Ricordo che una particolare storia breve americana di Zio Paperone (mi sfugge il nome, e me la sono anche semidimenticata, ma in sostanza lui dimostrava il suo genio imprenditoriale da zero puntando su un bene alimentare di largo consumo che per qualche ragione scarseggiava, arrivando a venderlo a peso d'oro, mentre gli altri intorno a lui si mostravano stolidi, spreconi e avventati) veniva spesso utilizzata dai liberali/liberisti, non nel senso di liberals, ovviamente, a fini propagandistici, per dire che il libero mercato è meglio dello Stato, la meritocrazia e l'iniziativa individuale sono belle e cose del genere.
Quindi, sì, diciamo che la politica (in senso lato) è ovunque e ogni autore ci mette un po' della sua visione, pensare che possa essere possibile il contrario lo trovo puerile. Per esempio io non condivido la solita, trita critica al consumismo che si trova un po' ovunque, non solo nei fumetti (consumismo, parola che in realtà non ha gran significato: il capitalismo è il sistema meno peggio che abbiamo trovato, quello sul quale, piaccia o meno, si fonda la realtà attuale, ed esso si basa sui consumi, c'è poco da fare: se la gente smette di consumare, comprando anche cose non proprio strettamente indispensabili, chiudono negozi, fabbriche, ecc. e i lavoratori finiscono a spasso, e purtroppo dare il Reddito di cittadinanza a tutti non sarebbe sostenibile), ma anche le continue prese per i fondelli dell'arte contemporanea di Scarpa (mi pare una roba un po' banale, di uno che non ha approfondito o ragionato a sufficienza sulla cosa: ci sono degli eccessi nell'ambiente, e chiaramente portare un orinatoio in una mostra proclamandolo opera d'arte funziona la prima volta, poi basta, ma ci sono anche molte menti geniali, e poi suvvia, che dovrebbero fare gli artisti di adesso, riproporre angioli e maronne che si vedevano secoli fa? sarebbe una roba grottesca, lontana dalla sensibilità attuale, sarebbero artigiani, non artisti). Però cosa ci vogliamo fare? Scarpa ovviamente resta una leggenda, anche se 'ste cose mi portano al facepalm (ma nel contesto di un fumetto con paperi e topi magari mi strappano talvolta un sorriso, pur trovandole di fondo poco lungimiranti).
Per il resto, sì, la sinistra (anche abbastanza militante) ovunque è un po' una piaga, soprattutto perché la sinistra è vissuta inevitabilmente come una religione, molto spesso, vedi i liberals americani, i social justice warrior e l'odioso politicamente corretto che ovviamente stiamo importando. (Per carità, ci sono eccessi pure nel campo opposto, vedi Trump e in generale quelli che sono ossessionati dalla lotta al politically correct; e tornare alla selvaggia e grezza libertà di linguaggio e di espressione dei tempi d'oro sarebbe comunque impensabile anche senza SJW e affini; il politicamente scorretto, quello "sano" e raffinato, dei Monty Python, non quello strumentale e bifolco alla Trump, dà per scontato il rispetto di certe idee e minoranze, ma molti non afferrano questa cosa... insomma, nella società attuale è oggettivamente una roba molto complicata da fare). Però alla fine, visto che ritengo la politica ineliminabile, meglio questo (in fondo sono fumetti che un po' di "buonismo" ce l'hanno scopito nel DNA) che trovarsi con un Topolino o un Paperino sovranisti
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