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Topolino 3517

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di Amedeo Badini

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Topolino 3533

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    Re:Topolino 3533
    Risposta #15: Venerdì 11 Ago 2023, 11:17:36
    Sono d'accordo su chi si è lamentato a proposito dei cieli di farmtown: il perdono di Priscilla sarebbe comprensibile se il sabotaggio fosse durato poche ore. A quel punto la "forza" del pentimento bilancia le ore perse. Una "notte", come si dice nel libro che è stato regalato a Gastone.

    Ma "Mesi"? Sapere che la persona accanto ti ha tradito per mesi non è un messaggio per nulla positivo. Mesi di sogni, occasioni e tutto il resto gettato alle ortiche? I soldi sono arrivati alla fine, ma quante lacrime (di nascosto) una giovane ragazza con un sogno in fallimento avrà gettato? E tutto per colpa della persona che hai accanto?

    E quante tristi situazioni simili esistono nel nostro mondo? Quante ragazze sono "vittima" delle macchinazioni di compagni e amici, che portano a sogni infranti o peggio, le notizie di cronaca che sentiamo spesso?

    Priscilla poteva essere un esempio, invece ha fatto veramente la figura della ragazza sottomessa, esempio che le giovani generazioni non devono più vedere. Non un filo di rabbia, non un conflitto. Tutto perdonato.

    Spero che in una ristampa questo lato venga sistemato, con dialoghi più incisivi e il tempo del "tradimento" molto ridotto.

    Si censura di tutto. Questa "manipolazione" invece la troverei molto gradita, e ci spero molto.

    Spero si capisca che il mio post non vuole essere fonte di polemica gratuita, ma questa cosa secondo me andava evidenziata.
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    luciochef
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      Re:Topolino 3533
      Risposta #16: Venerdì 11 Ago 2023, 14:45:05
      - Il nuovo episodio di WoM ha davvero nulla da salvare ! Peccato perchè Barbieri è un autore che su Dragonero produce delle bellissime trame fantasy e qui invece è rimasto invischiato in quella rete di buonismo che ha fatto deragliare la trama verso un insipido esercizio narrativo. Poco approfondimento, tematiche viste e riviste e zero pathos. A questo si aggiungono i disegni di Palazzi che hanno linee troppo dolci per raccontare una storia che parla di "sfida", portando tutto verso il quasi demenziale. Ma senza esserlo in fondo.
      Veramente molto molto male....
      - Nella seconda parte di "I cieli di Farmtown" Nucci porta a compimento la trama che già si era intravista nel primo episodio. Ma il risultato non è un finale "telefonato" bensì ci si arriva in modo naturale e molto ragionato.
      L'autore crea la giusta escalation di situazioni ed offre in poche pagine una caratterizzazione ben riuscita di due personaggi che potrebbero realmente entrare a far parte del cast stabile di Paperopoli. Il rapporto di Gastone con Priscilla è molto tenero e non vittima della "censura" ma un percorso di sentimenti che vive delle giuste fasi iniziali, spesso dolci ma anche cariche di imbarazzo.
      Zia Olivia invece all'interno della storia rivive gli stessi patemi di Gastone ma lo fa con la maggiore consapevolezza dovuta ad una età più matura e per questo riflessiva.
      Insomma Nucci costruisce con questa storia un altro ottimo tassello che è degno seguito della "Solitudine del quadrifoglio".
      Stefano Zanchi dal canto suo completa un lavoro grafico meraviglioso: ambientazioni, inquadrature, gestualità e recitazione dei personaggi ai massimi livelli. Un disegnatore che sta facendo dei passi in avanti mostruosi, non solo come risultato finale delle linee ma proprio come studio totale delle scene.
      - "Archimede voce fuori campo" è una simpatica breve di Faraci, resa però migliore dai disegni sempre particolari di Guerrini.
      - "Pippo e lo gnaulone ombroso" è una storia davvero riuscita di De Feo, ottimamente coadiuvato da Ottavio Panaro, che offre una nuova visuale sulla famiglia dei pippidi. Ma la cosa più simpatica è proprio la figura del suddetto gnaulone, essere simpatico e piuttosto famelico.
      - Si conclude benissimo Blue Peaks Valley che, anche in questo racconto finale, fa vedere tutto lo spessore del mondo ricreato da Mastantuono. L'episodio tira le fila di tutte le trame dei 4 precedenti episodi, facendo anche rivedere i personaggi incontrati e mostrando il loro destino. Oltre all'aspetto puramente ludico è interessante vedere, anche questa volta, la sottotraccia indicata dall'autore che mette in luce la potenziale pericolosità delle fake news e la critica all'industrializzazione massiva ed alle pessime pratiche di inquinamento ad essa legate.
      E per finire, come avevo anticipato qualche puntata addietro, abbiamo anche la realizzazione di un "rudimentale" deposito paperoniano.
      Un libretto che viene zavorrato pesantemente dal nuovo episodio di WoM ma che si ridesta grazie a Nucci/Zanchi e Mastantuono. Molto buone anche le storie cosiddette "minori". In totale un libretto da 3,5 stelle.
      Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

