Questo numero me l'ero perso, già mi stavo rassegnando ad avere un buco nella collezione (stavo anche meditando di chiuderla qui)... e invece, a sorpresa, me lo ritrovo, unica copia, in un'edicola romagnola dopo una settimana dall'uscita del 17!
Beh, che dire: sotto l'ombrellone, ho riletto e riscoperto con piacere
Zio Paperone e il denaro colloso e
Zio Paperone e l'inespugnabile deposito.
La corona dei Maya me la ricordavo più bella, e
L'arcipelago dei piumati invece non mi ha mai detto molto.
Come sempre le gag pages sono fenomenali, e ho apprezzato molto anche
Archimede Pitagorico e la polvere spazzaneve.
Sono molto dispiaciuto per le complete riscritture dei testi originali (grazie Mr. Verne per i confronti!)... purtroppo soprattutto i primi 20/30 ZP dell'epoca Disney hanno questo tipo di traduzioni, probabilmente curate dagli stessi che in quegli anni traducevano le storie straniere per Topolino. Non mi spiego sinceramente le motivazioni di tali scelte.
Un peccato non aver messo mano nuovamente ai testi, se non ricordo male si era detto che per le storie "particolarmente maltrattate" sarebbe successo.
La cosa che più balza all'occhio è il lettering, si tratta di quello "classico", così diverso da quello solito, più "ricercato", di ZP, così come la grafica dei titoli.
Per il resto, apprezzo come sempre questo voler il più possibile comunicare al lettore i perché della testata (vedi gli editoriali introduttivi di Boschi), le strategie attuate, oltre la riproposizione di materiale d'epoca. Se possibile, questa era una cosa che a ZP mancava, da molto più senso di programmazione e di "biblioteca" di volumi.
(Se ci fosse anche un nuovo "Uack! risponde...")