Non ho seguito i due episodi precedenti di "Scacco Matto a Topolino" e quindi, alla luce della "sola" lettura di questo terzo episodio di quattro, ho una visione parziale dell'andazzo della storia.
Ma l'episodio che ho trovato in questo numero posso dire che mi è piaciuto.
A conti fatti mi sono ritrovato una vicenda gradevole, che si è fatta leggere bene e in cui mi è piaciuto il modo con cui ne esce fuori Pippo nella sua dote di rimanere sereno e pacato anche quando la situazione della partita tra lo scacchista e la polizia sta prendendo sempre più una brutta piega.
Anche la seconda parte di "Viaggio nella Luna" mi ha saputo intrigare nel corso della narrazione nonostante mi mancasse l'episodio precedente come base per apprezzare appieno la storia nella sua interezza.
Bruno Enna, come sottolinea giustamente l'avvocato, si dimostra sempre un autore bravissimo nel muovere i personaggi e le sue storie con brio e freschezza.
Ed anche questa volta è riuscito a farmi calare nelle atmosfere del racconto facendomi sentire affianco al protagonisti della vicenda nel corso dei suoi sviluppi.
Impagabile poi la reazione di Zio Paperone (alias Paperon de Papériès) nel momento in cui respinge con sdegno i salamelecchi del barbuto comitato di bentornato di ritorno dall'esplorazione del satellite lunare!
La breve di Enrico Faccini e Gaja Arrighini si inserisce nella scia positiva che questo Topolino mi ha restituito.
Una storia molto semplice, quasi una filastrocca sulla pioggia, la quale mi ha donato un bel senso di tenerezza.
Merito, questo, non solo della parte scritta ma anche dei disegni di un Enrico Faccini che sa far parlare i personaggi che disegna già solo con le loro espressioni.
Le sue matite le trovo adatte - tra le altre cose - ad animare le vicissitudini dei quadrupedi disneyani e tanto mi era piaciuto nella serie delle Cronache Feline, tanto l'ho apprezzato in questa breve di cinque pagine con protagonista Pluto.
La mia preferita dell'albo è però la storia d'apertura, introdotta peraltro da una bellissima illustrazione di Corrado Mastantuono.
Questi due nuovi episodi della serie
Paperbridge confermano la bravura di Marco Gervasio nel sapere muovere con abilità e destrezza le vicissitudini del giovane John Quackett prima che diventasse il famoso ladro gentiluomo.
Il racconto che nasce dalla penna dell'autore romano ha saputo tenere alta la mia attenzione ed il mio interesse dall'inizio alla fine, la sua narrazione si è rivelata fluida e gestita molto bene nel dipanarsi della vicenda e i momenti più "pieni" dal punto di vista emotivo ed anche riflessivo li ho davvero apprezzati.
Non mi hanno dato per nulla l'impressione di essere stati costruiti con leggerezza né tantomeno con retorica ed anzi, di questi, mi è piaciuto proprio il modo naturale e "sentito'' con cui vengono comunicati al lettore.
In definitiva, si tratta di un numero che mi è piaciuto in ogni sua componente e che si è rivelato un'ottima lettura anche negli interessanti articoli di approfondimento, dall'intervista al giovane campione di scacchi all'anteprima del Topo Principe.