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      Cornelius
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        Re:Topolino 3533
        Risposta #17: Venerdì 11 Ago 2023, 15:40:44
        Una cosa che ho tralasciato nei precedenti post è il comportamento di diversi parenti nei confronti della zia Olivia:
        dopo un iniziale saluto, tutti la fuggono, come se ipotizzassero che la sua presenza portasse loro sfortuna, come nei riguardi di Gastone. Però la situazione con Gastone è diversa, è un parente diretto e sono entrambi fortunati. Ma le loro fortune non possono coabitare ed una (quella della zia, evidentemente più forte) esclude l'altra (quella del nipote) trasformandola addirittura in sfortuna, pesante e invadente come quella di Paperino (se non peggio).

        Mi chiedo perché i parenti, appurando che sappiano ciò, si allontanino da lei quando dovrebbero sapere che loro non c'entrano nulla in questa bizzarra situazione. Magari la prudenza non è mai troppa ma considerare Olivia una specie di Oscar al femminile (il nipote portasfortuna di Zio Paperone, un personaggio meteora dei primi anni '60) mi pare davvero esagerato e neanche rispettoso nei confronti di una papera anziana oltretutto di grande classe, eleganza e ironia.

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          Re:Topolino 3533
          Risposta #18: Venerdì 11 Ago 2023, 16:05:52
          Una cosa che ho tralasciato nei precedenti post è il comportamento di diversi parenti nei confronti della zia Olivia:
          dopo un iniziale saluto, tutti la fuggono, come se ipotizzassero che la sua presenza portasse loro sfortuna, come nei riguardi di Gastone. Però la situazione con Gastone è diversa, è un parente diretto e sono entrambi fortunati. Ma le loro fortune non possono coabitare ed una (quella della zia, evidentemente più forte) esclude l'altra (quella del nipote) trasformandola addirittura in sfortuna, pesante e invadente come quella di Paperino (se non peggio).

          Mi chiedo perché i parenti, appurando che sappiano ciò, si allontanino da lei quando dovrebbero sapere che loro non c'entrano nulla in questa bizzarra situazione. Magari la prudenza non è mai troppa ma considerare Olivia una specie di Oscar al femminile (il nipote portasfortuna di Zio Paperone, un personaggio meteora dei primi anni '60) mi pare davvero esagerato e neanche rispettoso nei confronti di una papera anziana oltretutto di grande classe, eleganza e ironia.
          Credo che la risposta sia più banale di ciò. I parenti "detestano" (uso il verbo utilizzato dalla stessa Olivia) ed evitano la papera semplicemente perché è fortunatissima. Si tratta della stessa situazione iniziale de La solitudine del quadrifoglio, quando Gastone scopre che lo evitano tutti accampando scuse assurde.

