Probabilmente non sono ferrato per rispondere, dato che l'ultima annata di Topolino a cui sono stato abbonato fu quella 2016, e da allora avrò comprato meno di 10 albi.
Sono comunque colpito dal vistosissimo cambiamento dello stile di Mazzarello, artista che, quando ero più attivo sul Papersera, non apprezzavo affatto. Soprattutto la mancanza di espressività, con i famosi "occhi a V" per i Paperi e gli occhi invece rotondi e "fluttuanti" di Topolino; un marchio di fabbrica dell'autore, ripetuto allo sfinimento. Si vede che attualmente Mazzarello si sta forzando a cambiare, lo stile è strano e incostante, ma per me è un bene. Ammetto che in passato, se leggevo "disegni di Marco Mazzarello", partivo già con dei pregiudizi sulla storia.
Non c'è comunque nulla di male a provare a cambiare stile prendendo in prestito qualcosa da altri disegnatori. Massimo De Vita a metà anni Settanta fu vistosamente influenzato da Cavazzano, e alla fine di quella rivoluzione del suo tratto maturò uno stile inconfondibile, unico, e probabilmente il migliore che si potesse vedere su Topolino tra la fine dei '70 e la metà degli '80, insieme a quello di Romano Scarpa.
In questi ultimi anni Baccinelli, Zanchi e Ermetti hanno dato ottima prova di sé, mentre nel decennio passato ho apprezzato molto D'Ippolito e Mangiatordi con il loro stile già molto personale e interessante. Ottimo anche Nico Picone. Alessandro Perina è una garanzia, non gli manca niente. Sempre magnifici, se sono ancora in forza a Disney, Carlo Limido, Lucio Leoni e Michele Mazzon. Pastrovicchio, che inizialmente non mi piaceva, è diventato nel tempo uno dei miei preferiti.
Per quanto non canonicamente "disneyani", comunque, Mottura e Celoni sono due artisti monumentali e loro sì, sono due nomi per cui sono capace di comprare un albo senza pensarci troppo. Adoro anche Casty, per il suo stile semplice ma enormemente espressivo.
Mi paiono un po' troppo "ripiegati su sé stessi" Ziche e Faccini, negli ultimi anni. Più sintetici e un po' ripetitivi, come si è visto accadere per De Vita nell'ultimo periodo della sua collaborazione Disney. Cavazzano è sempre Cavazzano, ma meno espressivo di un tempo. Sciarrone ha smesso di piacermi da tanto tempo, troppo stilizzato, con quei Topi dalle orecchie minuscole e una certa bizzarria del tratto. Lui sostiene che era molto più influenzato dai manga nel primo periodo Pikappico, a metà anni Novanta, però quelle linee morbide mi piacevano molto di più di come disegna da una quindicina d'anni.