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Collezionabili Disney / Re:Cartonati dei Gadgets
« il: Mercoledì 6 Nov 2024, 17:59:16 »
Molto belle la Carte Piacentine di Enrico Faccini ma anche il cartonato...
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ma quanti anni ha paperone? visto che sono 100 anni che è morto PucciniE sono quasi 130 dal Klondike.... i tempi disneyani si allungano sempre più, ma fino ad un certo punto: il mio nickavatar è sicuramente deceduto
Probabilmente le macchine fotografiche erano molto costose all'epoca, e gli abitanti di Paperopoli di metà '800-inizio '900 non mi sembrano tanto ricchi da potersene permettere una, o comunque non rientrava nei loro pensieri primari.Ne "La Paglietta" di Marco Bosco (Topolino 3593) e nei Diari di Paperopoli di Kari Khoronen troviamo ad inizio '900 una città già sviluppata e ricca dove altri magnati, prima dello zione, hanno messo radici, probabilmente dai tempi dell'altra Corsa all'Oro, quella della California del 1848. Tra questi il tremendo zio di Rockerduck, Samuele e l'anziano tycoon Vanderquack. Difficile credere che fra questi primi ricconi di Paperopoli (che già frequentavano un Country Club da almeno trent'anni) qualcuno non avesse l'hobby della fotografia.
Attenzione: parla di prima foto panoramica e non della prima foto in generale. Quindi potrebbe anche essere possibile.Possibile che nel mezzo secolo precedente (1850-1900), quando la città cominciò a svilupparsi sul serio, a nessun abitante del luogo venne l'idea di fare una foto 'panoramica'? Dalla Collina AmmazzaMuli (quando il Forte era utilizzato dalle GM) o da altra altura che fosse.
So che qui nel forum abbiamo sia lettori giovani (come Geena e Paperdano) che vecchi (come Cornelius e Dippy Dwag),
Per quanto apprezzi tantissimo le matite di Freccero che, da direttore artistico, sta curando e influenzando molto bene le illustrazioni di alcuni suoi colleghi (non tutti, lasciando i più alternativi come Intini, Ziche, Guerrini e altri nelle loro particolari specificità), alzando il livello del disegno disneyano di questi ultimi anni e rendendo il settimanale uno spettacolo per i nostri occhi, questa sua ultima particolare operazione di ridisegnare ex novo una storia egmontiana già uscita in Nord Europa con le sue tavole originali (il cui autore non mi pare sia stato segnalato) per renderla più 'adeguata' agli standard estetici del Topo non mi ha convinto.Nell’introduzione al numero il direttore Alex Bertani ci informa che Freccero ha curato alcune modifiche per l’edizione italiana ma, purtroppo, non avendo l’edizione tedesca, non possiamo fare un’analisi comparativa.Per fare il confronto, volendo, si potrebbe comprare questo! Se a qualcuno va di farlo...
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