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Paperino e la stella del polo

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domego
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PolliceSu
    Re: Paperino e la stella del polo
    Risposta #15: Giovedì 11 Lug 2013, 19:55:16
    direi pari ex equo col ventino fatale, capolavoro che va al di là del fumetto..vi si trova ogni emozione umana emh papera:...nostalgia, rabbia, gioia, paura, e ogni sfaccettatura del nostro Zp a partire dalla piu' bieca avarizia, al piu' disinteressato altruismo...

      Re: Paperino e la stella del polo
      Risposta #16: Giovedì 11 Lug 2013, 20:10:51
      La cosa che ho trovato piu interessante di questa storia è che Barks ci dà tutti i dettagli possibili e allo stesso tempo ci lascia tanto all'immaginazione. Vediamo una Goldie sconfitta dal tempo e dalla ristrettezza e allo stesso tempo la vediamo al massimo della giovinezza e della seduzione. Tutto quello che c'è fra i due estremi lo dobbiamo riempire noi, come tutti i sentimenti che lo Zione ha covato per tutta la sua vita. Il Klondike è il punto di partenza della fortuna di Paperone ed è allo stesso tempo il luogo dove ha lasciato la sua fortuna piu grande. Mi immagino lo Zione stile Ulisse alle prese col suo Nostos ( = ritorno in patria ) e all'incontro dopo tanto con la sua Penelope. La particolarità della Goldie di Barks è che Paperone sembra non soffrire nel doverla lasciare o lo nasconde meglio di quanto non lo lasciano trasparire invece Vicar o Rosa.
      La forza del personaggio di Goldie sta nell'essere sempre e comunque inarrivabile, perché è inconcepibile che uno dei due lasci il proprio ambiente per seguire l'altro...
      Barks con questa storia ha scoperto di Paperone la punta dell'iceberg, un universo dell'interiorità del papero che altri autori hanno cercato di approfondire ma che ci lascia sempre una parola. Questo è ciò che trovo piu suggestivo ... Il lettore può scorgere quello che vuole nell'ultima vignetta, con Paperone di spalle, E aggiungere una nuvoletta che sveli i pensieri del papero dal cuore d'oro

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        Re: Paperino e la stella del polo
        Risposta #17: Venerdì 12 Lug 2013, 00:15:42
        Io posso dire una cosa sola su questa bellissima storia.
        Un importante cantautore come Roberto Vecchioni le ha dedicato parte di un suo libro molto emozionante.
        Il libro, dal titolo "Viaggi del tempo immobile", e' una serie di racconti narrati da un essere che ha gia' vissuto molte vite. Questi racconti rispecchiano tutti un sentimento che fa muovere la vita: a questa avventura Vecchioni abbina il sentimento dell'amore.
        Nel testo si ipotizza che Doretta sia una vecchia fiamma di Barks e che l'autore abbia scritto la storia per farla tornare da lei. Il racconto e' affascinante e ha ricevuto i complimenti da Barks.
        Se vi capita trovarlo - dovrebbe essere fuori catalogo - vi consiglio di prenderlo.
        Oltre appunto alla storia di Barks c'e' la storia rivista da Vecchioni di Alessandro Magno, simbolo di potere, l'odio di Sancho Panza verso il suo "padrone" Don Chisciotte, Saffo, Andromaca, De Saussure e tanti altri.
        Qui c'e' la cover:

        e qui http://www.vecchioni.it/roberto/libri/tempo/ la pagina dedicata al libro da un sito di appassionati di Vecchioni.
        Ciao.

        Non ne sapevo nulla di questo libro. Come titolo l'ho sentito, ma non ero a conoscenza che parlasse di una storia di Carl Barks. Devo trovarlo assolutamente.

