Altro numero davvero bello che conferma la vitalità della testata, che ha ormai raggiunto la sua maturità estetica e di contenuti. Selezione ancora ineccepibile con varietà e qualità di autori, figurano Scala, Scarpa, Cavazzano, Cimino, Martina, non che gli altri siano delusioni.
Per l'ennesima volta l'inedita sembra essere la storia debole del lotto, che sostituirei volentieri con altre ristampe ma evidentemente si vuole anche offrire qualcosa per i cacciatori di novità sempre all'opera. Nella sceneggiatura di Stabile viene riproposto una volta di più lo ZP sorridente, amico degli animali e romanticamente (a tratti pateticamente) nostalgico dello Yukon. Questo personaggio al miele, ispirato chiaramente dalla visione donrosiana dello zione, non mi ha mai convinto, meno ancora quando interpretata da autori italiani, con sparute eccezioni.
Il resto dell'albo di alto livello. Martina regala la storia che ritengo più bella e interessante dell'albo, in ambientazione mediorientale e non assente di sottintesi carini.
Brillano come sempre i disegni di Scala, stilisticamente contenuti nella trama martininana, ma aulici e armoniosi come suo uso nella gradevole storia da lui stesso sceneggiatura "la melodia misteriosa".
Da segnalare "Il raggiro di Amelia", di Cimino, che pare uscire dagli schemi usuali dell'autore ma che non delude affatto.
Piacevole intermezzo le gag di "La fortuna antifurto", con Amelia impegnata a scontrarsi con Gastone, a insaputa di questo.
Panaro in una storia a due tempi va alla riscoperta del mito di Pigmalione, imbastendo una buona trama sviluppata coi tempi giusti.
La banconota ricordo non sarà la migliore sceneggiatura di Scarpa ma il susseguirsi di eventi è piacevole e gestito sapientemente.
Chiudo il post con un complimento per il nuovo formato, ormai stabilizzato, era ora che si facesse qualcosa, non ne potevo più di pagine che si stropicciavano ogni volta che le giravi. Questo è un ottimo formato e immagino sia stato utilizzato o verrà utilizzato anche per le altre testate.