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I Grandi Classici Disney 88 - Recensione di Andrea Bramini

Il numero di aprile 2023 de I Grandi Classici Disney si apre con tre storie tutte dedicate a Topolino. Rudy Salvagnini scrive un giallo di stampo classico, Topolino e la banda del black-out, in cui il protagonista indaga su una serie di furti facilitati da artificiosi ammanchi di corrente elettrica. La sceneggiatura procede sicura su binari più che consueti, ma l’autore ha modo di inserire un piccolo colpo di scena a tre quarti dell’avventura. Il tratto elegante di Giovan Battista Carpi impreziosisce una buona vicenda che, grazie al disegno, riesce a fare un salto di qualità: si invitano i lettori a soffermarsi sulla gran varietà di espressioni presenti sul volto di Mickey, così come la cura nei confronti del character design per quanto riguarda i comprimari. Meno convincenti risultano invece Topolino e la coppa di Murano e Topolino e l’aereo dirottato. La prima, ad opera di Bruno Concina e Sergio Asteriti, assume caratteri fin troppo celebrativi nei confronti del protagonista – il quale riceve la coppa del titolo a riconoscimento della sua fama – e imbastisce una serie di gag che vedono Gambadilegno e Trudy nei loro goffi tentativi di distruggergliela. Idea carina, volendo, ma tirata un po’ per le lunghe e non sempre accompagnata da un ritmo narrativo adeguato. I disegni di Asteriti, invece, mantengono il fascino di uno stile arcaico e ricercato, con ambienti ricchi di dettagli che ci restituiscono affascinanti scorci di Venezia e personaggi secondari che guardano nell’aspetto a certe figure delle strisce di Floyd Gottfredson. Un tratto difficile da valutare con compiutezza, molto fluido – in alcuni passaggi forse troppo – che caratterizza in modo peculiare gli attori in scena, ma che forse si presta poco al tipo di sceneggiatura imbastita. Mani in tasca, spalle alzate, uno sguardo più che espressivo: l’aspetto del Topolino di Carpi veicola la battuta L’aereo dirottato rappresenta invece un poco ispirato scontro tra Topolino e Gambadilegno: Gian Giacomo Dalmasso attinge a piene mani dalla tradizione italiana del genere senza immettere troppi guizzi in una trama piuttosto piatta e con pochi sviluppi interessanti. Il lavoro di un acerbo Giulio Chierchini non aiuta purtroppo la fruizione delle tavole, per via di vignette piuttosto spoglie e di personaggi dall’aspetto monodimensionale. A sancire il giro di boa del numero è una breve storia dipinta dello stesso Chierchini, stavolta autore anche dei testi: La pesca inaspettata è poco più di una gag allungata per tre pagine, che trova il suo valore nella peculiare tecnica illustrativa che l’artista portò avanti su Topolino nel corso degli anni Ottanta. Spiace però rilevare che la resa di stampa è ben poco performante, con colori sbiaditi e figure dai contorni poco delineati, depotenziando quindi la particolarità del raccontino. Si arriva così alla sezione Superstar, che il curatore Pier Luigi Gaspa sceglie di dedicare al rapporto tra zii e nipoti, tema centrale in moltissime dinamiche del fumetto Disney. Come d’abitudine da quando l’esperto ha preso in mano le redini della testata, la dotta introduzione ha modo di toccare diversi argomenti e nozioni relativi al tema del mese: una panoramica ampia e pregevole, che va però a discapito dell’approfondimento delle storie pubblicate nelle pagine successive, che vengono citate velocemente solo nelle ultime righe dell’articolo e che vengono di conseguenza private di una vera contestualizzazione. Ed è un peccato, perché tanto si sarebbe potuto dire parlando di Paperino e i nipotini protestatari, nella quale Guido Martina caratterizza Qui, Quo e Qua come giovani appassionati di musica beat e desiderosi di assistere a un evento concertistico di stampo hippy. Uscita nel 1968, l’avventura si calava perfettamente nel contesto giovanile dell’epoca, con riferimenti diretti a vari stilemi di quella controcultura. L’aspro conflitto generazionale