        Per quanto riguarda la storia, che dire: semplicemente una delle più belle scritte dal Maestro.
        Qui vengono fuori tutti gli aspetti positivi e negativi dello zione, il quale anche se mostra il più delle volte la sua bramosia di denaro nel voler recuperare l'oro lasciato nel Klondike da giovane, non può negare a se stesso la vera ragione che lo spinge ad intraprendere questo viaggio: l'amore provato e mai finito verso l'unica papera che sia stata in grado di scalfire il suo cuore d'oro, ossia Goldie.
        Molto interessante e divertente trovo l'atteggiamento dei 2 paperi; ognuno di loro ricordando rispettivamente l'altro, non fanno che mostrare il loro disprezzo. Ma una volta che si trovano l'una di fronte all'altro, non possono che arrendersi alla realtà: nonostante la lontananza e il tempo passato a "odiarsi", il forte sentimento che provano entrambi riemerge più forte di prima, al di là dell'orgoglio e della testardaggine.
        Davvero un capolavoro ;D
        Grazie "zio Carl" :D

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          Re: Paperino e la stella del polo
          Risposta #18: Lunedì 15 Lug 2013, 12:13:33
          Spesso vengo criticato perché a più riprese sminuisco Barks a confronto delle storie del mio quindicennio papero preferito (1965-1980). Rimango della mia idea, che è quella stessa che trova comunque nell’autore i primi fondamenti, essenziali sia in personaggi che in disegno, che stanno in qualche modo sottesi alla riuscita del ‘mio’ quindicennio. In fondo lo stesso Mario Gentilini, Direttore di Topolino, nei primi anni di quel periodo di massima fioritura dava atto di ciò scegliendo per il volume ‘Vita e dollari di Paperon de’ Paperoni’ tutte storie di Barks, presentate un po’ come base ed origine del personaggio.
          Rileggo quindi la stella del Polo in quest’ottica …pioniera (proprio com’era Paperone), per dare il giusto risalto all’autore in quanto fonte ed origine: se non fosse stato un vero Maestro, ed anche un poeta, non avrebbe potuto dare inizio a quanto prodotto in anni più tardi che io … mannaggia …. ho gradito di più.

          La trama è scorrevole, sempre spaziata adeguatamente ed ogni evento ha l’attenzione che merita così come ogni particolare si posiziona sempre a ragion veduta. Nulla è lasciato al caso. La lettura è fluida, le relazioni tra i paperi spiritose e vivaci con dosata misura, la stessa dello stile dei disegni che trovano finalmente la giusta impostazione. Il sentimento, ciò sappiamo essere il punto forte, sa mostrarsi e toccare il cuore – forse il problema è talvolta chiedersi …in che direzione, visto che la lettura è ben diversa se consideriamo, o meno, le tavole soppresse.
          In quella che nella storia è l’attualità dei paperi, Doretta appare nel ricordo della sua bellezza da parte di zio Paperone, con un accenno di romanticismo espresso da uno spazio languido sull’orizzonte, quanto basta perché i nipoti vi fantastichino sopra. Doretta è ora una povera donna anziana e sola, quasi ispirata a molte dive di Hollywood invecchiate e cadute in rovina, l’ appalesarsi del suo stato davanti agli occhi dei nipotini, e quindi del lettore, è la parte che mi ha veramente commosso.
          Ora è necessario sdoppiare la visione.
          -      Nel caso della storia privata delle famose cinque tavole (versione che – da quanto capisco - in effetti è andata per la maggiore) ciò che in effetti è successo tra Paperone e Doretta in passato resta un mistero, si sa solo che lei gli deve dei soldi e che lui sembra sia stato romanticamente coinvolto. Ciò è sufficiente per definire Doretta come l’ ‘amore della sua gioventù’ nella storia ‘Zio Paperone e l’oleodotto del Klondike’, che ha precisi riferimenti – testualmente menzionati - alla storia di Barks,  e persino nello schema narrativo la ricalca.
          -      Nel caso della storia con le tavole in cui vediamo ciò che realmente accadde tra Paperone e Doretta si percepisce un papero affascinato da una ‘bella’ interessata esclusivamente alla sua ricchezza. Né la situazione cambia nel corso del ‘sequestro’ : proprio niente ci fa pensare che succeda qualcosa di più in quanto Doretta mantiene fino alla fine un atteggiamento sdegnoso.
          Forse il suo vestirsi di scena nella vecchiaia potrebbe aprire uno spiraglio ma è troppo motivato dal salvare almeno i suoi pochi averi, ormai estremamente miseri e necessari alla pura sussistenza – ed è in fondo il riprodursi (in una nuova, triste dimensione) della seduzione della gioventù – allora finalizzata al guadagno.
          Chiaramente qui è assai difficile parlare a qualunque titolo di ‘amore’ in quanto è solo un’attrazione da parte di Paperone per nulla corrisposta ed anzi pienamente tradita.
          Inoltre come metterla con la famosa cambiale ?: dacché Doretta da parte sua gli ha restituito il denaro guadagnato come minatrice, perché Paperone ne pretende tuttora il pagamento ?
          Una versione la cui accettazione comporterebbe troppe incongruenze.

