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Topolino 3371

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di Chen Dai-Lem

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Zio Paperone e la mano di riserva
Il torneo delle Cento Porte - 4° turno - Una questione di piumaggio
Archimede Pitagorico & la vacanza esasperante
Brigitta e la ginnastica utile
Star Top III - L'opposto del bene I

Topolino 3371

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    Re:Topolino 3371
    Risposta #45: Sabato 4 Lug 2020, 16:37:51
    Forse è proprio questo quello che non mi fa apprezzare questo progetto. L'età. Mi piace vedere di più vedere dei monelli di 10-11 anni proprio in una visione bambinesca, piuttosto che un'adolescenza che li faccia allontanare particolarmente dallo zio Paperino. E vederli più come combinaguai bambini non è solo un mio piacere, ma è che è sempre stato così (tranne alcuni casi magari in serie TV come Quack Pack). Vero che possono essere cresciuti, ma di fatto dall'esordio negli anni 30 fino a qualche anno fa i nipotini sono sempre stati dei bambini. E le marachelle che combinavano da Taliaferro, Barks, Martina (soprattutto di quest'ultimo non ne so molto, tranne tutto il discordo di Paperinik) erano proprio delle bambinate, non delle ragazzate. Perché le ragazzate potrebbero essere qualcosa che potrebbe portare ad atti illegali (se pur minimamente, considerando che siamo sul topo) o a un rifiuto completo dell'autorità, che sia un adulto come Paperino o che sia la polizia. Se in quasi un secolo QQQ non sono cresciuti di una virgola, perché dovrebbero farlo ora mostrando sempre meno rispetto e contrastando il loro titolo da NOBILI GM?
    Al limite si poteva sempre evidenziare un po' di più il carattere di ognuno, ma sempre lasciandoli bambini, sempre in compagnia di Paperino e Zio Paperone e magari, dopo tutto il tempo che ci è voluto per farla diventare una loro caratteristica, lasciargli il completamento delle frasi a vicenda. Voi che dite?

    Intanto, non è esattamente vero che li si è lasciati bambini perché oltre al citato Quack Pack, anche nei fumetti ci sono state sporadicamente storie in cui sembravano più grandi, come in QQQ e il tempo delle mele. è una "licenza" che gli autori si concedono di tanto in tanto; peraltro, il leggero aumento di età dei tre che potrebbe sembrare definitivo nelle storie degli ultimi tempi (ma chi lo sa se durerà?) è comunque talmente sottile che non pregiudica l'esistenza delle altre linee narrative: i nipotini non smetteranno di far parte delle GM come membri più giovani, né di vivere con Paperino, né di accompagnare gli zii in improbabili cacce al tesoro in giro per il mondo, e questo soprattutto perché non sono mai stati neonati, né da scuola elementare (se non ai tempi di Taliaferro), ma anzi dimostrano di avere almeno 11 anni già normalmente per fare tutte queste cose: Nonna Papera altrimenti li chiuderebbe a chiave in fattoria ogni volta che Paperino e Paperone se li vogliono portar dietro in imprese in cui si rischia la vita. Insomma, secondo me non è il caso di fasciarsi la testa, d'altronde dubito che in un periodo come questo in cui il controllo della censura è così stretto, qualcuno avrà idea di far progredire la crescita dei nipotini ulteriormente: con uno-due annetti in più hanno già raggiunto il limite consentito per non essere considerati snaturati come personaggi. Aggiungo infine che l'idea di farli parlare a una voce sola completandosi le frasi a vicenda è vecchia come il cucco, e semmai con il tempo, più che consolidarsi, è stata (fortunatamente, a mio parere) superata.

    Quindi al tuo perché rispondo semplicemente: perché no? ;D
    ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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      Re:Topolino 3371
      Risposta #46: Sabato 4 Lug 2020, 16:51:25
      I nipotini ne hanno fatte di cose da soli, altro che andare alle fiere. Ad esempio in un Almanacco dell'81 che sto leggendo attraversano da soli, loro tre, per le GM, una foresta ritenuta impenetrabile e pericolosa.
      Se non vedi la differenza di approccio tra quelle storie e queste, io non posso farci nulla. Ritengo che questi qqq siano diversi da quelli che abbiamo conosciuto finora, si parte già con questa premessa e le storie vengono scritte di conseguenza.
      Poi ognuno può pensarla come vuole, non ho nessun interesse a fare proselitismo 8)

