Proseguo nell'autoimposta impresa di analisi e studio delle opere del maestro con la seconda (in ordine cronologico, ebbene si, ogni tanto cedo alla coerenza) delle storie in mio possesso, ovvero
Topolino e il tesoro tabù La storia inizia
in media res (a quanto apprendo una caratteristica ricorrente nelle opere fantoniane) con Gambadilegno e soci interessati all'antico tesoro di una ancor più antica tribù precolombiana (che si tratti di Incas è ancora troppo presto per dirlo): come antipasto, ecco che tale tesoro non è celato in chissà quale tempio nascosto, bensi posto in bella vista in quella che è disegnata come una moderna cassaforte (negli anni '70 le casseforti erano di questo genere) collocata in uno spuntone di roccia al centro di un laghetto... proprio il luogo ideale per nascondere qualcosa!
Successivamente l'azione si sposta a Topolinia, dove Topolino e Pippo si trovano in biblioteca alla ricerca di un documento per Minni: questo documento ha la sola funzione di far recare i nostri nella stessa biblioteca dove - guardacaso, ma guarda proprio il caso! - si trova il terzo complice di Gamba alla ricerca di una chiave... ovviamente la chiave viene rinvenuta dai nostri due eroi, anche grazie alla collaborazione di un nuovo personaggio, il simpatico "Ganascino d'oro", che altri non è se non un tarlo del legno parlante, amico di Pippo, trasferitosi in biblioteca dopo aver "abitato" per un pezzo il tetto della casa dello stesso Pippo assieme ad altri suoi simili.
Topolino porta dunque con se il librone e la chiave, dal quale apprende della tribù e dello scopo della chiave, ovvero il far innabbissare la cassaforte: domandarsi per quali ragioni la cassaforte debba inabbissarsi e, soprattutto, come mai nessuno abbia riportato la chiave alla tribù, tenuto conto che il libro indica chiaramente la zona non sarebbe in sintonia con lo
spirito fantoniano che deve animare l'ardimentoso lettore che sceglie di cimentarsi con queste storie.
Sull'aereo che porta i nostri eroi in Perù, Pippo rivela a Topolino di aver sognato il furto della chiave (realmente accaduto) e di saper riconoscerne l'autore: come sia possibile che Pippo possa aver realmente sognato un fatto in contemporanea col suo avverarsi è un'altra ottima domanda che l'adepto fantoniano non deve neppure sognare di porsi.
Giunti sul luogo, Topolino e Pippo sono catturati da Gamba e soci i quali dopo che erano stati catturati dalla tribù, sono riusciti a liberarsi
"per vera combinazione" (ora si che è tutto chiaro!) e pronti alla razzia.
Si arriva cosi al momento
clou, con i cattivi che sembrano padroni della situazione e pronti a far man bassa del tesoro... e invece siamo in una storia fantoniana: apprendiamo cosi che il tesoro è praticamente inaccessibile, perchè se la chiave viene inserita nella toppa la cassaforte esplode (ma non tutta eh, solo la parte di fuori), mentre se stessa chiave viene fatta cadere dentro attraverso una fessura sagomata posta sulla sommità del forziere, allora succederà anche di peggio: il lago inizia non si capisce come a ribollire, lo spuntone di roccia si solleva... ed un meccanismo a molla spara la cassaforte in aria con una traiettoria a parabola che la fa ricadere al centro del lago! Insomma, o di riffa o di raffa quella cassaforte non potrebbe mai rivelare il suo contenuto, eppure si trovava enigmaticamente in bella vista al centro di un lago da molto tempo.
Le chicche finali sono costituite da una sorta di spiegazione pseudo-scientifica (vasi comunicanti, molle in tensione, sacche d'acqua nelle montagne) sul funzionamento del meccanismo e, tripudio finale, dalla foto di Gambadilegno che indossa un grembiulino e tiene in mano un fiore poichè è stato
"messo in un educandato" (!!!!!!!).
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Giunto alla fine della disamina, ecco alcuni di quegli interrogativi che l'adepto fantoniano non dovrebbe mai porsi:
- come mai Gamba e soci non hanno atteso di recuperare la chiave, di cui erano evidentemente a conoscenza, prima di recarsi in Perù?
- qual'era il fantomatico documento che interessava a Minni? (forse la domanda più fantoniana di tutte)
- come è giunto alla biblioteca di Topolinia in "Libro per eccellenza" degli Incas?
- perchè chi possedeva la chiave ha preferito nasconderla piuttosto che riportarla al luogo d'origine?
- come ha fatto Pippo a sognare il furto ed essere in grado di identificarne l'autore?
- come hanno fatto Gamba e soci a liberarsi?
- infine la madre di tutte le domande: qual'è il vero senso della cassaforte, cosa contiene e perchè deve inabbissarsi?
A queste domande nessuno mai saprà rispondere, per cui è molto meglio passare direttamente alla prossima storia fantoniana