          Comunque, il consolidarsi nel tempo della prima versione ha – secondo me fortunatamente – avallato l’ipotesi che il sentimento  potesse essere corrisposto creando di fatto un vago passato sentimentale a zio Paperone che è ne più ne meno che quello che la narrativa successiva ha richiesto.
          In quest’ottica, mi ha intristito il fatto che zio Paperone alla fine lasciasse pensare a Doretta di desiderare che non trovasse lei le pepite  – mentre in ‘Arriva Paperetta Yè Yè’  è oltremodo soddisfacente lo schiaffo alla prepotente direttrice dell’ospizio e il mettere Doretta esplicitamente  al suo posto.  Va bene l’orgoglio, ma zio Paperone lo perde tanto raramente che quelle volte … ci vuole, ciò ce l’hanno insegnato anni e anni di successiva sempre maggiore dimestichezza col personaggio.

          In ogni caso una storia basilare, oltre a tutto il resto,  per i successivi moti di sentimento e generosità di zio Paperone.
          « Ultima modifica: Lunedì 15 Lug 2013, 12:33:25 da dr.Strano »
          'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
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            Re: Paperino e la stella del polo
            Risposta #19: Lunedì 15 Lug 2013, 18:34:57
            Forse il suo vestirsi di scena nella vecchiaia potrebbe aprire uno spiraglio ma è troppo motivato dal salvare almeno i suoi pochi averi.
            Direi che e' molto piu' motivato dal difendere la sua dignita': bella un tempo, non vuole sfigurare troppo rispetto a quel che Paperone puo' ricordarsi. E agli averi rinuncia senza battere ciglio pochi istanti dopo.

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              Risposta #20: Lunedì 15 Lug 2013, 21:08:42
              Sì sono d'accordo.
              'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
              'No Paperotto, tu sei intelligente come tanta altra gente'

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                Re: Paperino e la stella del polo
                Risposta #21: Giovedì 18 Lug 2013, 22:16:54
                Io posso dire una cosa sola su questa bellissima storia.
                Un importante cantautore come Roberto Vecchioni le ha dedicato parte di un suo libro molto emozionante.
                Il libro, dal titolo "Viaggi del tempo immobile", e' una serie di racconti narrati da un essere che ha gia' vissuto molte vite. Questi racconti rispecchiano tutti un sentimento che fa muovere la vita: a questa avventura Vecchioni abbina il sentimento dell'amore.
                Nel testo si ipotizza che Doretta sia una vecchia fiamma di Barks e che l'autore abbia scritto la storia per farla tornare da lei. Il racconto e' affascinante e ha ricevuto i complimenti da Barks.
                Se vi capita trovarlo - dovrebbe essere fuori catalogo - vi consiglio di prenderlo.
                Oltre appunto alla storia di Barks c'e' la storia rivista da Vecchioni di Alessandro Magno, simbolo di potere, l'odio di Sancho Panza verso il suo "padrone" Don Chisciotte, Saffo, Andromaca, De Saussure e tanti altri.
                Qui c'e' la cover:

                e qui http://www.vecchioni.it/roberto/libri/tempo/ la pagina dedicata al libro da un sito di appassionati di Vecchioni.
                Ciao.

