Sicuramente i fattori che descrivi, Uncle, avranno avuto il loro peso sulla chiusura di Uack!
Io non ho seguito la testata, avendo già tutto il vecchio ZP, però qualche numero isolato l'ho preso e mi ha fatto un'ottima impressione:
grande cura nei redazionali, anteprime di bozze, strisce, layout, interi pannelli con i disegni originali o solo schizzi di questo o quel disegnatore (diversi inediti anche di Barks). Oltre alle storie, ovviamente, che magari potevano avere un percorso meno altalenante, più rettilineo (non dimentichiamo, in ogni caso, tutte le copertine originali degli albi americani, anche quelle interne).
Riguardo i cambiamenti di rotta, la confusione e i ripensamenti della Panini in generale, al di là di Uack!, sicuramente ci sono stati.
Però mi chiedo quanto abbiano veramente influenzato in negativo quella grossa fetta di lettori 'inconsapevoli', 'generalisti', che dovrebbero rappresentare la maggioranza dell'utenza e che se hanno abbandonato o mai preso in considerazione tante testate, non è per errori che solo i più attenti lettori possono vedere ma proprio per un disinteresse dovuto ai nuovi passatempi tecnologici.
Con questo non voglio certo sminuire le colpe della Panini. Però, con una 'audience' più corposa e fidelizzata, certi errori non avrebbero causato la chiusura di diverse testate: i lettori 'generalisti' avrebbero salvato la situazione e i 'collezionisti' avrebbero potuto vedere comunque (nonostante tutto) la fine di ciò che fu promesso all'inizio. Quando il parco lettori è striminzito, una casa editrice non può permettersi comportamenti 'disinvolti', altrimenti rischia di perdere anche quei pochi che ancora seguono il fumetto Disney. Questo primo lustro disneyano avrà sicuramente fatto capire alla Panini come ci si deve muovere in certi ambiti: ma basterà aver capito gli errori per risollevare il mercato? La De Poli ci ha provato per undici anni, con tutta la sua passione e il suo talento: come è andata a finire?