Infatti non intendevo fare paragoni con DonRosa, ovviamente, ma in una ristesura del post devo aver tralasciato questa frase...
Piuttosto il paragone che intendevo fare veramente era quello con Barks... la serie nasce quando Barks era in pensione da 4 anni, se non ricordo male, ma è anche vero che non esisteva la ricerca filologica che c`è adesso (dietro le quinte si conoscevano a malapena, e per i lettori erano tutte storie scritte da Zio Walt, o giù di lì (quando è iniziato il periodo di accreditatura delle storie?))
Comunque verso la fine Barks ha plasmato il suo Zio Paperone sia amante delle sue sudatissime monete, ma anche (spesso e volentieri) amante del modo onesto di come le ha procacciate: una sana caccia al tesoro con il nipotame che dimostra di voler bene, nascondendolo sotto la scorza di vecchio tirchio.
Don Rosa ha ovviamente esasperato questo amore per l`onestà (con punizione esemplare per la sua unica disonestà), ma dall`altro canto il Paperone Martiniano non riesco a capacitarlo: mi spiego meglio: il mio contatto col topo è ormai più che decennale, ma le storie con cui sono cresciuto vengono da un periodo piuttosto politically correct. Il troppo storpia, ed una bella scazzottata,birra,sparatoria non dovrebbero mancare mai, e soprattutto non dovrebbero essere censurate, ma neanche un eccesso di cinismo, di cattiveria gratuita dovrebbero essere un buon esempio.
Comunque è pur sempre un voce fuori dal coro, e che va dunque ascoltata e rispettata. Che poi fosse un grande sceneggiatore, non mi sembra il caso di metterlo in discussione (L`inferno di Topolino, mi sembra un esempio più che notevole)
Ciao