                Consiglio letterario colto subito e molto apprezzato.
                Non conoscevo il libro pur essendo un appassionato di Vecchioni.  :D

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                Gilberto 66
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                  Re: Paperino e la stella del polo
                  Risposta #22: Sabato 20 Lug 2013, 22:56:34

                  Comunque, il consolidarsi nel tempo della prima versione ha – secondo me fortunatamente – avallato l’ipotesi che il sentimento  potesse essere corrisposto creando di fatto un vago passato sentimentale a zio Paperone che è ne più ne meno che quello che la narrativa successiva ha richiesto.
                  In quest’ottica, mi ha intristito il fatto che zio Paperone alla fine lasciasse pensare a Doretta di desiderare che non trovasse lei le pepite  – mentre in ‘Arriva Paperetta Yè Yè’  è oltremodo soddisfacente lo schiaffo alla prepotente direttrice dell’ospizio e il mettere Doretta esplicitamente  al suo posto.  Va bene l’orgoglio, ma zio Paperone lo perde tanto raramente che quelle volte … ci vuole, ciò ce l’hanno insegnato anni e anni di successiva sempre maggiore dimestichezza col personaggio.

                  In ogni caso una storia basilare, oltre a tutto il resto,  per i successivi moti di sentimento e generosità di zio Paperone.
                  Confermo di aver avuto anch'io una piccola delusione riguardo al fatto che Zio Paperone lasci pensare a Doretta che non voglia che sia lei a trovare le pepite, quelle scene sono apparse anche a me un po crude ma il finale, per fortuna, converge sul magnanimo comportamento di Scrooge. Un finale, consentitemi il termine,  omerico, in cui i nipoti, dopo aver  fatto da mentori per tutto il viaggio, diventano infine cantori della nobiltà d'animo del vecchio zio! :D
                  Finalmente due concorrenti degni di rispetto!  Avete notato i due Cucurbitoni di Casimiro?
                  Sì...ma questa coppia di Catafurgi di Tamerlano li sovrasta!
                  Ah! C'è anche un Decumbalione di Carlotta la Racchia!

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                  Brigitta MacBridge
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                    Re: Paperino e la stella del polo
                    Risposta #23: Giovedì 25 Lug 2013, 11:18:06
                    Confermo di aver avuto anch'io una piccola delusione riguardo al fatto che Zio Paperone lasci pensare a Doretta che non voglia che sia lei a trovare le pepite, quelle scene sono apparse anche a me un po crude ma il finale, per fortuna, converge sul magnanimo comportamento di Scrooge. Un finale, consentitemi il termine,  omerico, in cui i nipoti, dopo aver  fatto da mentori per tutto il viaggio, diventano infine cantori della nobiltà d'animo del vecchio zio! :D

                    Concordo in parte. Il gesto di Zio Paperone è tanto più nobile in quanto tenuto nascosto al resto del mondo: se non fosse per Paperino che ha contato le pillole, perfino i nipoti stessi resterebbero nella loro ignoranza, e nel disprezzo dello zio avido e insensibile.
                    Con la sua decisione di mantenere il segreto, accettando il disprezzo del mondo, il sacrificio di Paperone acquisisce una dimensione tragico-eroica che ha tutto un altro valore. Ben lo capiscono i nipoti, che decidono di non far sapere allo zio che loro "sanno": potrebbero corrergli incontro a manifestare la loro ammirazione per la sua generosità, ma invece rispettano il suo pudore (in questo ritengo il finale della "stella" molto migliore e più toccante di quello, apparentemente simile, dello scarpiano "scozzese volante").

