"...Il corteggiamento c'era, io credevo fosse amore...". "Io credevo fosse amore"??!! Secondo me l'amore dei gay è diverso dall'amore degli etero, ma è sempre amore.
Detta da un etero come da un gay, la frase ha senso.
Esempio:
Tu (un tu generico, ovviamente) hai una relazione in cui ti butti convinto che sia amore, poi col tempo di rendi conto che, in realtà, ingannavi te stesso per non restare solo, o per dimenticare qualcun'altro, o per non pensare e basta.
Non fila?
Sinceramente, io non ho scorto tutta questa omofobia nella canzone di Povia. Ha raccontato una storia di vita, molto particolare, e sicuramente passabile di molte interpretazioni.
"Nessuna malattia, nessuna guarigione", dice ad esempio alla fine. Frase che si può interpretare come "non sono dovuto guarire davvero, perché alla fine ho scoperto di non essere gay, quindi non ero nemmeno malato", ma anche come "nessuno si ammala e nessuno guarisce nel vivere la propria sessualità; siamo semplicemente quello che siamo". Anche perché subito prima dice "Questa è la mia storia, solo la mia storia", come a sottolineare che non intende né fare una scuola di vita, né generalizzare il discorso, ma solo narrare una piccola realtà.
Poi, forse sarò ingenuo io a non cogliere lati malevoli se ve ne sono...
Scusate l'OT, ma questo discorso è molto più interessante di Marco Carta!! [size=9](non che ci voglia molto, del resto...)[/size]