Io credo che il fatto che sia stata così censurata la sua ultima storia con il suo soggetto ispirata al Grande Fratello mi fa capire che finchè non cambiano le maglie della censura un autore come De Vita non sarà mai disposto a scendere a compromessi...
Non è in una situazione simile Pezzin?
Ps ho visto che anche Artibani lascia trasparire un certo malcontento leggendo i suoi commenti sotto il link di questa intervista che ha pubblicato sul suo profilo...
Mi chiedo se questa censura riguardo il GF (tematiche televisive intoccabili?) sia stato per DeVita un caso unico o forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Al tempo stesso non capisco come in pochi anni si sia passati dai 'grandi ritorni' della De Poli, di autori che avevano lasciato ai tempi della Muci, a questa nuova censura ispirata da chi? Dalla Panini (che è entrata nel 2013) o dalla nuova direzione?
Bertani subentra proprio nell'ottobre 2018 e la storia di De Vita censurata esce a dicembre. Nel caso sarebbe stata, forse, la prima di una serie di censure successive che avrebbero portato alla non pubblicazione di altre sue storie. Ma De Vita è stato spesso anche solo disegnatore di testi altrui, attività che avrebbe sospeso per protesta (questa sua ultima storia con Indiana e Super Pippo potrebbe essere stata disegnata prima del dicembre '18)
Quanti possibili censori ci sono in giro riguardo il fumetto disneyano?
La Disney stessa, dai suoi studi californiani? La Panini, che invece mi ispirava una certa libertà cretativa?
La direzione, con direttori più progressisti (De Poli) ed altri più conservatori (Muci e, forse, Bertani)?
Le 'ambasciate', con ambasciatori italiani della Disney più realisti del re?
Tutti questi spinti da chi? Dalle mamme del Moige? Sembra di essere tornati ai tempi dei Meledetti Fumetti, dove queste mamme (e papà) provocavano roghi pubblici spingendo i figli a liberarsi di tanto 'pericoloso' cartaceo.
Continuo a chiedermi se anche autori di altri paesi soffrano di questa situazione. Marco Rota potrebbe sicuramente mettere a paragone i paesi scandinavi con il nostro, la Egmont con la Panini e le eventuali influenze della Disney su un editore storico come quello danese (quindi più 'forte') ed uno nuovo in campo disneyano come l'italiano.