Il ritorno dopo dieci anni ad una testata titolata a Zio Paperone è una notizia sicuramente piacevole e molto interessante anche perché è la prima volta (almeno in Italia) che si distacca dalla tipologia collezionistica (come era stata per la serie precedente conclusasi nel 2008), abbracciando la 'commercialità' delle storie recenti.
Pur apprezzando moltissimo le storie di Barks e dei suoi eredi sparsi nel mondo (dal Nord al Sud America all'Europa, Italia compresa), le notizie esclusive e le chicche, l'idea di legare la testata paperonesca solo ad un mondo classico e 'barksiano' e, dunque, non infinito, mi sembrava limitativo, considerando l'enorme popolarità del personaggio e i tanti autori che lo hanno utilizzato in tante storie uscite negli ultimi decenni, soprattutto nel nostro paese.
Quando il vecchio ZP chiuse i battenti mi chiesi 'perché?', considerando tutto questo.
Adesso, per fortuna (o per merito della Panini), il nuovo ZP può idealmente continuare il percorso del vecchio, attraverso altri autori e altre storie, sebbene un occhio al glorioso passato, non del tutto esplorato nella precedente testata (penso a GB Carpi, a Martina, a Bottaro, a Cimino se non allo stesso Scarpa), andrebbe sempre dato (cosa che non mi pare accada in questo numero inaugurale).
In ogni caso, Bentornato 'Zio Paperone'!
Un personaggio così grande non poteva non avere un suo albo, soprattutto in Italia, considerando che in diversi paesi testate a suo nome vanno avanti da decenni, magari infarcite di tante storie prodotte nel nostro paese. Per cui era un controsenso che proprio da noi non ci fosse più un fumetto a lui dedicato. E speriamo che questo albo, oltre alle storie, contenga dei redazionali se non 'angoli' della Posta che potrebbero rifarsi a quelli altamente qualitativi del suo 'antenato' (ma immagino sia chiedere troppo, di questi tempi).