- Le anastatiche della prima serie dei Classici di WD (i primi hanno avuto ristampe con copertine diverse ma gli ultimi, quelli di metà '70 - ZP il Magnifico, ZP Missione Oro, PK il diabolico, Il doppio trionfo di PK... - non sono mai stati ristampati).
- Le anastatiche del Topo Libretto, magari fino al n.100 (l'ideale sarebbe farle di tutti i numeri mensili e quindicinnali, dal 1949 al 1960).
- TuttoCarpi (ma proprio tutto: storie, illustrazioni da manuali, enciclopedie, francobolli, volumi speciali, Accademia Disney, testimonianze dei suoi colleghi e allievi, laurea honoris causa...)
Sicuramente le cronologiche di Martina e Cimino sarebbero oggettivamente meritevoli di attenzione anche se c'è da considerare che molte storie dei due autori sono già uscite nel TuttoScarpa.
Le anastatiche dei Classici di Walt Disney prima serie potrebbero essere una bella idea vintage, attenzione però che i numeri degli anni '70 sono tutt'altro che rari e costosi.
Le anastatiche del Topolino libretto sarebbero un'iniziativa sicuramente meritoria, c'è però il fatto che la gran parte del pubblico interessato ha già quelle già uscite, almeno fino al 38. Perciò iniziare da 1 potrebbe essere un problema, perché saprebbe tanto di visto e rivisto. I numeri dal 39 fino al 100 circa inoltre contengono ben poche rubriche e storie italiane, avendo la maggior parte dello spazio occupato dalle storie di Barks e Gottfredson (anche queste ormai arcinote), da brevi americane e giochi. Il periodo più interessante è senz'altro quello dopo il 100 e appunto fino al 1960/1961 circa, quando abbondano rubriche originali, iniziative e la produzione italiana si fa massiccia, senza peraltro perdere Barks e altre storie USA.
Bisognerebbe poi vedere in che forma proporre queste ristampe in edicola. Un ottimo compromesso (che io sogno da anni) potrebbe essere la pubblicazioni di volumi (settimanali?) di 3 o 4 numeri l'uno, commentati come Top1949 e Top1959. Questo renderebbe appetibile i volumi anche a chi ha già le ristampe uscite in passato.
Albi sciolti, invece, potrebbero essere allegati a un'altra opera editoriale o venduti in cofanetti di 10 o per anno, ma non in edicola.
Si tratta comunque di ipotesi difficili da realizzare, perché la Panini ha tutto l'interesse ad avvicinare i lettori alla produzione attuale e recente, non al passato remoto.
Un tuttoCarpi, sulla falsariga del tuttoScarpa, è un'ipotesi plausibile anche se molto onerosa in termini di lavoro. Bisognerebbe poi vedere quale quotidiano sarebbe disponibile a pubblicarla in allegato e se è ancora sostenibile il prezzo del 2014, praticamente stracciato se si considerano anche solo le materie prime e la tiratura bassa. Probabilmente all'epoca non fu un grande affare per la Rcs, ma più un favore agli appassionati.
Su Cimino si potrebbe anche fare un pensiero, ma più che la quantità di storie già uscite credo sia la popolarità/universalità il problema. Carpi è un autore che ha lavorato per molti sceneggiatori e quindi la sua opera è molto varia, l'omnia di uno sceneggiatore come Cimino invece porterebbe alla pubblicazione di materiale un po' troppo personale e ripetitivo, che farebbe la gioia degli appassionati dell'autore ma alla lunga potrebbe annoiare il grande pubblico.
Per quanto riguarda Martina invece concordo con la scelta di non inserire questa voce nel sondaggio, è infatti evidente quanto sia irrealistica un'ipotesi del genere. Non tanto per la "Damnatio Martinae", che credo non sia dimostrabile col recente tentativo pessimamente riuscito di sottolineare l'ispirazione grafica di Cavazzano a Bioletto nel francobollo dedicato all'Inferno di Topolino (L'inferno la prima storia Disney realizzata in Italia? Mah). Le storie di Martina, infatti, perfino le più acerbe e scorrette degli anni '50, continuano tuttora ad essere ristampate sui Grandi Classici ed il suo nome è sempre presente nei sommari. L'ennesima ristampa della "Storia Universale Disney", inoltre, continua a portare in edicola le sue parodie.
Il motivo della non proponibilità di un'omnia martiniana credo sia da rintracciare più nell'eccessiva lunghezza che avrebbe, nelle storie maggiori pluriristampate e in quelle degli anni '50 politicamente scorrette e poco adatte al grande pubblico. Un sogno, insomma, per i grandi appassionati dell'autore ma che temo non potrà mai essere realizzato.