E' vero che i personaggi 'teen' sembra abbiano preso il sopravvento, coinvolgendo soprattutto la fascia più giovane rispetto a quella più grande, fra l'altro: vedasi Paperetta (nuovamente desaparesida, magari in via di ripresa in qualche altro albo - Club SuperEroi o Almanacco - con storie brasiliane) 'fregata' dalle nuove amiche di QQQ, alcune più giovani ma altre più o meno della sua età; o Gliberto, 'fregato' da Newton nell'essere il 'cocco' del prof De Paperis, come un tempo era lui (anche in questo caso sempre un 'teen' ma più giovane).
Si dirà, personaggi nuovi (relativamente, riguardo Newton) rispetto ai soliti noti, oltretutto in una età tardo-adolescenziale sempre complicata da sviluppare e narrare per Topolino. Però questo 'sopravvento' dei personaggi ragazzini e delle loro storie adolescenziali musical-sportive non impedisce di pubblicare storie o saghe molto interessanti: quelle firmate Gervasio (Fantomius, PaperBridge, Paperinik) mi appassionano particolarmente e in questo caso il pubblico di riferimento è senz'altro quello adulto, per dialoghi, tematiche e riprese di vecchi plot abbandonati sempre cari ai lettori più maturi.
Forse per motivi economici, molti grandi autori sono stati messi in stand by favorendo una nuova leva di autori più giovani che non hanno deluso, devo dire. Però la mancanza di alcuni grandi nomi, anche precedente alla gestione Bertani, alla lunga si fa sentire.
Per quanto un Gervasio uno e trino stia facendo ottime cose con i paperi, da solo non può mandare avanti la baracca. Soprattutto i topi necessitano di cure maggiori: non bastano uno Zironi che fa girare il mondo a Topolino e un Nucci che si inventa un nuovo nemico ancora poco convincente.
Occorre ben altro, a cominciare dalla ripresa di alcuni character topoliniani che neanche il passionale ed entusiasta Bertani sembra voler riproporre. Gervasio ha ripreso le atmosfere noir anni 70 di Paperinik, un mascherato vendicativo nei riguardi del parentado? Non per questo ha dovuto utilizzate la Macchina del Tempo, ambientandole benissimo anche ai giorni nostri. Così Casty (un nome a caso) potrebbe riprendere situazioni e personaggi del Topolino anni '30/40 trasferendoli nell'epoca attuale, non dovendo per forza parlare di crisi (e comunque un 'crack' lo abbiamo avuto dal 2008, una pandemia dal 2020... le crisi economiche non mancherebbero anche adesso).