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      Cornelius
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        Re:Topolino 3371
        Risposta #47: Sabato 4 Lug 2020, 18:45:17
        Se non vedi la differenza di approccio tra quelle storie e queste, io non posso farci nulla. Ritengo che questi qqq siano diversi da quelli che abbiamo conosciuto finora, si parte già con questa premessa e le storie vengono scritte di conseguenza.
        Certo, è indubbio che ci sia una differenza di approccio, sicuramente più 'adulta' che fa passare i nipotini da decenni a tredicenni, non quindicenni.
        E riguardo il periodo in cui avevano dieci anni (ma anche in quei casi un po' di più), ricordo che soprattutto nelle storie di Cimino QQQ avevano un atteggiamento molto saggio e maturo, in contrasto con le follie dei loro zii. Unito a proprietà di linguaggio ed ironie che difficilmente dei decenni hanno. Spesso Cimino comparava questa doppia situazione familiare, con adulti che si comportavano da bambini e viceversa.
        Il primo fondamentale passaggio verso la maturità l'hanno avuto passando da Taliaferro a Barks. Da lì in poi, complici anche le GM, non sono più stati dei lagnosi bambini pestiferi. Oggi come allora stiamo assistendo ad una sorta di 'passaggio' nei limiti di una età che non può essere troppo elastica proprio per il fatto che, altrimenti, provocherebbe dei cambiamenti fisici troppo vistosi.

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        dr. Paperus
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        PolliceSu
          Re:Topolino 3371
          Risposta #48: Sabato 4 Lug 2020, 19:03:39
          Non ho letto molto di Taliaferro, ma piuttosto che distinguere tra i nipotini di Barks e quelli di Taliaferro farei una distinzione temporale: nelle primissime strisce erano pestiferi e incontenibili almeno quanto gli originali Tip e Tap, quindi ci si poteva aspettare da loro una cosa come l'incidente del petardo gigante nei confronti del padre; già dopo qualche anno però sono diventati leggermente più calmi, non tanto perché abbiano cambiato carattere quanto perché sembrano cresciuti un poco, presumibilmente da un'età prescolare a una superiore ai 6 anni. Barks riproduce in tutto e per tutto questi nipotini, con l'unica differenza che scrivendo storie di almeno dieci pagine non può fare a meno di approfondirli sempre di più quanto ad astuzia e sagacia: ma, giusto per fare un esempio, a me i nipotini di Paperino e il mistero degli Incas sembrano gli stessi che comparivano in contemporanea nelle strisce di Taliaferro, solo che si trovano in frangenti ben diversi. Il vero cambiamento si ha da quando si inserisce nel gruppetto zio Paperone (e praticamente in contemporanea i tre entrano nelle GM), perché Barks ha l'esigenza di azzerare in molti casi la loro indole giocherellona infantile per fargli assumere il ruolo di "salvatori" degli zii nelle situazioni più pericolose.
          ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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            Re:Topolino 3371
            Risposta #49: Sabato 4 Lug 2020, 22:22:37
            Come adoro questi forum così vivi e appassionati!  :heart:

            Magari non arriverà a questo ma è già cambiata 'in quel senso' rispetto a qualche decennio fa.
            ­

            Scusami, ma credo che il paragone qui non regga, nel senso che qui siamo a livello di semplici vezzi di donna, pardòn, di papera che però non snatura minimamente la caratura del personaggio, orgogliosa pioniera figlia di uno dei fondatori del Calisota nonché matriarca della famiglia dei Paperi.  ;)

            Perché tutto deve rimanere come è sempre stato? Perché si ha così tanta paura delle novità

            Si potrebbe controribattere: e perché bisogna cambiare a tutti i costi? Perché si ha così tanta paura di scrivere storie nuove senza bisogno di stravolgere i personaggi?  ;)

            Comunque non mi sembra di aver mancato di rispetto a nessuno e se è passato questo come messaggio mi spiace. Io ho voluto solo esprimere la mia opinione. Punto. Stop. Chiedo scusa nel caso qualcuno avesse frainteso.

            Ma no, non era un rimprovero. Essendo un forum di appassionati è naturale infervorarsi in temi che  stanno più a cuore; semplicemente può capitare di lasciarsi prendere la mano e innestare spiacevoli equivoci che poi finiscono poi col deflagrare in discussioni se non peggio. Conviene quindi cercare di mantenere sempre un profilo basso smorzando quando occorre un poco i toni. Questo giova sempre ricordarlo, a me per primo che sto scrivendo queste righe.

            Perché tutti prendete come esempio DuckTales?

            Ecco, questa è anche la mia perplessità, nel senso che anch'io ho come la sensazione che questa smania di rinnovamento non derivi da una reale necessità editoriale bensì imitazione dettata dalla moda del momento.

            Che fra l'altro la serie dei Duck Tales non mi è mai piaciuta sin dall'inizio, ora men che meno con questi disegni.

            Non ho letto molto di Taliaferro, ma piuttosto che distinguere tra i nipotini di Barks e quelli di Taliaferro farei una distinzione temporale (...)

