Letto il finale di Ingorgopoli. Bello ritrovare le atmosfere e i panorami cittadini di Rota visti su Paperino Pendolare e Buon Compleanno Paperino. Ma – come succedeva per la caotica Paperopoli e la gag dell’autobus sulle due storie citate – anche qui un certo senso di déjà-vu lo si percepisce. Ad esempio la trovata dell’incontro con il personaggio ricorrente, la ricerca spasmodica del percorso alternativo e Paperino che finisce – SPOILER – a lucidare monete per lo Zione. Però la felicità di ritrovare una storia del maestro sul libretto e avere la possibilità di riportare alla memoria storie tanto epocali vince!
Continuo a leggere Foglie Rosse. Mi fa sempre sorridere il fatto che la nube nera tempestosa e tonate e le inquadrature di gruppo dei ragazzini sembrino davvero le immagini promozionali di Stranger Things… ma l’unica cosa che riesco a pensare è che la qualità della storia sia di livello superiore!
Però quello che mi rimane in testa è la rappresentazione perfetta dei nativi digitali 2/3/4.0 come lo si voglia dire. Tra tv, fumetti, videogiochi, web, effetti speciali nei film nulla più li sorprende o li “spaventa”. Tutto può avere una spiegazione. Non dico niente di nuovo, certo. La forza di Topolino è sempre stata la capacità di rappresentare la realtà “vera” dell’epoca. Ma è fatto bene, non solo col linguaggio “giovane”.
E si vede anche la chiara volontà pedagogia, che è giusto che il Topo debba trasmettere (non scomoderei il politicamente corretto in questo caso). Dall’integrazione del “diverso” in modo del tutto naturale, senza neanche porsi il problema, la cosa che salta più all’occhio. Ma anche la band musicale MA non vissuta come ribellione, l’andare in giro da soli nei boschi in bici MA tutti col casco in testa ben allacciato (citazione), va bene l’indipendenza MA avvisare a casa che è tutto a posto con un messaggio, il buon vecchio lavarsi le mani prima di cena MA il sapone è biodegradabile, ok il World Wide Web MA attenzione all’importanza dei libri e della biblioteca. Funziona, senza essere pedante.