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Topolino 3536

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di Paolo Castagno

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Zio Paperone e la prova di scozzesità
Operazione Zeus: Flashback
Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol
Topolino e la via della Storia: I pirati dell'orco

Topolino 3536

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    Re:Topolino 3536
    Risposta #105: Lunedì 4 Set 2023, 13:45:16
    Ciao, per quanto riguarda il tuo dubbio sul ricordo dello Zione con spingarda e occhialoni sulla tuba, posso dirti che non è preso direttamente da nessuna storia di Cimino (è una immagine abbastanza iconica e riproposta più volte), invece un elemento che ho voluto citare paro paro è il "marchingegno pieduto" che fa capolino a casa di Paperino in un ricordo di un nipotino (a pagina 34). Il bizzarro mezzo compare in Zio Paperone e la Tiritera della Salvezza, del 1975, coi disegni di Massimo De Vita!

    Comunque, in mezzo a 5 pagine di commenti su Zeus, almeno un altro post la storia di apertura se lo merita!

    Ho trovato un Ermetti un po' sottotono rispetto ad altre occasioni, seppur sempre sugli ottimi livelli a cui ci ha abituato, ma ciò che rende questa storia ottima è la sceneggiatura di Vito Stabile, che ha sapientemente orchestrato una trama molto valida partendo da uno spunto interessante, includendo in modo estremamente naturale Matilda de' Paperoni, alla sua prima apparizione italiana nel presente.

    Ed è proprio questo a mio avviso il punto di forza della storia: non trattare come un evento straordinario la comparsa di Matilda, ma come la logica conseguenza del riappacificamento fra i due fratelli avvenuto in "Una lettera da casa".

    Ho apprezzato molto anche il finale: l'ho trovato azzeccato e credo che lo sceneggiatore campano sia riuscito a cogliere perfettamente l'essenza di Paperone, come d'altra parte ci aveva già ripetutamente dimostrato.

    La storia intera è piena di citazioni alla $aga di Don Rosa, opera che non apprezzo molto ma credo che ricordarla in certi passaggi sia stato giusto e coerente.

    Ho solo una piccola perplessità: ho trovato lievemente out of character che Paperone non ricordasse il nome di Pancia di Ghisa, antenato che era peraltro fra coloro che lo han fatto resuscitare.

    Complimenti dunque a Stabile e a Ermetti, sperando che adesso Matilda possa entrare definitivamente a fare parte del cast paperopolese.

    Ciao!

    Il Grande Tiranno

    Nessuno mi leva dalla testa che il ricordo di Paperone di se stesso con la spingarda in mano e gli occhialoni sulla tuba venga da una quadrupla di apertura di una storia di Cimino, ma non riseco a ricordare quale. Qualcuno ha qualche idea?

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    Paolo
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      Re:Topolino 3536
      Risposta #106: Lunedì 4 Set 2023, 14:30:09
      un elemento che ho voluto citare paro paro è il "marchingegno pieduto" che fa capolino a casa di Paperino in un ricordo di un nipotino (a pagina 34). Il bizzarro mezzo compare in Zio Paperone e la Tiritera della Salvezza, del 1975, coi disegni di Massimo De Vita!

      Esatto (ovviamente)! Ecco l'immagine allegata. Quindi è stata un'idea tua?

        -Paolo

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        Risposta #107: Lunedì 4 Set 2023, 14:49:10
        Ciao Paolo! Sì, in sceneggiatura era segnato di riprodurre un bizzarro veicolo cominciano, ho optato per questo, che mi sembra molto divertente!

        un elemento che ho voluto citare paro paro è il "marchingegno pieduto" che fa capolino a casa di Paperino in un ricordo di un nipotino (a pagina 34). Il bizzarro mezzo compare in Zio Paperone e la Tiritera della Salvezza, del 1975, coi disegni di Massimo De Vita!

        Esatto (ovviamente)! Ecco l'immagine allegata. Quindi è stata un'idea tua?

          -Paolo

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          Re:Topolino 3536
          Risposta #108: Lunedì 4 Set 2023, 17:28:20
          Si può avere qualche aiutino sul rebus
          Tre stelle
          Orologio
          E bandiera a scacchi
          Non riesco a capirci nulla

          Spoiler: mostra
          Tre stelle = Capitano (grado militare), Orologio = Ora, Bandiera a scacchi = Go (segnala il via per le partenze delle corse): Soluzione = Capitano Ora N Go

          Non ci sarei arrivato neanche standoci tre mesi...
          No, viene sventolata anche alla partenza quando si spengono i semafori.

          Ciao!

          Il Grande Tiranno
          Non certo in Formula 1, per Giove!

          Però in F1 e MotoGP appare sullo schermo la frase x laps to go e bandiera a scacchi
          Mi sembra una forzatura che definir "forzatura" è riduttivo...

