Leggendo questo confronto fra lettori ed Autore, mi vengono da fare alcune considerazioni. Le posizioni in campo mi sembra che siano queste: da un lato i lettori lamentano la differenza fra questa saga e il "caro vecchio PK", dall'altra l'autore rivendica il proprio diritto a dare una lettura originale di questo mondo.
No, il problema non è tanto il "caro vecchio PK", dato che PK si è evoluto costantemente nel tempo. Il tema sono proprio i difetti della storia, in primis come storia di PK e in secondo luogo come storia in generale (storia Disney, storia di supereroi, storia a fumetti). I difetti della storia esulano dal fattore nostalgia: anche se fossero le avventure del nuovo eroe SuperPapero rimarrebbero tali.
Ora, io sono su di una posizione intermedia: la saga mi sta piacendo ed, in particolare, ho trovato Danger Dome molto divertente, ma dall'altro non ho ritrovato quella "vibrazione" che mi aveva fatto amare le precedenti "stagioni". Ricordo, però, la reazione negativa di quasi tutta la community dei Pkers quando uscì PK2, al punto che quella serie chiuse solo dopo 18 numeri e fu, per molto tempo, la fine di PK. Oggi PK2 viene ricordata come una serie geniale ma incompresa perchè troppo "avanti"... Ecco, chiedo di non fare lo stesso errore. Diamo fiducia a Gagnor e vediamo dove vuole portarci. Magari non ci piacerà comunque,magari scopriremo, alla fine del viaggio, che il piano era fantastico e bastava pazientare. "Diamo tempo al tempo" (cit.) .
Il paragone mi sembra più azzeccato se sostituiamo il PKNE a PK2 e la miniserie di Gagnor al reboot "Frittole".
PK2 fu discussa sì, e in alcuni punti rivalutata solo successivamente, ma la differenza di qualità era evidente già dal primo numero: PK2 1 "Ducklair" fu apprezzato anche dai critici di PK2 in toto, perché era una storia fatta bene, con un'ottima caratterizzazione del personaggio Paolino Paperino, efficace e riconoscibile, prima ancora che del personaggio Paperinik.
Una buona storia Disney, una buona storia supereroistica, una buona storia di PK. Una buona storia a fumetti.
Non solo attenzione al dettaglio, non solo worldbuilding, ma anche conoscenza (e ottimo utilizzo) delle "voci" dei personaggi, del ritmo. In generale, una storia fatta con cura.
Il PKNE invece, quello sì, ricevette critiche ingenerose (come PK2) ed è stato sostituito (?*), esattamente come PK2, da una serie approssimativa e che partiva proprio da un'impostazione sbagliata.
(*= in realtà, non essendo una serie regolare, il PKNE non è tecnicamente finito, solo sospeso finché Sisti, Artibani e altri autori eventuali non si cimenteranno in nuove storie finita questa miniserie, si spera in 3 parti)
PS: c'era anche un altro utente a cui pensavo inizialmente di rispondere, ma non riesco a prendere sul serio uno che dice "mi sono iscritto su questo forum solo ora appositamente per scrivere commenti in difesa dell'autore a prescindere, è il mio ruolo", o che dice "paragonare questo ciclo a Frittole è superficiale". O che ancora continua con le stesse cose dette e stradette, spiegate e straspiegate, ignorando tutti i precedenti commenti sulla differenza tra lo spostarsi dentro banchi di memoria (o in prossimità di essi) e in una boccia spara-lampi in un altro spaziotempo. E che soprattutto quello di Uno è solamente un esempio esplicativo: tutto si potrebbe spiegare, volendo, specie in presenza di buona fede dell'autore. Il problema prescinde dal singolo esempio, è l'impostazione generale.