Mmmh, il filo conduttore negli esempi del passato che mi presenti mi sembra estremamente diverso dalla continuity donrosiana e alla fine, a ben vedere, comprensibile e condivisibile nella stessa misura in cui quest'ultima è, al contrario, censurabile.
Prendiamo Paperinik a partire dalle sue prime storie: sì è vero che il filo conduttore è molto forte e particolari decisivi come Villa Rosa e Fantomius ricorrono - si osservano, insomma, diversi precisi particolari riproposti in storie successive. Tuttavia ciò viene ben comprensibilmente fatto per introdurre un personaggio nuovissimo e solo per il tempo strettamente necessario, infatti dopo pochissime storie Villa Rosa e Fantomius non sono più menzionati. Qui il filo conduttore così stretto è una comprensibile necessità determinata dalla circostanza eccezionale di introdurre adeguatamente il personaggio, non bastando il primo episodio.
Come dicevo i riferimenti precisi sono subito abbandonati e rimane la complicità con Archimede, il rifugio sotterraneo, comunque presenti a singhiozzo e di fatto circostanze generali - ancora una volta - infinitamente più elastiche che gli esatti riferimenti a persone, fatti, tempi, circostanze e cose che si osservano in Don Rosa. In ogni caso quindi SONO FATTI IN MODO DA NON RAPPRESENTARE FATTORI ASSOLUTI, come invece viene fatto, fin troppo sfacciatamente ed in modo autocompiaciuto, da Don Rosa.
E, comunque, in alcune storie anni sessanta/settanta vi sono sporadici riferimenti a storie precedenti, sempre rigorosamente menzioni volutamente brevi e sporadiche per non essere - nemmeno volendo ! - assolutizzate. Molti esempi vi sono quando c'e' un nuovo personaggio, eppure anche qui ci si limita al minimo riferimento possibile (le prime apparizioni di Rockerduck, mi pare non abbiano neppure riferimenti a storie precedenti, mentre per Amelia ci si limita a dirla 'la fattucchiera che ammalia' e si aggiunge SI NOTI, SOLO NELLE PRIMISSIME APPARIZIONI : 'convinta che il decino di Paperone abbia il potere ...' - proprio perché si sente la necessità di introdurla E SOLO PER IL TEMPO STRETTAMENTE NECESSARIO).
Pertanto il filo conduttore appare SAGGIAMENTE, ARMONICAMENTE, si tratti di Brigitta, Amelia, Paperinik o altro, più o meno stretto in base all' OBIETTIVA CIRCOSTANZA : SEMPRE E COMUNQUE IL MENO INVASIVO POSSIBILE E SOLO PER IL TEMPO STRETTAMENTE NECESSARIO.
Quindi inutile fin qui parlare di continuity, si tratta di comprensibili e sopraffini accorgimenti per MANTENERE CREDIBILITA' E CARATTERE anche in occasione dell'introduzione di nuovi personaggi EVITANDO ACCURATAMENTE di imporre circostanze assolute inamovibili.
Ah, che mondo perfetto era quello 8-)
E non basta : tutto ciò avviene più o meno, comunque a seconda delle circostanze, nell'arco di molti anni ed a cura di diversi autori, tutto cioè si muove in quel magma fertile che ci ha dato quelle storie stupende, perfette.
Poi un giorno... aprendo Zio Paperone scopro che improvvisamente un certo, personalmente mai sentito, Don Rosa, è un genio ed ha scritto la Vera storia di Paperone : in un lampo, come un macigno precipitato dal nulla, si stabilisce per filo e per segno tutta la sua storia dalla A lla Z, il suo numero di scarpe, no ghette !, eccetera. Le parentele : te voilà un albero genealogico dettagliatissimo, con molti nomi mai sentiti. In capitoli dai balloons mega prolissi, illustrati da disegni ampollosi, iper-ricamati e lontani anni luce dalla stilizzazione ideale, sintetica e decisa di - che so -
Massimo de Vita, si mostra la sontuosa Saga del personaggio.
A tratti forzatamente divertente, in altri sdolcinata o strappalacrime solo come certi romanzi d'appendice di looooontanissima memoria sapevano essere.
Tutto ciò è il Nuovo Testamento dei paperi e viene additato come opera magna excelsa con riferimenti a Barks eccetera eccetera.
Scusate, devo riavermi, come posso pensare che questa continuity VOLUTA PRETESA STUDIATA A TAVOLINO sia anche solo vagamente simile al filo conduttore che c'era prima.
Nasce in un modo totalmente differente, usa personaggi già consolidati (quindi non serve come necessaria introduzione come nei casi visti all' inizio) dunque va bene, per me può essere un nuovo, diverso e - tutto sommato nel suo ambito - ben fatto modo di arricchire l'universo papero.
Ma ragazzi, nel momento stesso in cui questo è stato preso per oro colato quasi irridendo le storie 'stupidelle' precedenti, ho detto no, per me questo Don Rosa NON detta legge in nessun modo.