avevano i Padri Fondatori , laddove per i liberal moderni dovrebbe essere invece lo Stato centrale a farsi carico dei bisogni essenziali dei cittadini. Per questo ed altri dettagli, il Topolino degli anni '30 può essere considerato con pochi dubbi un simbolo dell'"American Way of Life", perché era la società stessa a sentire di vivere in una libera e superiore, senza scadere nel'inclusività razziale. Non a caso molti degli artisti che in quel periodo regalarono speranza alle famiglie rovinate dalla Grande Depressione erano immigrati di prima o seconda generazione. Due nomi su tutti: Frank Capra e Walt Disney. Oggi quel senso di appartenenza, in America come in Europa, si è abbastanza eroso sotto i colpi del relativismo e lo spostamento a sinistra della classe degli intellettuali-autori può essere considerato causa e sintomo di tale condizione. Nel caso dei fumetti Disney, il progressivo dislocamento editoriale dagli USA all'Italia, ricca di bigottismo e povera di orgoglio patriottico, ha contribuito ad esacerbare questo mutamento
Premesso che l'orgoglio patriotico negli Stati Uniti d'America è una costante che travalica le varie epoche e i due schieramenti politici, assolutamente dominanti, è ovvio che un personaggio come Topolino, non poteva, prescindere da questo atteggiamento. Io penso che gli anni 30 - poi 40 e 50 - e la storia Topolino sosia di re Sorcio, in particolare, vadano lette in ben altra maniera: di Sinistra o di Destra, ognuno di voi, lo giudichi da sé.
Il primo Topolino - quello che va fino al 1932 - è un vero e proprio poveraccio. Un proletario nel vero senso della parola che, in piena "grande depressione", lui, sostanzialmente orfano nonostante sia ancora un ragazzo - e prima ancora che qualcuno cominci ad inventarsi, più o meno improbabili zii o zie - è un ribelle, spesso anche irriverente, a tutti gli effetti.
Dopo l'elezione di Franklin Delano Roosevelt, Topolino incarna il New Deal, l'eroe che crede nel "grande sogno americano" di una ripresa economica e morale per far tornare gli Stati Uniti grandi, come non mai.
La minaccia nazista, nel frattempo, si affaccia dall'Europa e, in questo quadro si inseriscono varie storie che dal 1936 al 1943, ad esso si riferiscono: il Topolino che si arruola nella seconda guerra mondiale, rappresenta ancora una volta , lo stereotipo del "bravo cittadino americano", pronto a combattere per la "giusta causa".
In questo ultimo quadro, anti nazista si inserisce anche una storia come Topolino sosia di re Sorcio".
In un piccolo staterello, situabile fra le Alpi e i Balcani - lo si intuisce dalla flessione linguistica che la storia dà ai suoi abitanti -, chiuso al resto del mondo nelle sue frontiere e nella sua cultura medievale, un re tiranno, fregandosene altamente del benessere dei suoi sudditi, per mantenere un tenore di vita assolutamente, dispendioso e viziato, affama il suo popolo con tasse assolutamente inique.
Il nostro Topolino - assieme a Minnie e Pippo - per merito di un'avventura precedente, hanno ricevuto in premio, un milione di dollari che dividono i tre parti uguali.
Ovviamente non saranno questi i soldi che salveranno il regno di Tartufaia - così viene chiamato perché ricco di tartufi - dalla bancarotta ma, questa piccola disgressione, mi serve per mettere in risalto, cosa Topolino ne fa - oltre a migliorare alcune cose sue personali - di gran parte di quel denaro:
lo dona. Lo dona perché lui, di tutto quel ben di Dio, non sa che farsene. Lo dona ai poveri, ai cani per renderli liberi e, grida con gran felicità: "
Evviva! voglio che tutti stiano bene come me".
Pensiero di Destra o di Sinistra?
Ma ritorniamo a Tartufaia, dove Topolino viene portato perché è uguale come una goccia d'acqua al re di quello staterello, con la speranza che, sostituendolo, salvi il paese dalla bancarotta.
Il duca Serpieri - cugino assolutamente farabutto del re e pretendente al trono - cerca di organizzare un colpo di stato e, come spesso accade
ai seminatori d'odio, aizza il popolo, con
una bufala virale: il re vuole ancora aumentare le tasse.
Il popolo si solleva e va sotto alla finestra di Re Sorcio - ma ora c'è Topolino in quelle stanze - chiedendogli di abdicare a favore del Duca Serpieri che, saprà risolvere tutti i problemi della povera gente.
Gli uomini di governo ordinano di fare fuoco sulla folla per disperderla e Topolino, in un gesto disperato, riesce a fermare questa atrocità, assolutamente tipica di tutte le dittature, quando sono messe con le spalle al muro.
E così si rivolge al "suo" popolo:
"
Non serve a nulla star qui fuori a minacciare! State perdendo tempo ... E' meglio che torniate a casa. Ma prima che ve ne andiate, voglio dirvi una cosa: smettete di gridare e ascoltate! Da domani tutte le tasse di ogni tipo ... e nell'intero paese saranno ridotte alla metà.Topolino, dunque, non
elimina le tasse - ogni Stato ha bisogno delle tasse per trasformarle in servizi e bene per tutti - ma le dimezza perché uno Stato che ha tasse esose e che le dilapida in malo modo,
crea debito, disperazione e povertà. Il dimezzamento delle tasse ha come fine invece dare respiro al ceti più poveri, creare ricchezza e uguaglianza sociale.
Ma subito dopo, aver annunciato tutto ciò, Topolino si pone immediatamente il
problema di come mantenere la promessa e, la soluzione, è un dimezzamento di tutte le spese, a cominciare da quelle dovute a mantenere tutte le cariche politiche e governative per finire alle spese militari con il dimezzamento dell'esercito. I soldati congedati potranno aiutare poi i contadini, diventando a loro volta tali, e raccogliendo i tartufi che sono la vera e unica ricchezza di quello Stato.
Di Destra, di Sinistra, di Centro, tutto questo?
Io, la mia idea ce l'ho, voi giudicate come credete meglio.