Recensione Thriller Collection 2 - Topolino e il colosso di RodiDopo le incredibili avventure e i paradossi spazio-temporali del
primo bellissimo volume di questa collana che raccoglie le migliori storie di Casty, è arrivato il momento di dedicarsi alla
fantarcheologia.
Questo secondo numero della Thriller collection inaugura infatti un dittico dedicato alle storie che vedono come co-protagonista la giovane ed intrepida archeologa
Eurasia Tost, personaggio originale creato da Casty per la storia
Topolino e la spedizione perduta, ristampata in questo volume, e poi da lui riutilizzata in altre 4 storie, delle quali due (
Topolino e il dono di Xamoc e
Topolino e il colosso di Rodi) completano l’indice dell’albo che stiamo recensendo, e le altre due (
Topolino e le miniere di Fantametallo e
Topolino e il raggio di Atlantide) saranno le storie protagoniste del volume numero tre di questa entusiasmante collana.
Eurasia è il primo personaggio “ricorrente” che Casty va a introdurre nel variegato cast disneyano, ed è sicuramente quello che ha riscosso maggior successo, divenendo protagonista anche di un paio storie non direttamente sceneggiate dal suo creatore, in particolare sceneggiate da Gabriele Panini e da Vito Stabile.
Ma tornando al volume in questione, questo si caratterizza senz’altro da un filo conduttore molto ben strutturato, e il lettore, assieme a Topolino e Pippo, impara via via a conoscere questo nuovo e interessante personaggio, che è lungi dall’essere la controparte femminile di Indiana Pipps,
ma ha una sua idea narrativa e una evoluzione personale. Al suo esordio in
Topolino e la spedizione perduta (da Topolino 2507 del 16/12/2003), infatti è un personaggio apparentemente insignificante: lunghi capelli a cadere sul viso, grandi occhiali sul naso e un vestiario da giovane “vecchia”. Preparatissima, però, ma solo sulla carta, tanto da non ispirare fiducia a Topolino e a Pippo che inizialmente la vedono come una probabile palla al piede da portarsi dietro.
Ma già nel giro di poche pagine Eurasia si mostra in tutta la sua (quasi eccessiva) competenza, cambiando completamente look e assumendo quello con cui sarà nota in tutte le avventure a seguire:
pantaloncini corti, cannottiera e i capelli raccolti in una lunga treccia. Rimane la miopia come leit-motiv che permette all’autore di non renderla troppo infallibile. Sebbene Casty abbia fornito studi approfonditi del personaggio, comprensivi di
charachter design, è a
Giorgio Cavazzano che si deve il suo ingresso dal punto di vista grafico all’interno del mondo dei personaggi Disney.
La sorpresa di Topolino è anche la nostra
Lo stesso Cavazzano tornerà a disegnare il personaggio in altre due storie, che poi sono quelle ristampate in questo volume.Le successive vedranno poi lo stesso Casty alle prese anche dal punto di vista grafico con la sua creatura forse più celebre.
Topolino e la spedizione perduta apre il volume in maniera eccellente: è considerata da molti come una delle avventure migliori del “primissimo” Casty, quello che, affacciatosi come un autore quasi sconosciuto (per chi non leggeva Lupo Alberto o Cattivik) alla fine del 2003, si impose subito come un autore “faro” per il settimanale.
La storia unisce in maniera mirabile avventura, giallo, mistero e umorismo: Topolino e Pippo vengono coinvolti in una avvincentissima missione di salvataggio dove non tutto è ciò che sembra: in questa oltre all’intraprendente Eurasia i nostri faranno conoscenza anche del vecchio esploratore Geordie Tost, zio di “Euri”, dei suoi compagni smarriti Egon, Vincent e Stimps, dell’ambiguo Morel e del simpatico merlo Flick (o Magellano) che, bussando con il becco alla porta sbagliata, catapulta i nostri nell’avventura.
Cavazzano si diverte moltissimo, e si vede, a disegnare la giungla, i suoi abitanti e la vegetazione lussureggiante. In sole 36 tavole vengono insomma poste le basi per una bellissima avventura e per un personaggio duraturo.
Dessin d’enfant
Per ritrovare il personaggio di Eurasia non bisognerà attendere troppo, e già agli inizi del 2005, ci troviamo davanti a una storia che non possiamo considerare sequel diretto della precedente solo perché non recupera i personaggi e le dinamiche della spedizione perduta ma va a ripescarne spirito e ambientazioni.
Topolino e il dono di Xamoc (pubblicata la prima volta su Topolino n. 2565 del 25/01/2005) vede la presenza di una
Eurasia già pienamente consapevole delle sue capacità, che ormai affrancata dallo zio Geordie gira per il mondo dietro a incredibili scoperte archeologiche. Qui sarà una vecchia conoscenza a mettere i bastoni tra le ruote al dinamico trio per mettere le mani su una scoperta sensazionale che sconfinerebbe nella fantascienza. O perlomeno è ciò che i nostri protagonisti sperano. Tra avventura e colpi di scena anche questoi secondo capitolo della “saga di Eurasia” intrattiene per tutte e 35 le tavole di cui è composto e ci indirizza verso quella che, se non altro per foliazione e per l’attribuzione del titolo del volume, è la storia più corposa dell’albo.
Topolino e il colosso di Rodi (da Topolino 2593 del 9 agosto 2005) introduce finalmente il filone su cui verteranno tutte le altre storie con Eurasia Tost pensate dal suo creatore:
il ciclo di Atlantide. Si tratta di un filone di storie che nelle intenzioni di Casty avrebbero dovuto pian piano fare in modo che Eurasia, Topolino e Pippo fossero finalmente in grado di risolvere il più grande mistero archeologico di tutti: la mitica città scomparsa che, grazie alle sue incredibili tecnologie aveva permesso ai suoi abitanti di vivere prosperosamente fino a che di essa non rimase alcuna traccia. Grandi antagonisti in questa epica saga dovevano essere le
lepri viola, i membri di una società segreta che ha lo scopo di scoprire queste meravigliose tecnologie e utilizzarle per i propri materialistici interessi.
Dalla collezione del nostro utente Dippy Dawg
Ed è già in questa storia, disegnata sempre da Giorgio Cavazzano, che Topolino e soci si rendono conto che ciò che ci viene tramandato sotto forma di leggenda potrebbe contenere un fondo di verità.
E spesso questa verità riconduce proprio alla leggendaria Atlantide. Il grande peccato è che questo ciclo sia ad oggi incompleto. L’auspicio è che l’uscita di
questo bellissimo volume possa riaccendere l’interesse e i riflettori su questo personaggio e su ciò che di bello ha ancora da raccontare.
Sempre
interessante ed esaustivo l’apparato redazionale con articoli di approfondimento, bozzetti, pagine di storyboard e una bella intervista all’autore.
Da ultimo menzione per la bella copertina originale di Casty che già a prima vista contribuisce a trasportarci all’interno di un mondo di scoperte e avventure in compagnia di Topolino, Pippo ed Eurasia Tost.
Voto del recensore:
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