Dunque, abbiamo due universi paralleli, che chiameremo spazio, dove sta Paperopoli, e iperspazio, dove stanno i pianetini di Cimino, compresa Cocuzzolandia. In teoria non dovrebbero toccarsi, come due diverse facce di un solido a quattro dimensioni, ma di fatto le stelle, con la loro massa, riescono a piegare lo spazio fino a rompere il confine tra i due universi.
La prima conseguenza è che le stelle, anche il Sole, esistono contemporaneamente nei due universi, di modo che un esploratore, come in Reginella e la minaccia terrestre, potrebbe non accorgersi di essere passato da uno all'altro.
La seconda è che a causa di questo confine bucherellato, i due universi, con le loro diverse leggi fisiche, interagiscono tra loro. L'interazione si manifesta con quella che Archimede e altri studiosi terrestri chiameranno " Interferenza di Cimino "
L'interferenza causa un flusso costante di energia dall'iperspazio allo spazio ( costante cosmologica di Einstein, esiste veramente ). Causa inoltre le note anomalie nello scorrere del tempo per chi si spostasse da un universo all'altro.
Qui bisogna capire una cosa importante: in realtà il tempo oggettivo è uguale nei due universi, un'ora nello spazio è un'ora anche nell'iperspazio, quel che l'Interferenza di Cimino deforma è il tempo soggettivo di chi si muove da uno all'altro.
In particolare, se un abitante dell'iperspazio passa nello spazio, è come se si muovesse lungo la corrente che fluisce tra i due universi, portato dalla corrente il suo tempo soggettivo verrà accelerato e invecchierà di un giorno per ogni secondo che passa nello spazio. Però quando torna nell'iperspazio il suo tempo soggettivo tornerà alla normalità e non troverà differenze nel tempo oggettivo: per ogni minuto passato nello spazio sarà passato un minuto anche dall'altra parte. Questo spiega quel che succede quando i cocuzzolesi vengono mandati in missione sulla Terra e poi tornano alla base.
Per un abitante dello spazio che passi nell'iperspazio, come i paperi, l'interferenza di Cimino agisce in maniera tutta diversa. Loro si muovono " controcorrente " , per cui il loro invecchiamento viene compresso fino a un solo secondo per ogni giorno che passano nell'iperspazio. Inoltre, quando rientrano nello spazio è come se smettessero di opporsi alla corrente, si ha un rimbalzo come quando si lascia un elastico teso. Questo rimbalzo li butta indietro nel tempo, e rispetto all'attimo in cui erano entrati nell'iperspazio, riemergono a distanza di un secondo per ogni giorno passato dall'altra parte.
Questo succede SOLTANTO a persone e oggetti appartenenti allo spazio, quando si muovano dall'iperspazio al loro spazio normale.
E' una cosa molto astrusa, ma penso sia l'unica spiegazione possibile per i comportamenti contrastanti del tempo nella saga. Spiega anche come facciano i paperi a cercare tesori su pianeti lontani, rimanendo in viaggio anche per mesi, senza che questo abbia conseguenze sulla loro vita quotidiana. In effetti al loro ritorno trovano che a Paperopoli è passata al massimo una giornata.
Rimane un particolare riguardante non solo la saga di Reginella, ma tutte le esplorazioni dei paperi nei famosi pianetini. Questi orbitano attorno al sole e costituiscono il lato " iperspazio " del sistema solare. Ma mentre nello spazio i pianeti hanno orbite concentriche, sempre più distanti dal sole, nell'iperspazio i pianetini occupano tutti la stessa orbita, corrispondente alla nostra fascia degli asteroidi.
Non occupano però omogeneamente tutta la fascia, ma sono riuniti in raggruppamenti, " clusters ", distanti tra loro. Ogni cluster è contenuto in una bolla d'aria respirabile, per cui dentro al cluster ci si può spostare da un pianeta all'altro senza tute pressurizzate. Ogni cluster poi ha un suo proprio carattere, sappiamo per esempio che uno è fatto interamente di pianetini a forma di moneta.