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            Re:Topolino 3533
            Risposta #19: Venerdì 11 Ago 2023, 16:13:34
            Riprendendo da parte il discorso ben intavolato in precedenza sulle implicazioni legate alla storia di Gastone, sento anche io di poter esporre il mio pensiero.
            Al netto del fatto che le considerazioni di Alby87 siano sacrosante, credo che forse si sia calcato eccessivamente su questo aspetto della storia di Nucci.
            Non voglio per nulla ricadere ciclicamente sul tema della censura ma credo che questo aspetto legato al "cattivo esempio" mostri troppo la corda in un ragionamento più profondo.
            Guardiamo da sempre film o serie tv legate alla mafia/camorra o altre schifose realtà del genere, ma penso che nessuno di noi vada in giro a gambizzare la gente.
            Come non ho mai fumato in vita mia pur vedendo Manetta col sigaro o non ho mai sparato a nessuno pur vedendo Topolino o i suoi nemici con le armi in mano.
            I nostri comportamenti sono per la maggior parte frutto della nostra persona. È ovvio che si possa venire influenzati dagli esempi positivi o negativi ma non sono questi che decidono per noi.
            C'è poi da dire che Nucci non ha ritratto nulla di incomprensibile o di inenarrabile. Sono dinamiche che, magari storte ai nostri occhi, avvengono quotidianamente.
            Ci sono migliaia di coppie nel mondo che si perdonano a vicenda cose alla vista insormontabili, ma che hanno una valenza nel loro rapporto di coppia. E non sto parlando di brutture a livello di percosse fisiche o (peggio ancora) di vessazioni morali/psicologiche, quelle sì sempre da condannare !
            Parlo magari di tradimenti, bugie, sotterfugi che ognuno di noi dall'esterno reputa imperdonabili ma che, per motivi tutti loro, i diretti interessati riescono a superare.
            Quindi credo che Topolino sia e debba essere anche il manifesto della società che ci circonda e riportare su carta determinate dinamiche non sia poi così scabroso, sempre nel rispetto dell'intelligenza e della sensibilità del pubblico che acquista e legge il settimanale.
            Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

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              Risposta #20: Venerdì 11 Ago 2023, 16:49:38
              Credo che la risposta sia più banale di ciò. I parenti "detestano" (uso il verbo utilizzato dalla stessa Olivia) ed evitano la papera semplicemente perché è fortunatissima. Si tratta della stessa situazione iniziale de La solitudine del quadrifoglio, quando Gastone scopre che lo evitano tutti accampando scuse assurde.
              In effetti non ci avevo pensato: sarà che per quanto abbiano detestato anche Gastone, negli anni i parenti hanno comunque avuto un rapporto 'variegato' con lui, fatto di non sola esclusione. Marco Nucci ha comunque esagerato diverse situazioni in questa storia: l'eccessiva sfortuna di Gastone, l'eccessiva 'comprensione' di Priscilla, l'eccessiva reazione di Nonna Papera (magari invidiosa di una coetanea che non deve alzare un dito per vivere bene), Paperoga (un 'borderline' come lui potrebbe anche essere incuriosito da questa 'quasi' zia), zio Paperone e addirittura Battista che segue il capo per 'paura' di restare da solo con Olivia (quando mai ha avuto un atteggiamento simile con Gastone?).

              Ovviamente una storia (soprattutto in un fumetto rivolto ai ragazzi) è fatta anche di 'esagerazioni' per attrarre più lettori e restare più impressa nelle loro menti. Immagino che di Olivia, oltre ad invidiare la sua fortuna sfacciata, i vari paperi non sopportino il suo essere altera, superiore, sarcastica, perdendosi però tutta la sua ironia e il suo 'sense of humor'. Ad ogni modo, meglio essere detestata per questo motivo piuttosto che come porta sfortuna, cosa a cui avevo pensato vista la situazione di Gastone. Chissà che in futuro questi paperi superficiali (Nucci è andato giù duro anche con loro, non solo con Gastone) non cambino idea nei confronti di Olivia, visto che la sua presenza a Paperopoli potrebbe farsi più ricorrente.
              « Ultima modifica: Venerdì 11 Ago 2023, 19:38:37 da Cornelius Coot »

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              tang laoya
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                Risposta #21: Sabato 12 Ago 2023, 21:00:51
                Non conosco quasi per nulla le avventure del Topolino stregone, ma se l’episodio di questo numero è in qualche modo rappresentativo della serie, non credo di essermi perso poi molto. Tutta la narrazione è afflitta da una prevedibilità disarmante persino per un ipotetico lettore di Topolino Junior, qui è là delle “contrazioni di temporalità”(Cit. Vian) che rendono lo svolgersi dell’azione, se possibile, ancor più goffo.
                Un solo punto fu quel che mi vinse: gradevole il riferimento, cosciente o meno che sia, al Cattivo Governo e ai suoi effetti del Lorenzetti, le didascalie dei vizi a descrizione delle azioni ne fanno risaltare il sapore da allegoria medievale. E d’altra parte ai piedi dello strabico Tiranno zannuto siede un capro, appunto tragos (Traghos) come il piattissimo malamente dell’episodio di WoM.
                Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                  Topolino 3533
                  Risposta #22: Domenica 13 Ago 2023, 11:39:51
                  Recensione Topolino 3533