tra il riottoso “matusa” Paperino e gli scapestrati ragazzini, consueto nella narrativa martiniana, trova così in questo caso una chiave di lettura sociale che lo connota in maniera maggiormente motivata, con diverse gag verbali apprezzabili ancor oggi. Una beatnik dalle fattezze umane disegnata da Giulio Chierchini Anche i disegni di Chierchini, presente per la terza volta in questo Grandi Classici, sono degni di nota: non solo per una certa cura nella rappresentazione dei paperi, ma soprattutto per la scelta di disegnare i comprimari che Qui, Quo e Qua incontrano andando al concerto con tratti completamente umani, senza ricorrere alle fattezze canidi che solitamente ne fanno le veci e che pure compaiono tra la folla comune. A partire dalla caporalmaggiore Beatrice Austerity fino alla sua versione “capellona” nei panni di Beat Beauty, passando per tre ragazze del pubblico, il tratto di Chierchini trova il modo di distinguere questa specifica “fauna giovanile” dalle altre persone, restituendo anche nei movimenti sincopati quel peculiare atteggiamento. Rockerduck e il nipote migliore parte invece dall’ennesima sfida da Zio Paperone e il suo rivale in bombetta: entrambi lasciano il loro impero finanziario nelle mani dei rispettivi nipoti per una settimana, allo scopo di dimostrare quale dei due eredi sia il più capace. Paperino se la deve quindi vedere con l’inedito Ricky Rockerduck, ma presto i due rampolli si stancano di essere usati come pedine degli zii che non ripongono vera fiducia in loro… La storia di Nino Russo scorre senza grinze, grazie a una sceneggiatura che fila come un treno, a una trovata piuttosto originale e a una morale semplice ma ben gestita. I disegni classici e dal tratto pulito di Luciano Gatto si rivelano la scelta adeguata per illustrare tale vicenda. La breve Tip e Tap e l’ora della nanna di Abramo e Giampaolo Barosso per i disegni di Giovan Battista Carpi permette di riprendere il fiato con una storiella urbana e senza pretese, che trova il suo quid nelle suggestive atmosfere notturne che il disegnatore sa immettere nelle tavole e che porta direttamente a Zio Paperone e il quadrifoglio portasfortuna e a Zio Paperone e il nipote portasfortuna. Un Paperone dinamicissimo grazie alla matita di Romano Scarpa e alle chine di Giorgio Cavazzano Nel primo caso Michele Gazzarri mette in scena un’avventura abbastanza sconclusionata, tanto nei presupposti iniziali quanto nel suo sviluppo: l’attaccamento di Paperone al concetto di fortuna, al punto da voler collezionare tutti i quadrifogli possibili, risulta un tantino eccessivo per la figura del magnate come la conosciamo oggi. Così anche l’atteggiamento di Amelia, volto più a danneggiare lo Zione per il gusto di farlo che non per diventare a sua volta ricca, stona un po’ con la caratterizzazione canonica del personaggio. I disegni di Giuseppe Perego non fanno che aumentare il senso di straniamento che il lettore potrebbe provare approcciandosi alla vicenda, che si conclude con uno smacco potente per Paperino in un finale quasi anticlimatico. Il nipote portasfortuna, invece, è una divertente e sincopata commedia cittadina, che segna la seconda e ultima apparizione di Oscar Paperone, vero e proprio iettatore dal quale il nostro Scrooge tenta in tutti i modi di allontanarsi per non subirne i malefici influssi, che colpiscono inevitabilmente e pervicacemente i suoi affari. Il brio della scrittura di Carlo Chendi contribuisce fattivamente alla riuscita della storia, che si rivela frenetica e brillante, insieme al tratto di Romano Scarpa che, inchiostrato in questa fase da Giorgio Cavazzano, trova quel dinamismo e quella nettezza nelle linee che ben si presta agli scatti che il protagonista si trova a compiere colto dallo spavento o in preda alla fuga. Nel complesso si tratta di un numero riuscito e piuttosto piacevole, che vede i suoi punti di forza nella sezione Superstar ma che viene minato da alcune scelte meno ispirate di altre, specialmente nella prima parte dell’albo.