                    E, mi si conceda una piccola divagazione, secondo me l'errore più grosso che ha fatto Don Rosa nelle sue storie che da questa prendono spunto è stato quello di rappresentare Paperino come se continuasse a giudicare Paperone solo come un insensibile accaparratore. Paperino ha ben presente i sentimenti dello zione e li capisce, finge solo di non esserne a conoscenza. Mi è capitato di leggere "la stella del Polo" concentrandomi proprio su Paperino, sulle sue espressioni facciali: forse sono io che ci voglio vedere più di quel che c'è, ma mi sembra che sia ben consapevole della dimensione "sentimentale" del suo ricco parente. Significativa in particolare la sua espressione nelle scene finali, quando lascia per un po' che i nipotini si sfoghino contro lo zione prima di rivelare loro la verità. Paperino ha capito la grandezza morale dello zio prima e meglio dei nipoti.
                    « Ultima modifica: Giovedì 25 Lug 2013, 11:27:38 da Brigitta_McBridge »
                    I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                      Re: Paperino e la stella del polo
                      Risposta #24: Giovedì 25 Lug 2013, 12:26:23

                      Paperino ha ben presente i sentimenti dello zione e li capisce, finge solo di non esserne a conoscenza. Mi è capitato di leggere "la stella del Polo" concentrandomi proprio su Paperino, sulle sue espressioni facciali: forse sono io che ci voglio vedere più di quel che c'è, ma mi sembra che sia ben consapevole della dimensione "sentimentale" del suo ricco parente. Significativa in particolare la sua espressione nelle scene finali, quando lascia per un po' che i nipotini si sfoghino contro lo zione prima di rivelare loro la verità. Paperino ha capito la grandezza morale dello zio prima e meglio dei nipoti.

                      Ed in effetti questa consapevolezza dei nipoti (in generale intesi Paperino + Qui Quo Qua) è riscontrabile in  numerosissime storie in cui zio Paperone si dimostra inaspettatamente magnanimo. Se invece non si considera il cervello di Paperino capace di arrivare a tanto naturalmente non è più così.

                      A proposito della nobiltà del gesto in quanto tenuto segreto sono d'accordo sul punto di vista di Brigitta; il mio rammarico era giusto per Doretta che, nella sua misera condizione, avrei preferito conoscesse la volontarietà della generosità di zio Paperone. In particolare considerando il fatto che la storia, vista in se, nella vignetta in cui Doretta lo vede andare via, mi dà l'impressione dell'ultima volta che i due si vedono.
                      Puo darsi che Barks volesse introdurre un altro delicato motivo di malinconia che, dall'artista che è, tenuemente suggerisce alla sensibilità di ogni lettore.
                      « Ultima modifica: Giovedì 25 Lug 2013, 12:45:01 da dr.Strano »
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                        Re: Paperino e la stella del polo
                        Risposta #25: Giovedì 25 Lug 2013, 14:31:38

                         Mi è capitato di leggere "la stella del Polo" concentrandomi proprio su Paperino, sulle sue espressioni facciali: forse sono io che ci voglio vedere più di quel che c'è, ma mi sembra che sia ben consapevole della dimensione "sentimentale" del suo ricco parente. Significativa in particolare la sua espressione nelle scene finali, quando lascia per un po' che i nipotini si sfoghino contro lo zione prima di rivelare loro la verità. Paperino ha capito la grandezza morale dello zio prima e meglio dei nipoti.

                        Analisi molto ben fatta e assolutamente pertinente :)

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                          Re: Paperino e la stella del polo
                          Risposta #26: Giovedì 25 Lug 2013, 17:15:06
                          Davvero ottima la tua analisi, Brigitta, e non credo sia tu a voler vedere più di ciò che realmente c'è: le intenzioni di Barks, a mio parere, erano proprio quelle, seppure, in una certa qual maniera, la sensibilità e l'empatia di Paperino nei confronti dello zione non siano messe in palese evidenza, in modo da fornire diversi piani di lettura. È come una "sottotraccia", che l'Uomo dei Paperi lascia scorrere davanti agli occhi dei lettori: magari non tutti la colgono (forse solo i più attenti e sensibili), ma esiste, eccome.