                  Vedo avanzare Inquisizione e gesuiti e di nuovo prìncipi e conti.” Così Hegel, in una lettera scritta ad un amico all’apertura del Congresso di Vienna nel 1814, esprimeva i suoi timori ciò che c’era stato di buono nelle conseguenze della Rivoluzione francese sparisse progressivamente sotto i colpi di maglio delle frange più genuinamente restauratrici delle cancellerie europee.

                   Il numero di questa settimana si presenta un po’ così, come un’istanza della più pura gestione Bertani colonizzato, o commissariato, dalle ombre dell’eterno ritorno dell’uguale a se stesso. Ma andiamo con ordine, o meglio, a ritroso.

                   L’ultima storia dell’albo fa parte del ciclo Blue Peaks Valley di Corrado Mastantuono, in gran spolvero ai disegni e piuttosto “in palla” sui testi. La puntata di questa settimana, Un barbiere, si impernia su una azzeccatissima trovata – Paperone che salva un autentico inciampo giornalistico con una trovata di vero e proprio marketing – vagamente inficiata da una piccola forzatura nello sviluppo (forse è un po’ troppo che Paperone abbia predetto casualmente l’esatto contenuto delle azioni criminose del Perfido Estatisto? Un gioco di sponda più allusivo avrebbe assolto egualmente al compito).

                   Assomiglia alla lontana, questo microcosmo, a quelle che furono le Storie della Baia. Certo i personaggi appaiono per il momento meno immediatamente memorabili di quelli, ma chissà che con il tempo, o magari con un secondo ciclo (potrà mancare?) qualcosa non si fissi meglio.

                   Il giovane Paperone di Mastantuono, va osservato, è una versione particolarmente positiva e solare, in un certo senso nuova, nel panorama delle interpretazioni paperonesche; potrà sembrare meno connotata di quelle usuali, ma in fondo al netto di qualche forzatura funziona, e ben coniuga l’ispirazione extravagante di questa serie (di fatto un piccolo western fra le pagine di Topolino) con il pegno pagato alla presenza di un personaggio canonico, seppure ringiovanito.

                   E appunto, la serie (che si chiude con l’apparizione di un proto-deposito in mezzo al Klondike) pone un problema di integrazione fra ispirazione autoriale e tradizione. E non tanto in riferimento a un mai stabilito – sebbene auspicato dai fan più sfegatati dell’autore americano – canone donrosiano, ma più in generale rispetto a delle linee profonde dell’agire e del pianificare propri del personaggio di Paperone.

                   
                  Riferimenti colti[/size][/i]

                   A parere di chi scrive, in un panorama di ispirazioni troncate e di condizioni asfittiche per la messa in scena di certi scenari e certi personaggi, la rottura di queste linee profonde, nello spazio di una breve serie, non ha nulla di sacrilego. Ma il drizzarsi di antenne di una parte dei lettori è altrettanto legittimo e giustificato.

                   Giovanni De Feo e Ottavio Panaro consegnano al lettore una breve stravaganza pippesca, Pippo e lo gnaulone ombroso, di fatto una coppia di semi-relate epifanie in successione. E quale epifania scoprire che Pippo, nell’arte flessuosa e gommosa del disegnatore piemontese, è in grado di contorcersi a tal punto da abbracciarsi la schiena!

                   Ancor più straniante la storia di Tito Faraci e Francesco Guerrini (quando un tribunale si occuperà di capire perché a questo grande disegnatore non siano quasi mai assegnate storie commisurate al talento sarà sempre troppo tardi), Archimede voce fuori campo, specialmente per un’ostica tavola finale, in cui sorge addirittura il sospetto che ci sia stato qualche errore di trasposizione; e in cui la battuta finale di Archimede appare tra virgolette, come se l’inventore riportasse il discorso di qualcun altro.