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I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale

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Samu
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    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
    Risposta #1695: Lunedì 17 Apr 2023, 14:42:13
    Copertina e sommario del numero 88 dei Grandi Classici Disney (Aprile 2023) e anteprima del numero 89:

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      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
      Risposta #1696: Lunedì 17 Apr 2023, 16:33:24
      Un indice a prima vista abbastanza buono .Continua la tendenza autarchica di  mettere solo storie italiane
      come faccio a mettere immagine qui

        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
        Risposta #1697: Martedì 18 Apr 2023, 11:24:12
        A parte la storia dei nipoti protestatari, mi sembra un index fiacco.
        Speravo nella presenza di una storia del "secondo" Cimino, ma purtroppo non c'è.
        ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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          Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
          Risposta #1698: Martedì 18 Apr 2023, 15:40:41
          Ottimo sommario: non saranno dei capolavori le storie ma sono piacevoli da leggere. Hanno tolto le storie straniere che di solito riempivano la parte centrale di Topolino o di Almanacco Topolino (a parte i geni come Carl Barks e Floyd Gottfredson, il resto le trovavo più scipite di una minestra senza sale).
          « Ultima modifica: Lunedì 24 Apr 2023, 15:42:03 da raffa007 »

            Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
            Risposta #1699: Lunedì 24 Apr 2023, 18:57:42
            Indice perfettamente adatto ai miei gusti, bravi, continuate così. Spero anch'io comunque di vedere pubblicati alcuni capolavori di Cimino che da parecchio non vengono ristampati.

              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
              Risposta #1700: Lunedì 24 Apr 2023, 20:03:49
              per fortuna ci sono la prima e l'ultima storia

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                Risposta #1701: Lunedì 24 Apr 2023, 20:36:52
                A me è piaciuta molto la storia di "Rockerduck e il nipote migliore", di Nino Russo e Luciano Gatto.
                È un racconto frizzante, guizzante, narrato con brio e ritmo che lo rendono dinamico, mai stantio e assai gradevole da leggere.
                Deliziosi i siparietti tra i due miliardari rivali che con sagacia si "pungono" costantemente l'un l'altro cercando di fare prevalere la propria immagine e il proprio prestigio sfruttando la gara tra i diretti nipoti, Paperino e Ricky Rockerduck.
                La conoscevo già questa vicenda perché ce l'ho sul Topolino numero 2001 in cui esordì ma rileggerla è sempre un piacere e anche questa volta mi sono divertito nel rituffarmi tra le beghe affaristiche di Paperone e del suo rivale con particolare attenzione al rapporto interpersonale tra i due attori in prima linea della sfida finanziaria.

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                  Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                  Risposta #1702: Sabato 13 Mag 2023, 17:18:03
                  Dalla pagina Facebook del Forum, riporto qui il sommario del nuovo numero dei Grandi Classici Disney corredato di link Inducks.

                  Grandi Classici Disney n.89 - Maggio 2023

                  Indice

                  Una sfida "museale" davvero leggendaria! (Articolo di Pier Luigi Gaspa)

                  Zio Paperone e il vascello fantasma (Martina/Cavazzano)
                  Topolino e l'enigmatico Calicut (Martina/G.B. Carpi)
                  Paperino cervello sopraffino (Barosso/G.B. Carpi)

                  Sezione Superstar
                  Omaggio a Luca Boschi (Redazionale di Pier Luigi Gaspa)

