Ognuno è libero, ovviamente, di collezionare quello che e come vuole, ma per me il collezionismo è, oltre alla ricerca del pezzo mancante, studio del collezionato.
Studio può voler dire: approfondire le storie, gli autori, il contesto storico, le edizioni, le censure ecc.
Di sicuro, però, non posso pensare di ridurlo al solo comprare qualcosa, soprattutto se è qualcosa di già *pensato* per me. Quello lo chiamo consumismo.
Poi ci casco anche io, eh, e pure spesso, ma non confondiamolo col collezionismo più nobile.