                          Concordo anche sul fatto che il gesto di Paperone nei confronti di Doretta sia di una nobiltà "estrema": il suo pudore, il preferire apparire quasi senza cuore piuttosto che rivelare la sua nobiltà d'animo gli donano una profondità e uno spessore umano enormi. Qui siamo veramente davanti a un pezzo di fumetto-letteratura dei più alti.

                          Allo stesso tempo, capisco anche il punto di vista di Paperotto, perché dispiace che Doretta, in qualche modo, non capisca, o almeno solo sospetti, quanto fatto da Paperone: così, in effetti, la storia si conclude con una fortissima nota malinconica. Però la grandezza di Barks sta anche in questo: nell'aver saputo realizzare storie belle, scorrevoli, divertenti e apprezzabili da un pubblico di lettori giovanissimi (e non), ma, allo stesso tempo, essere stato capace di inserire motivi e tematiche toccanti e coinvolgenti per un lettore più "maturo", che portano a riflettere e a porsi degli interrogativi affatto scontati su vari aspetti della vita.

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                            Re: Paperino e la stella del polo
                            Risposta #27: Lunedì 18 Nov 2013, 16:27:28
                            Dopo una ricerca a tappeto, sono stata ripagata con la sua versione cartacea, integrale e soprattutto italiana...
                            Una volta finita di leggerla mi è venuto il magone, non scherzo! La cosa bella di questa storia è che mostra... ma non troppo! Essa per molti ha fatto eleggere Doretta come il primo, unico ed indimenticato amore di Paperone, ma in realtà chi ha costruito la vera love story tra i due è stato Don Rosa, perchè io nella Stella del Polo ho avvertito la presenza di un sentimento forte ma che mi fa dubitare si tratti di un vero e proprio innamoramento.
                            Paperone fa una descrizione meravigliosamente poetica di Doretta ai nipotini : aveva gli occhi scintillanti come stelle ed il suo cuore era freddo come il ghiaccio della tundra... Il solo ghiaccio vivo che abbia mai visto.
                            Secondo me questa ragazza bella ed indomita aveva esercitato in lui un certo fascino legato però a quel particolare periodo della sua vita oltre che il più importante, in cui mette le basi per la sua futura ricchezza e segna una svolta nella sua turbolenta gioventù. Anche perchè se questo presunto amore fosse stato davvero così forte dubito che l'avrebbe scordata per tutti questi anni...
                            Credo che Barks l'abbia "creata" proprio per mostrare un lato più sentimentale di Paperone. Per me in quel mese per come ce l'accenna non è successo proprio niente, a parte che abbiano imparato a rispettarsi per via dei loro caratteri così orgogliosi.
                            Vedere Doretta ridotta in quelle condizioni mettendola a confronto con la sua versione sensuale giovanile mi ha dato una stretta al cuore... Il gesto di Paperone, che ha pietà di lei che non si volta indietro mentre la guarda allontanarsi come tanti anni prima mi ha colpito molto, uno dei suoi gesti più alti di generosità meglio mascherati.
                            Mi ha intenerita il loro faccia a faccia, lei che si mette il suo vecchio vestito da ballerina che le conferisce ancora un certo fascino nonostante non sia ormai che una pallida imitazione di quella sfolgorante giovane donna che era allora, e Paperone, continuando a ciarlare della riscossione del suo debito, intanto si pettina le basette :P
                            Solo che non mi è chiaro perchè una persona che per un motivo o per l'altro perde tutto se ne vada in una landa desolata a vivere di stenti con un orso addomesticato come unica compagnia... per quarant'anni. Il tempo sufficiente ad una persona normale di impazzire.
                            Secondo me con quei gioielli che ha dato a Paperone, se li avesse rivenduti, avrebbe potuto costruirsi una vita un pochino più agiata... O forse era troppo orgogliosa per andare alla casa dei poveri di sua iniziativa? Penso che fosse già stata punita a sufficienza da Paperone per finire così...
                            Ovviamente per la costruzione della storia il contesto doveva essere tale, questi sono solo appunti che non tolgono nulla alla storia che è stupenda ed assolutamente imperdibile, la mia preferita di Barks oltre la Disfida dei Dollari :)
                            « Ultima modifica: Lunedì 18 Nov 2013, 16:44:20 da andromeda »

