Come si fa quindi a non voler bene ad una persona che tanto ha segnato la tua vita? Che ti ha regalato ("regalato" anche letteralmente: a otto anni non avevo soldi "miei", non ricordo chi mi comprò il giornaletto in questione, ma di certo per me fu un regalo) delle emozioni così profonde da restarti nella memoria per tutti questi anni?
Romano Scarpa è e rimarrà qualcosa in più di un autore di fumetti, è una delle persone che mi hanno accompagnato durante la crescita, che hanno contribuito a formarmi per quello che sono, e a cui devo molto, ma posso ricambiare solo condividendo con voi il mio affetto per lui!
Grazie ancora Romano!
- Paolo
Il pensiero di Paolo rispecchia in toto l'affetto e il trasporto che provo anch'io nei confronti di Romano Scarpa, l'autore Disney che più di ogni altro ha segnato in modo profondo la mia passione per il mondo del Fumetto ed in particolare di quello disneyano.
L'artista veneto con le sue storie mi ha regalato tanti momenti di gioia, di intrigo, di spensieratezza, di passione, di suspence, di dinamismo, di divertimento...in una sola parola mi ha fatto partecipe - in veste di lettore - di tanta
bellezza.
Quella stessa bellezza con cui ha infarcito e reso immortali le sue opere più memorabili e grandiose con protagonisti Topi e Paperi.
"Paperino e i gamberi in salmì" rappresenta - come è già stato fatto notare in questo stesso topic - la storia di esordio di Romano Scarpa come autore completo.
E quoto l'intervento di Gumi a questo proposito: un esordio di cotanto alto livello non può che spettare ad un fuoriclasse della narrazione e dell'arte grafica quale Romano si è rivelato essere nel corso degli anni già dalle sue primissime storie da autore completo alle prese con Paperino e con Topolino.
L'ho riletta qualche giorno fa la storia dei
Gamberi in salmì e ogni volta che la rileggo non posso fare a meno di sentirmi pienamente coinvolto (come se fosse sempre la prima lettura!) nella narrazione del giallo che aleggia per tutto il tempo della storia e che ruota attorno al rapimento del misterioso ronchisiano.
Così come non posso fare a meno di amare la creazione di un personaggio tutto d'un pezzo e sempre propenso alla ricerca della verità come una vocazione che "sente" dentro ed una missione che vuole sempre portare a termine quale è l'indimenticabile Gedeone de' Paperoni.
E tutte le gag (il pechinese che ha citato anche Paolo, oppure la "befana" con cui lo stesso Paperino si rivolge alla donna in aereo - seppur si limiti al solo pensarlo!
); i momenti più intensi come per esempio la convocazione di Paperino nell'ufficio del direttore e zio Gedeone con le trombe che suonano prepotentemente come un monito per i disonesti e un sostegno per i giusti; il protagonismo dei nipotini che sono più assennati dello zio nelle piste da seguire per risolvere, una volta e per tutte, questa strana faccenda del rapimento...
Tutto questo mi ha reso e mi rende tutt'oggi memorabile la storia d'esordio di Romano Scarpa, la prima totalmente concepita e realizzata dal Maestro veneto.
Un debutto che è una perla da leggere, rileggere, amare e custodire tra le storie più belle che portano la firma di chi in sigla si firmava RS e che, sin dalla storia di "Paperino e l'Uomo di Ula-Ula" (la prima che lessi da lui scritta), mi ha dato e che continua a regalarmi tanto tutt'oggi in termini di emozioni, coinvolgimento e di bellezza della lettura!!!