                   Certo un errore in fase di lettering, che contribuisce al misticismo di quest’ultima tavola. La storia, comunque, veleggia su livelli migliori, con un paio di battute reminescenti del grande talento faraciano, se non fosse per la sproporzione fra la sua brevità e la sostanziale lentezza con cui la comicità viene consegnata – quasi porta con soggezione – al lettore.

                   Ed eccoci alla seconda e ultima puntata de I cieli di Farmtown, sequel a sua volta di La solitudine del quadrifoglio, storia che a parere di chi scrive non era risultata particolarmente riuscita, impegnata com’era a “rendersi” e perdersi nel buffo trapianto di Mitteleuropa che è la cittadina di Farmtown.

                   
                  Tutto vero[/size][/i]

                   A parere di chi scrive, in questa seconda storia più semplice, meno ambiziosa forse, Marco Nucci centra meglio il bersaglio: che è di nuovo quello di dare a Gastone una vita nuova, diversa, innegabilmente disarmonica con la sua personalità canonica. Accettato questo presupposto, la storia si libra in una commistione di sentimentalismo e comicità (affidata esclusivamente alla lingua raffinata ed efficace della imprevista zia Olivia Duck – forse un’ombra più o meno esplicita di Daphne Duck?) che, come sempre in questi casi, ha di fronte a sé solo due esiti: il ridicolo o l’elegia.

                   Ci sembra di poter dire che, proprio per la dimensione meno pomposa di questo secondo capitolo del Gastone nucciano, la mistura funzioni. Non solo: Gastone, architetto di un piano egoista quanto può esserlo un disegno di ispirazione sentimentale, passa l’umiliazione della confessione e l’inattesa redenzione nella tutto sommato sobria purezza dell’affetto.

                   E ciò diversamente dal canone forse più in voga in casa Disney, che a questa dinamica avrebbe preferito portare fino in fondo lo schema di inganno e punizione tanto caro alla tradizione. La Priscilla nucciana, dunque, nonostante possa faticare a conquistare il lettore, è forse la conquista migliore e più coraggiosa di questo ciclo.

                   Va però osservato che nulla di quanto sopra avrebbe funzionato davvero senza i disegni di Stefano Zanchi. Il quale, capito a sua volta che non ci si poteva nascondere dietro una parvenza di classicità, regala a Priscilla, Gastone e Olivia quel suo tipico tratto ventoso e sentimentale, capace però anche di ironia e sospensione della tensione, che abbiamo ormai imparato ad apprezzare.

                   
                  La storia in breve

                   Notevole l’evoluzione, in termini di controllo e corposità della scena, rispetto al per certi versi apparentabile melodramma di Reginella (quello sì pesantuccio e iperglicemico) di due anni fa.

                   Ma eccoci alla storia di apertura, il grande ritorno di Wizards of Mickey sulle pagine di Topolino. Che Wizards of Mickey sia sempre stata una serie dai contenuti un po’ stereotipati e meccanici, specie agli esordi, è innegabile. Dopodiché si è barcamenata tra piccole innocue storielle di esplorazione e worldbuilding e mefitiche riprese di un canone plasticoso.

                   In questa storia, Il seminatore di discordie, siamo nelle mani del bonelliano Luca Barbieri e del veterano Marco Palazzi (ormai una colonna della serie). La storia, ci spiace dirlo, appare un poco pretestuosa, priva di ogni spunto di originalità. Ogni passaggio della trama è il segmento di uno schema da gioco di ruolo di livello zero, e persino le battute appaiono spente e persino ripetitive.

                   I disegni oscillano fra barlumi evocativi (ricordiamo che Palazzi fu il regista grafico del “Topolino oscuro” – per quel che durò – del secondo ciclo di Wizards of Mickey) e scorci caricaturali intagliati in una specie di polistirolo fantasy.

                   Ecco dunque che il numero, nonostante il lavoro appassionato di un Mastantuono o di un Nucci, per così dire “rimane nella palude”, come se si stesse chiedendo che direzione prendere. E, chissà, noi lettori con lui.