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                              Re: Paperino e la stella del polo
                              Risposta #28: Domenica 23 Mar 2014, 11:03:53
                              Così per divertimento, ho tradotto le quattro vignette disegnate da Jippes per La stella del polo pubblicate su Uack! :):

                              (Mi sarebbe piaciuto vederle in italiano anche nel volume)

                              « Ultima modifica: Domenica 23 Mar 2014, 11:04:07 da Duck_Fener »

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                                Re: Paperino e la stella del polo
                                Risposta #29: Domenica 23 Mar 2014, 13:33:48
                                Dopo una ricerca a tappeto, sono stata ripagata con la sua versione cartacea, integrale e soprattutto italiana...
                                Una volta finita di leggerla mi è venuto il magone, non scherzo! La cosa bella di questa storia è che mostra... ma non troppo! Essa per molti ha fatto eleggere Doretta come il primo, unico ed indimenticato amore di Paperone, ma in realtà chi ha costruito la vera love story tra i due è stato Don Rosa, perchè io nella Stella del Polo ho avvertito la presenza di un sentimento forte ma che mi fa dubitare si tratti di un vero e proprio innamoramento.
                                Paperone fa una descrizione meravigliosamente poetica di Doretta ai nipotini : aveva gli occhi scintillanti come stelle ed il suo cuore era freddo come il ghiaccio della tundra... Il solo ghiaccio vivo che abbia mai visto.
                                Secondo me questa ragazza bella ed indomita aveva esercitato in lui un certo fascino legato però a quel particolare periodo della sua vita oltre che il più importante, in cui mette le basi per la sua futura ricchezza e segna una svolta nella sua turbolenta gioventù. Anche perchè se questo presunto amore fosse stato davvero così forte dubito che l'avrebbe scordata per tutti questi anni...
                                Credo che Barks l'abbia "creata" proprio per mostrare un lato più sentimentale di Paperone. Per me in quel mese per come ce l'accenna non è successo proprio niente, a parte che abbiano imparato a rispettarsi per via dei loro caratteri così orgogliosi.

                                Mi sono loggato dopo molti anni solo per congratularmi con Vito, ma sulla Stella del Polo non resisto a intervenire...
                                Quoto Virginbell.
                                Ed è una delle ragioni per cui a me i prequel di Don Rosa su Doretta e Paperone non sono piaciuti.
                                Paperone non è un sentimentale, è un cuore duro e forte, con un interno tenero, che tiene ben nascosto perché considera un punto debole, ma è un cuore capace di grandezza.
                                Non credo fosse davvero innamorato della ragazza, come dice bene Virginbell, c'era un forte fascino e un feeling anche contraddittorio, ma forse nessuno dei due (e comunque non Paperone) aveva permesso che diventasse qualcos'altro. Né nella realtà né nel cuore.
                                Ma qualcosa che ardeva c'era...
                                D'altronde il cinema e l'immaginario degli anni in cui Barks realizzava questo capolavoro sono pieni di eroi maschili del genere, ossia duri che dietro la scorza (ma la scorza c'è, eccome ed è ben spessa!) hanno un cuore tenero, ma raramente se ne lasciano influenzare, e che non sono abituati a trattare con le donne, sono sempre vissuti in un mondo duro di soli uomini e diffidano delle donne di cui non capiscono niente... ;D
                                Il mondo dei pionieri aveva queste tipiche caratteristiche nella mitologia western. E mi pare abbastanza evidente che Barks la riprenda.

                                 

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