            Raggruppo in quest'ultimo topic per dire la mia. Essendo un collezionista di Topolino a partire dal mitico N. 1 nonché le storie – anche in lingua originale - di Taliaferro, Barks, Gottfredson, ecc., posso confermare le evoluzioni dei vari personaggi nel corso degli anni.
            Primo fra tutti Pippo, che all'epoca e soprattutto negli anni '50 e '60 sovente rasentava l'idiozia, mentre ora, pur restando stravagante e disincantato, è decisamente assai più maturo e sovente pedina decisiva per la risoluzione delle varie storie. In questo caso sono il primo a dire che il personaggio è notevolmente migliorato.
            Paperoga, che non ho mai amato, con Faccini ha trovato la sua dimensione in storie spesso surreali ma divertenti e in linea con il suo personaggio. Adesso abbiamo anche Malachia, sempre l'adorabile micetto che fra l'altro è ritornato con Paperino (non ho mai capito come abbiano potuto metterlo con Paperoga che detestava a morte).
            Altro personaggio che non ho mai amato è l'indolente Ciccio e men che meno in storie tipo l'agente speciale della G.N.A.M. (non ho mai capito dove sarebbe l'umorismo nel vedere agenti minacciare i “malfattori” con forchetta e cucchiaio!!!). In compenso trovo riuscita la figura di Mago Ciccio e annovero la storia “Mago Ciccio e il mistero dell'estate senza fine” tra le migliori mai lette, con il personaggio fedele a se stesso in un'aura di rara poesia e umorismo.
            Brigitta, invece, dalla grintosa papera di Romano Scarpa in grado – assieme a Filo Sganga - di tenere fieramente testa al vecchio cilindro nel campo del mondo degli affari pur di fargli vedere quanto vale, è stata degradata al livello di una insopportabile e monomaniaca stalkeratrice. Non parliamo poi del per me assolutamente superflua “eroina” Brigittik.
            Tip e Tap li troviamo ora in storie tipicamente adolescenziali, a volte dotate del loro giusto spessore (per esempio nella storia dedicata al Telefono Azzurro), molte altre invece le trovo insipide. Ecco, qui secondo me ci sarebbe da sviluppare meglio le loro storie.

            Ci sono poi molti altri finiti nel dimenticatoio e che potrebbero finalmente essere rispolverati per proporre nuove storie senza inflazionare i soliti Topolino e Paperino: per esempio Moby Duck (nell'epoca attuale, non le Storie della Baia che comunque non sono affatto spiacevoli); Maga Magò; la zia Tessie/Elisabetta; Meo Porcello (vi dice nulla questo nome?)  ;) E tanti altri.

            Bé, mi fermo qui, non voglio annoiare oltre.

            Ciao a tutti

            GioReb
            « Ultima modifica: Sabato 4 Lug 2020, 22:30:13 da GioReb »

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              Re:Topolino 3371
              Risposta #50: Domenica 5 Lug 2020, 11:56:16
              Scusa, ma posso chiederti quanto materiale di taliaferro hai letto?
              Volevo rispondere a questa domanda di cui mi ero dimenticato. Mi scuso per non averlo fatto prima.
              Di Al Taliaferro ho letto solo il materiale in italiano uscito finora: ho letto quindi per ora solo i primi 2 volumi delle strisce quotidiane e spero che vadano avanti senza fermarsi. A novembre esce il terzo e non vedo l'ora di prenderlo. Oltre a sperare che proseguano sempre, spero anche che prima o poi facciano anche qui le domenicali a colori (cosa che vorrei anche con il Topolino di Floyd Gottfredson). E magari anche le Silly Simphonies, chissà...

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                Re:Topolino 3371
                Risposta #51: Lunedì 6 Lug 2020, 10:53:58
                Intervengo un po' a gamba tesa, senza aver letto gli interventi precedenti (lo farò dopo aver finito di leggere il topolino), per dire che Star Top mi sta entusiasmando! :)
                Sul serio! :heart:

                Tutto qui! Ci rivediamo tra un po'... ;D
                Io son nomato Pippo e son poeta
                Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                Verso un'oscura e dolorosa meta

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                  Re:Topolino 3371
                  Risposta #52: Lunedì 6 Lug 2020, 12:10:17
                  Intervengo un po' a gamba tesa, senza aver letto gli interventi precedenti (lo farò dopo aver finito di leggere il topolino), per dire che Star Top mi sta entusiasmando! :)
                  Sul serio! :heart:

                  Tutto qui! Ci rivediamo tra un po'... ;D

                  Concordo, Dippy! La fantascienza non è il mio genere, ma Enna ha imbastito una trama appassionante, che tira bene le fila delle precedenti avventure e che mi ha lasciato proprio col fiato sospeso al termine di questa puntata! :)
                  "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

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                  Chen Dai-Lem
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                    Topolino 3371
                    Risposta #53: Lunedì 6 Lug 2020, 17:46:09
                    Recensione Topolino 3371


                     Nell’editoriale che apre il nuovo Topolino, il direttore Bertani anticipa il ritorno di una serie che pare abbia avuto un grande successo di pubblico: si tratta di Area 15 che, con nuovi sceneggiatori e disegnatori, potrebbe vedere la luce già entro la fine del 2020.

