Eh si, anch'io la considero fanfic. Proprio perchè non riesco ad immaginarmi reale un Paperone che a 8 anni usa il becco a mo' di piccone ed altre trovate (a dir poco) fantasiose.
Ammetto di essere stato in po' brusco in quel mio post, ma a me
"tutta fanfic" mi sembra uno sminuimento
tremendo di un'opera (o più che altro, di una parte di essa, quella relativa alla vita di Paperone) che non è affatto da buttare e dei suoi autori: la fanfic è fatta dai
fan, dagli appassionati, dai
dilettanti, e
Martina-Carpi-Scarpa non credo proprio possano essere definiti tali.
Calmatomi dallo "sbotto" di quel mio post precedente in cui rispondevo alla lapidaria affermazione di JulieGoldie (oh, non c'è proprio verso, siamo sempre in disaccordo su tutto, ma com'è possibile?
), mi permetto di giustificare in qualche modo le presunte "boiate" scritte da Martina a proposito della nascita e giovinezza di Paperone.
Innanzitutto, come già accennato, a noi lettori del 2000 fa strano leggere certe cose perché ormai abbiamo fissati dei canoni ufficiali sulla vita di Paperone che provengono da Carl Barks ma che furono "fissati" come tali solo da Don Rosa nella sua Saga e da lì in poi sempre, più o meno, rispettati: il fatto che Paperone sia di origini scozzesi e si sia arricchito durante la corsa all'oro del Klondike, e che Rockerduck sia più giovane e "inesperto" sono ormai dei dogmi indiscutibili.
Però, prima di Guido Martina, l'unico ad aver ufficialmente indagato la storia di Paperone era Carl Barks, tra l'altro in un periodo in cui gli autori non si firmavano e le storie che arrivavano da oltreoceano non godevano di così grande considerazione: e con questo voglio dire che magari nel 1970 il nome Barks era quello di un perfetto sconosciuto (tra l'altro se non sbaglio il nome di Barks fu "rivelato" per la primissima volta nel 1969 in
Vita e dollari di Paperon de' Paperoni), e che a nessuno sarebbe mai venuto in mente di andarsi a ricercare aneddoti ufficiali sulla vita di Scrooge come avrebbe fatto Don Rosa in un periodo e in una mentalità completamente diversi.
Pertanto è chiaro che, non esistendo canoni fissati, ognuno si sentiva libero di scrivere ciò che voleva, così anche Martina si inventa una vita di Paperone che a noi sembra strana, ma probabilmente nel 1970 NESSUNO avrebbe avuto alcunché da ridire su questa versione dei fatti.
E il fatto che Paperone e Rockerduck nascano nello stesso giorno nell'economia della storia ha anche un valore simbolico, visto che l'intera saga è giocata sul fatto che
ogni epoca veda la contrapposizione tra il Paperone e il Rockerduck di turno.
Per il resto trovo l'infanzia di Paperone abbastanza
in character: non parteciperà alla corsa all'oro ma comunque si arricchisce nel Klondike grazie al duro lavoro (e su questo non ci piove: lo stesso Martina amava inserire in molte sue storie dei flashback sulle avventure di Paperone cercatore nel Klondike, pur se di un Paperone spesso molto meno onesto di quello barksiano e donrosiano); e poi questo giovane Scrooge non mi sembra più "supereroe" di quello di Don Rosa, che affrontava decine di uomini e belve feroci a mani nude... :
Insomma a me questa versione martiniana non dispiace, la considero come una piacevole bizzarria all'interno del panorama fumettistico disneyano nel quale secondo me, al contrario di quanto sostiene Cornelius Coot, il realismo e la
continuity non sono mai esistiti ed è bene che continuino a non esistere se ciò deve in qualche modo inficiare la creatività degli autori. Cioè, via, Don Rosa sarà stato anche un grande narratore ma quante pippe mentali si faceva per far "combaciare" tutti i tasselli?
Guido Martina questi problemi non se li è mai posti.