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          Cornelius
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            Re:Topolino 3536
            Risposta #109: Mercoledì 6 Set 2023, 12:36:33
            Da notare che l'Operazione Zeus (la cui soluzione finale dovrebbe essere già in edicola) ha portato il topic del n.3536 al record di post per l'anno in corso: ben 113, superando i 105 del n.3515 con l'Ipotetico DoppioScherzo di Casty. Da vedere quanti post ci saranno nel topic del n. 3537 dove tutti i nodi verranno al pettine (in 'chiaro')

            Altri numeri riguardanti il nostro forum: sempre grazie allo Zeus di Gervasio, numerosi i nuovi utenti iscrittisi al Papersera per la soluzione dell'enigma. A breve si sfonderà il numero di 6000, sperando che a soluzione ultimata continuino ad interagire anche per altri argomenti  :innocent:
            « Ultima modifica: Mercoledì 6 Set 2023, 12:46:47 da Cornelius Coot »

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              Re:Topolino 3536
              Risposta #110: Mercoledì 6 Set 2023, 12:59:10
              Da notare che l'Operazione Zeus (la cui soluzione finale dovrebbe essere già in edicola) ha portato il topic del n.3536 al record di post per l'anno in corso: ben 113, superando i 105 del n.3515 con l'Ipotetico DoppioScherzo di Casty. Da vedere quanti post ci saranno nel topic del n. 3537 dove tutti i nodi verranno al pettine (in 'chiaro')

              Altri numeri riguardanti il nostro forum: sempre grazie allo Zeus di Gervasio, numerosi i nuovi utenti iscrittisi al Papersera per la soluzione dell'enigma. A breve si sfonderà il numero di 6000, sperando che a soluzione ultimata continuino ad interagire anche per altri argomenti  :innocent:

              Non preoccuparti che ne scorcio qualcuno io ora :)

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                Re:Topolino 3536
                Risposta #111: Sabato 16 Set 2023, 00:31:00
                - Con "Zio Paperone e la prova di scozzesita'" possiamo asserire, con pochi dubbi, che Vito Stabile (al momento) è il miglior regista delle gesta di Paperon de Paperoni. Questo lo si denota dal fatto che ormai ha una tale padronanza del personaggio da trasformare in ottime storie qualsiasi spunto, pur se marginale, gli venga in mente.
                Questa avventura in due parti poi ha il dono di legare passato e presente in modo gustoso ma non stucchevole.
                Anche Libero Ermetti ci ha messo tanto del suo con delle matite pulite, potenti ed un utilizzo del chiaroscuro nel castello che trasmette tutta l'imponenza della struttura.
                Unico piccolo appunto (più una curiosità che una critica): in alcune scene del panorama scozzese ho rivisto le stesse ambientazioni del cielo viste in "I cieli di Farmtown".
                - Altro buon episodio di "Operazione Zeus" che inizia a far luce sulle malefatte in cui è stato invischiato, suo malgrado, il Doc Enigm.
                - "Il torneo del Gran Mogol" è una di quelle avventure che mette in risalto lo spirito e le attitudini delle Giovani Marmotte che ho sempre preferito. Inoltre è una giusta lezione di morale rivolta ai ragazzi (e non solo...) che viene fornita senza inutili infantilismi.
                Molto belli i disegni di Fecchi, soprattutto le ambientazioni innevate del monte Quackmore.
                - L'ultima parte della "Via Appia" è stata piacevole ma forse ha perso un po' di mordente...per strada. Le situazioni si sono ripetute fin troppe volte ed allora si è persa quella sensazione di freschezza iniziale. Sempre ben fatti i disegni e le ambientazioni storiche.
                Al netto di questi giudizi opto per votare 3,5 stelle.
                Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

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                Paolo
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                  Risposta #112: Venerdì 19 Apr 2024, 18:12:43
                  Recensione Topolino 3536


                  Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

                   
                  La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

                  Sempre molto godibili però i suoi primi piani frontali, con una sorta di look-in-camera che avvicina il personaggio al lettore, l’organizzazione della tavola, che si avvale in più di un’occasione di sfondi che superano i limiti della consueta gabbia per riempire la pagina come fossero un affresco sullo sfondo (si veda a tal proposito la tavola con il castello a pagina 21 e la “donrosiana” di pagina 47). A voler cercare difetti, stonano forse le proporzioni della sala grande del castello, apparentemente molto più modesta di quella vista in The Last of the Clan McDuck a sua volta ripresa dalle tavole di Foster per il suo Prince Valiant.

                   La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

                   
                  Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



                   Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

                   
                  Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

                  Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

                   In conclusione, finalmente un numero che sembra provare ad interrompere la serie “non brillante” infilata nei mesi estivi!



                  Voto del recensore: 3.5/5
                  Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                  https://www.papersera.net/wp/2023/09/04/topolino-3536/


                  Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                    Risposta #113: Venerdì 19 Apr 2024, 18:12:48
                    Recensione Topolino 3536


                    Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

                     
                    La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

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                     La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

                     
                    Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



                     Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

                     
                    Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

                    Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

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                    Voto del recensore: 3.5/5
                    Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                    https://www.papersera.net/wp/2023/09/04/topolino-3536/


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                      Risposta #114: Venerdì 19 Apr 2024, 18:57:57
                      Recensione Topolino 3536


                      Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

                       
                      La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

                      Sempre molto godibili però i suoi primi piani frontali, con una sorta di look-in-camera che avvicina il personaggio al lettore, l’organizzazione della tavola, che si avvale in più di un’occasione di sfondi che superano i limiti della consueta gabbia per riempire la pagina come fossero un affresco sullo sfondo (si veda a tal proposito la tavola con il castello a pagina 21 e la “donrosiana” di pagina 47). A voler cercare difetti, stonano forse le proporzioni della sala grande del castello, apparentemente molto più modesta di quella vista in The Last of the Clan McDuck a sua volta ripresa dalle tavole di Foster per il suo Prince Valiant.

                       La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

                       
                      Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



                       Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

                       
                      Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

                      Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

                       In conclusione, finalmente un numero che sembra provare ad interrompere la serie “non brillante” infilata nei mesi estivi!



                      Voto del recensore: 3.5/5
                      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                      https://www.papersera.net/wp/2023/09/04/topolino-3536/


                      Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


                       

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