                  Una baita per Ciccio (Boschi/Scarpa)
                  Tanti Auguri Gancio! (Boschi/Perina)
                  Sgrizzo cronista di spettacolo (Boschi/Ferraris)
                  Pluto in: indovina chi viene a cuccia (Boschi/Soffritti)
                  La grande corsa Paperopoli-Ocopoli (Boschi/Faccini)

                  Al sommario aggiungo la copertina del numero e il Next riferito al numero 90, in uscita il prossimo mese:

                    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                    Risposta #1703: Lunedì 15 Mag 2023, 14:49:40
                    Buon indice, sacrosanto l'omaggio a Luca Boschi, peccato che le storie di Sgrizzo e di Pluto erano già state pubblicate su questa nuova serie dei Grandi Classici. Magari si poteva scegliere qualcos'altro...

                      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                      Risposta #1704: Lunedì 15 Mag 2023, 15:47:14
                      Ma quante storie ha fatto luca boschi come sceneggiatore? non penso tantissime...


                      Buon indice, sacrosanto l'omaggio a Luca Boschi, peccato che le storie di Sgrizzo e di Pluto erano già state pubblicate su questa nuova serie dei Grandi Classici. Magari si poteva scegliere qualcos'altro...

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                        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                        Risposta #1705: Lunedì 15 Mag 2023, 20:18:19
                        Ma quante storie ha fatto luca boschi come sceneggiatore? non penso tantissime...
                        Spulciando sulla pagina Inducks, ho contato 25 storie che portano la firma di Boschi in qualità di sceneggiatore Disney.

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                          Risposta #1706: Mercoledì 17 Mag 2023, 19:31:31
                          Beh infatti non sono tante. Secondo me per omaggiarlo come si deve ci vorrebbe un volume di pregio con i suoi migliori articoli e redazionali…


                          In ogni caso questo è un signor numero. Oltre alle storie celebrative anche le altre sono notevoli, vero?

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                            Risposta #1707: Mercoledì 17 Mag 2023, 23:39:55
                            la prima storia e´nella versione ricolorata e non rende bene la sensazioni di quando la lessi ai tempi. per celebrare boschi forse si poteva mettere la lunga storia SESSANTANNI INSIEME CON TOPOLINO  DI 88 TAVOLE ,sacrificando alcune storie di quelle pubblicate nelle superstar . numero che comunque giudico abbastanza buono
                            come faccio a mettere immagine qui

                              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                              Risposta #1708: Giovedì 18 Mag 2023, 08:34:28
                              Beh infatti non sono tante. Secondo me per omaggiarlo come si deve ci vorrebbe un volume di pregio con i suoi migliori articoli e redazionali…


                              In ogni caso questo è un signor numero. Oltre alle storie celebrative anche le altre sono notevoli, vero?

                              Sono d'accordo.
                              Le tre storie che precedono l'omaggio a Boschi sono tutte belle.
                              Boschi, a mio modo di vedere andrebbe omaggiato per ciò che ha fatto di importante, ovvero il suo impegno come critico e filologo disneyano, le storie a sua firma, seppure gradevoli, non sono certo memorabili.
                              ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                                I Grandi Classici Disney 88
                                Risposta #1709: Sabato 20 Mag 2023, 17:34:55
                                Recensione I Grandi Classici Disney 88


                                 Il numero di aprile 2023 de I Grandi Classici Disney si apre con tre storie tutte dedicate a Topolino.

                                 Rudy Salvagnini scrive un giallo di stampo classico, Topolino e la banda del black-out, in cui il protagonista indaga su una serie di furti facilitati da artificiosi ammanchi di corrente elettrica. La sceneggiatura procede sicura su binari più che consueti, ma l’autore ha modo di inserire un piccolo colpo di scena a tre quarti dell’avventura.

                                 Il tratto elegante di Giovan Battista Carpi impreziosisce una buona vicenda che, grazie al disegno, riesce a fare un salto di qualità: si invitano i lettori a soffermarsi sulla gran varietà di espressioni presenti sul volto di Mickey, così come la cura nei confronti del character design per quanto riguarda i comprimari.