                     La prima storia di questo numero vede invece il ritorno di Francesco Artibani, con Zio Paperone e la mano di riserva, per i disegni di Stefano Intini. Paperone, come sempre alla ricerca di un’idea lucrosa, vede che tutti i Paperopolesi hanno sempre una mano occupata da uno smartphone e decide, per agevolarli, di dotarli di una mano robotica di riserva, che li aiuti nelle faccende quotidiane: ma sarà davvero una buona idea? Era da un po’ che non vedevamo Artibani sulle pagine di Topolino con una storia urbana e quotidiana, ma l’autore romano ci dimostra come forse sia proprio in questo tipo di storie, apparentemente semplici, che riesce a dare il meglio. Il tema del rapporto uomo (o in questo caso forse è meglio dire papero)-tecnologia, sempre più trattato, gli offre l’occasione per creare delle gag molto divertenti. A movimentare ulteriormente la storia ci pensano le matite di Stefano Intini, che riescono sempre a dare ai personaggi la giusta espressività.

                     
                    Non ci si stacca mai dal cellulare…

                     Nucci prosegue il racconto de ll torneo delle cento porte con il Quarto turno, dal titolo Una questione di piumaggio, sempre accompagnato ai disegni da Soffritti. I Klondike devono battere i Rocks per mantenere il primato e i 313 devono portare a casa il risultato pieno contro i Bassotti per sperare di rimanere in corsa per la vittoria finale. Rockerduck e Lusky tentano di imbrogliare, cercando di mettere fuori gioco la proverbiale fortuna di Gastone ma, come sempre, sono destinati a perdere, mentre i Bassottini, litigando fra loro, spianano la strada alla squadra di Qui e Quo. Nucci riesce a mantenere accesa l’attenzione del lettore – impresa non facile in una storia divisa in così tanti episodi -, crea dei momenti divertenti e fa salire la tensione proprio all’ultima vignetta. Non ci resta che aspettare la conclusione per capire cosa stia tramando Paperone.

                     L’altra storia a puntate del numero è Star Top III – L’opposto del bene (Enna/Limido). In questa prima parte viene catturata fin da subito l’attenzione del lettore, che vede T.J.J. Tirk fare la conoscenza del nonno, una vera e propria leggenda sulla Terra, che si credeva morto nell’esplosione di un satellite. Bruno Enna riesce a giocare molto bene sia con i personaggi, che sono divisi tra la profonda ammirazione e l’inevitabile diffidenza per il nuovo arrivato, sia con il lettore che non sa da che parte stare. Il tutto in un crescendo di tensione, perché pare che Topolino Senior Kirk voglia far esplodere l’Enter-Play. La storia si conclude nel momento di massima preoccupazione, costringendo il lettore a dover aspettare qualche giorno per sapere come si risolverà la vicenda.

                     
                    I dinamici disegni di Guerrini

                     In Archimede e la vacanza esasperante (Mazzoleni/Guerrini), stressato dall’estate paperopolese e alla disperata ricerca di un’idea per vincere il concorso estivo per inventori, Archimede riceve un regalo inaspettato: una vacanza nell’Isla Puerdida. Il viaggio si rivela tutt’altro che rilassante e il povero inventore si troverà bloccato in un’isola non particolarmente ospitale, lontano dal luogo del concorso… o forse no? Una breve carina in cui fa piacere rivedere i disegni di Francesco Guerrini.

                     L’altra breve è www.benessere.pap – Brigitta e la ginnastica utile (Bosco/Molinari). Miss Paperett porta Brigitta a un corso di yoga; gli esercizi, però, non si rivelano essere proprio nelle sue corde, salvo poi scoprire l’esistenza della più utile ginnastica acrobatica… La storia risulta piacevole e fa sorridere in qualche occasione ma, secondo me, si avvia troppo rapidamente alla conclusione, come se ci fosse un taglio netto; una tavola in più, forse, non ci sarebbe stata male.

                     Fra gli editoriali, infine, segnaliamo “Una finestra sul mondo”, primo appuntamento di una serie che ci accompagna in Africa meridionale, attraverso alcune bellissime foto scattate dallo stesso Direttore Alex Bertani.



                    Voto del recensore: 3/5
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                    "Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro"
                    - Carlos Ruiz Zafón -

                     

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