                  Voto del recensore: 2.5/5
                  Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                  https://www.papersera.net/wp/2023/08/13/topolino-3533/


                  Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


                  *

                  Dippy Dawg
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                    Re:Topolino 3533
                    Risposta #23: Mercoledì 16 Ago 2023, 13:44:05
                    Sono d'accordo su chi si è lamentato a proposito dei cieli di farmtown: il perdono di Priscilla sarebbe comprensibile se il sabotaggio fosse durato poche ore. A quel punto la "forza" del pentimento bilancia le ore perse. Una "notte", come si dice nel libro che è stato regalato a Gastone.

                    Ma "Mesi"? Sapere che la persona accanto ti ha tradito per mesi non è un messaggio per nulla positivo. Mesi di sogni, occasioni e tutto il resto gettato alle ortiche? I soldi sono arrivati alla fine, ma quante lacrime (di nascosto) una giovane ragazza con un sogno in fallimento avrà gettato? E tutto per colpa della persona che hai accanto?

                    E quante tristi situazioni simili esistono nel nostro mondo? Quante ragazze sono "vittima" delle macchinazioni di compagni e amici, che portano a sogni infranti o peggio, le notizie di cronaca che sentiamo spesso?

                    Priscilla poteva essere un esempio, invece ha fatto veramente la figura della ragazza sottomessa, esempio che le giovani generazioni non devono più vedere. Non un filo di rabbia, non un conflitto. Tutto perdonato.
                    Intervento apprezzabile e anche condivisibile, ma, secondo me, leggermente fuori fuoco...

                    Intanto, "I Cieli di Farmtown sta colando a picco, ma Priscilla non sembra preoccuparsene... anzi, lei è felice, felice come a Farmtown!"... quindi, sogni infranti sì, però sembra quasi che la libreria fosse non dico una scusa, ma un motivo in più per... stare insieme a Gastone! Ebbene sì! Pare che la versione "migliore" del Nostro abbia fatto veramente breccia nel cuore di Priscilla, al punto che, nonostante tutti i problemi, a lei faceva piacere stare in sua compagnia!

                    Poi, riguardo al perdono, potrei fare esempi più o meno autorevoli (come "gli ultimi saranno i primi", ad esempio), ma basti pensare al protagonista del Canto (anzi, del Manto! Chissà perché, poi... ;D ) di Natale, che si redime in una notte dopo una vita di grettezza e avarizia; insomma, se il pentimento è sincero, il perdono lo merita! :-)

                    Quindi, bella storia, e bella interpretazione dei personaggi!

                    Ovviamente, conto sul fatto che, se nella prossima storia di Paperinik ci fosse bisogno di un antagonista figlio di buona papera, si riveda un Gastone un po' meno redento! ;D
                    Io son nomato Pippo e son poeta
                    Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                    Verso un'oscura e dolorosa meta

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                      Re:Topolino 3533
                      Risposta #24: Giovedì 17 Ago 2023, 10:30:31
                      evviva posso commentare il numero con ampio anticipo.
                      Breve ma confuso:
                      la storia di Bertanucci di farmtown è troppo lontano dalle mie corde per lasciarmi qualcosa, ribadisco un po' la perplessità nel tentare di rendere apprezzabile un personaggio come gastone, facendogli fare meno il gastone. I disegni sono sicuramente di qualità ma ci sono tavole con primissimissimi piani alla tarantino che non mi piacciono proprio. Sicuramente non uno dei miei disegnatori preferiti.
                      Il numero lo salvo per Mastantuono (come credo sia successo negli ultimi numeri) personalmente parlando i suoi disegni per me sono i migliori del numero

                      ancora qualche numero con questi ritardi e il mnio passaggio al digitale oscuro sarà iniziato.
                      Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

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                        Re:Topolino 3533
                        Risposta #25: Lunedì 4 Set 2023, 18:18:42
                        Copertina che mi riporta ai primi anni 2000. Nostalgia canaglia.

                        Si può dire quello che si vuole di Bertani ma la sua credo sia l'epoca d'oro delle copertine del Topo. Una più bella dell'altra
                        Inutile litigare, siamo tutti fessi uguali

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                          Re:Topolino 3533
                          Risposta #26: Mercoledì 6 Set 2023, 10:21:48
                          Si può dire quello che si vuole di Bertani ma la sua credo sia l'epoca d'oro delle copertine del Topo. Una più bella dell'altra

                          Andrea Freccero Art Director intuizione felicissima, oserei dire  :-)
                          "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

                           

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