                                 Meno convincenti risultano invece Topolino e la coppa di Murano e Topolino e l’aereo dirottato. La prima, ad opera di Bruno Concina e Sergio Asteriti, assume caratteri fin troppo celebrativi nei confronti del protagonista – il quale riceve la coppa del titolo a riconoscimento della sua fama – e imbastisce una serie di gag che vedono Gambadilegno e Trudy nei loro goffi tentativi di distruggergliela. Idea carina, volendo, ma tirata un po’ per le lunghe e non sempre accompagnata da un ritmo narrativo adeguato.

                                 I disegni di Asteriti, invece, mantengono il fascino di uno stile arcaico e ricercato, con ambienti ricchi di dettagli che ci restituiscono affascinanti scorci di Venezia e personaggi secondari che guardano nell’aspetto a certe figure delle strisce di Floyd Gottfredson. Un tratto difficile da valutare con compiutezza, molto fluido – in alcuni passaggi forse troppo – che caratterizza in modo peculiare gli attori in scena, ma che forse si presta poco al tipo di sceneggiatura imbastita.

                                 
                                Mani in tasca, spalle alzate, uno sguardo più che espressivo: l’aspetto del Topolino di Carpi veicola la battuta

                                L’aereo dirottato rappresenta invece un poco ispirato scontro tra Topolino e Gambadilegno: Gian Giacomo Dalmasso attinge a piene mani dalla tradizione italiana del genere senza immettere troppi guizzi in una trama piuttosto piatta e con pochi sviluppi interessanti. Il lavoro di un acerbo Giulio Chierchini non aiuta purtroppo la fruizione delle tavole, per via di vignette piuttosto spoglie e di personaggi dall’aspetto monodimensionale.

                                 A sancire il giro di boa del numero è una breve storia dipinta dello stesso Chierchini, stavolta autore anche dei testi: La pesca inaspettata è poco più di una gag allungata per tre pagine, che trova il suo valore nella peculiare tecnica illustrativa che l’artista portò avanti su Topolino nel corso degli anni Ottanta. Spiace però rilevare che la resa di stampa è ben poco performante, con colori sbiaditi e figure dai contorni poco delineati, depotenziando quindi la particolarità del raccontino.

                                 Si arriva così alla sezione Superstar, che il curatore Pier Luigi Gaspa sceglie di dedicare al rapporto tra zii e nipoti, tema centrale in moltissime dinamiche del fumetto Disney.

                                 Come d’abitudine da quando l’esperto ha preso in mano le redini della testata, la dotta introduzione ha modo di toccare diversi argomenti e nozioni relativi al tema del mese: una panoramica ampia e pregevole, che va però a discapito dell’approfondimento delle storie pubblicate nelle pagine successive, che vengono citate velocemente solo nelle ultime righe dell’articolo e che vengono di conseguenza private di una vera contestualizzazione.

                                 Ed è un peccato, perché tanto si sarebbe potuto dire parlando di Paperino e i nipotini protestatari, nella quale Guido Martina caratterizza Qui, Quo e Qua come giovani appassionati di musica beat e desiderosi di assistere a un evento concertistico di stampo hippy. Uscita nel 1968, l’avventura si calava perfettamente nel contesto giovanile dell’epoca, con riferimenti diretti a vari stilemi di quella controcultura. L’aspro conflitto generazionale tra il riottoso “matusa” Paperino e gli scapestrati ragazzini, consueto nella narrativa martiniana, trova così in questo caso una chiave di lettura sociale che lo connota in maniera maggiormente motivata, con diverse gag verbali apprezzabili ancor oggi.

