Chiudo il post con una minuzia sul primo volume: una battuta di Paperone in "Martin il marinaio e le perle nere del Pacifico" è stata cambiata eliminando riferimenti alla pesca, allego la vignetta come apparsa su Topolino. Credo che fosse modificata già su Tesori.
Meno male che, almeno nella versione che ho io in Paperino mensile, non hanno eliminato pure il riferimento alla morte dei compagni di Martin, né alla figura di un capitano di mare divino (che può prestarsi a mille interpretazioni possibili).
Dico, meno male, perché penso sia una delle storie più belle che io abbia mai letto, e non parlo solo limitatamente al panorama disneyano, ma dell'intera produzione a fumetti disponibile: forse ciò che rende questa storia particolare sono alcuni elementi.
1.il fatto che sia una storia nella storia, nel senso che è un racconto inventato da Nonna papera (e probabilmente rielaborante storie ascoltate in gioventù, o che comunque si rifanno a certi stilemi narrativi [poi ci arrivo]);
2.l'accenno velato alla morte e a figure divine/sovrannaturali (che penso siano diventate entrambe estremamente rare sul Topo);
3.il personaggio di Martin, che sembra un tributo a Corto Maltese e a diversi personaggi della letteratura d'avventura per ragazzi, di quella classica che veniva proposta ai giovani fra i 10 e i 15-16 anni, ad un tempo adulto (dimostra chiaramente sui 30 anni, o come minimo sui 25) e "bambino", dato che viene messo alla prova per vedere se è in grado di maturare;
3.la figura del vecchio cieco, con particolare riferimento al modo circoscritto in cui è descritto dal padre adottivo di Martin ("I suoi occhi sono velati, ma riesce a vedere più lontano di tutti!"), quasi una traposizione, in chiave "polinesiana/pacifica" di figure come Tiresia, sebbene in chiave più giocosa, s'intende;
4.la figura della figlia maggiore, che poi diverrà la moglie (anche questa, una cosa alquanto insolita da considerare nel Topolino odierno, ma forse sbaglio io) di Martin: per quanto non abbia nome, e assurga a emblema della prova di Martin (individuare le perle che gli avrebbero permesso di recuperare la felicità perduta con la morte del suo equipaggio, e di approdare - metaforicamente - ad una nuova fase della vita), devo dire che è in grado di stagliarsi notevolmente nella memoria del lettore, forse per via di caratteristiche peculiari rispetto a gran parte dei personaggi "canidi" (cioè, gli umani con naso a tartufo) che si vedono normalmente nelle storie di topi e paperi.
5.l'ambientazione generale, che in parte richiama un po' quello che sarà il ciclo de Le storie della baia, ma che in parte sembra derivare molto anche da film degli anni 50 come Gli ammutinati del Bounty e simili...chiedo venia se ho detto qualche stupidaggine, tuttavia mi andava di esprimermi su una storia che mi capita spesso di rileggere ed ogni volta, non so bene per quale motivo, apprezzo sempre di più.