L'ultimo editoriale mi conferma che è la quantità di storie 'teen' ad essere esagerata, più che la loro qualità: in fondo entrambi i tour in corso (calcistico e musicale) sono anche un espediente per caratterizzare meglio, geograficamente e storicamente, lo stato del Calisota: dai deserti del Sud alle montagne del Nord, passando per cittadine e metropoli lungo la costa e all'interno, approfondendo il personaggio storico di Francis Drake (primo europeo ad approdare sulla West Coast americana) e, probabilmente, di Cornelius Coot (nel giorno della finale calcistica che coincide con il suo Memorial Day).
Storia e Geografia unite a varia umanità papera: fa piacere vedere i nipotini coinvolti in varie attività con ragazzi anche più grandi di loro (e per questo la presenza di Paperetta non sarebbe stata male), nuovi personaggi che cominciano ad avere una loro presenza fissa, non dei semplici one shot. Sarà interessante l'approfondimento di Ray dell'Area 15, come anticipato da Bertani: il bel paperetto dalla zazzera rossa e dalle folte sopracciglia sembra convivere disinvoltamente con la sua disabilità e non è detto che la storia che leggeremo a breve parlerà per forza di questa situazione: ma se lo farà sarà un bel capitolo della storia del fumetto disneyano, con la dovuta delicatezza e attenzione, ovviamente.
Dunque ok per i tour calisotiani e per l'Area e anche per il ritorno di Tip e Tap collegato al nuovo gadget del drone (piuttosto, i due topini sono apparsi come semplici tifosi del Topolinia e non come giocatori della loro squadra giovanile). Non contando le 'Origini' del Mickey teen e lo Young Donald Duck (queste due serie non particolarmente apprezzabili, per me). Però tutto ciò si potrebbe 'spalmare' in un periodo più lungo e non concentrare nelle stesse settimane, negli stessi numeri 'ultra teen' (a questo punto si potrebbe creare una testata apposita: "Topolino Teen", come già accade per lo Junior). I personaggi adulti sono ormai delle 'spalle', delle comparse che appaiono intorno agli spadroneggianti ragazzini (infiliamoci pure Newton in questa 'teen mania' del direttore Bertani e del suo staff).
Spero che in futuro la direzione e la redazione prendano nota di ciò: portare avanti queste bande giovanili facendolo però in maniera più diluita, dando modo a certi personaggi adulti (anche alternativi, nuovi o ripresi dal passato) e a certi autori di riprendere i loro naturali spazi. Ai lettori adulti poco coinvolti da questa nuove saghe giovanili non restano che le carte da gioco e i PaperDollari dell'Almanacco, gadget tradizionali e storie più 'adulte', remote o recenti, di altri paesi. W i Giovani, okay, ma il troppo stroppia, anche se di qualità.