                                 
                                Una beatnik dalle fattezze umane disegnata da Giulio Chierchini

                                 Anche i disegni di Chierchini, presente per la terza volta in questo Grandi Classici, sono degni di nota: non solo per una certa cura nella rappresentazione dei paperi, ma soprattutto per la scelta di disegnare i comprimari che Qui, Quo e Qua incontrano andando al concerto con tratti completamente umani, senza ricorrere alle fattezze canidi che solitamente ne fanno le veci e che pure compaiono tra la folla comune.

                                 A partire dalla caporalmaggiore Beatrice Austerity fino alla sua versione “capellona” nei panni di Beat Beauty, passando per tre ragazze del pubblico, il tratto di Chierchini trova il modo di distinguere questa specifica “fauna giovanile” dalle altre persone, restituendo anche nei movimenti sincopati quel peculiare atteggiamento.

                                 Rockerduck e il nipote migliore parte invece dall’ennesima sfida da Zio Paperone e il suo rivale in bombetta: entrambi lasciano il loro impero finanziario nelle mani dei rispettivi nipoti per una settimana, allo scopo di dimostrare quale dei due eredi sia il più capace. Paperino se la deve quindi vedere con l’inedito Ricky Rockerduck, ma presto i due rampolli si stancano di essere usati come pedine degli zii che non ripongono vera fiducia in loro…

                                 La storia di Nino Russo scorre senza grinze, grazie a una sceneggiatura che fila come un treno, a una trovata piuttosto originale e a una morale semplice ma ben gestita. I disegni classici e dal tratto pulito di Luciano Gatto si rivelano la scelta adeguata per illustrare tale vicenda.

                                 La breve Tip e Tap e l’ora della nanna di Abramo e Giampaolo Barosso per i disegni di Giovan Battista Carpi permette di riprendere il fiato con una storiella urbana e senza pretese, che trova il suo quid nelle suggestive atmosfere notturne che il disegnatore sa immettere nelle tavole e che porta direttamente a Zio Paperone e il quadrifoglio portasfortuna e a Zio Paperone e il nipote portasfortuna.

                                 
                                Un Paperone dinamicissimo grazie alla matita di Romano Scarpa e alle chine di Giorgio Cavazzano

                                Nel primo caso Michele Gazzarri mette in scena un’avventura abbastanza sconclusionata, tanto nei presupposti iniziali quanto nel suo sviluppo: l’attaccamento di Paperone al concetto di fortuna, al punto da voler collezionare tutti i quadrifogli possibili, risulta un tantino eccessivo per la figura del magnate come la conosciamo oggi.

                                 Così anche l’atteggiamento di Amelia, volto più a danneggiare lo Zione per il gusto di farlo che non per diventare a sua volta ricca, stona un po’ con la caratterizzazione canonica del personaggio. I disegni di Giuseppe Perego non fanno che aumentare il senso di straniamento che il lettore potrebbe provare approcciandosi alla vicenda, che si conclude con uno smacco potente per Paperino in un finale quasi anticlimatico.

                                 Il nipote portasfortuna, invece, è una divertente e sincopata commedia cittadina, che segna la seconda e ultima apparizione di Oscar Paperone, vero e proprio iettatore dal quale il nostro Scrooge tenta in tutti i modi di allontanarsi per non subirne i malefici influssi, che colpiscono inevitabilmente e pervicacemente i suoi affari.

                                 Il brio della scrittura di Carlo Chendi contribuisce fattivamente alla riuscita della storia, che si rivela frenetica e brillante, insieme al tratto di Romano Scarpa che, inchiostrato in questa fase da Giorgio Cavazzano, trova quel dinamismo e quella nettezza nelle linee che ben si presta agli scatti che il protagonista si trova a compiere colto dallo spavento o in preda alla fuga.

                                 Nel complesso si tratta di un numero riuscito e piuttosto piacevole, che vede i suoi punti di forza nella sezione Superstar ma che viene minato da alcune scelte meno ispirate di altre, specialmente nella prima parte dell’albo.



                                Voto del recensore: 3/5
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                                https://www.papersera.net/wp/2023/05/20/i-grandi-classici-disney-88/

                                 

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