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Post - MarioCX

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1756
Non Solo Disney / Re: Caravan
« il: Sabato 13 Giu 2009, 15:16:10 »
Il primo episodio di questa miniserie di 12 albi farebbe pensare ad un remake "popolare" del capolavoro Argentino "L'Eternauta" la cui vicenda è una magnifica metafora sulla tragedia dei Desaparecidos. Non mancano riferimenti alla coeva science-fiction "orchestrale" ricca di macro-fenomeni extraterrestri, invasioni aliene, panico di massa e quant'altro.

"L'Eternauta" però era, anzi è, un capolavoro fuori dal tempo con protagonisti e comprimari indimenticabili, al di là della trama narrativa.
Qui la fauna sociale è quella (irritante) delle metropoli odierne, con le proprie contraddizioni, velleità e mode ideologiche e perdipiù in chiave stereotipata il che rende la lettura un po' fastidiosa...un quadro "alla Julia" per capirci.

Però al momento la storia non è malaccio e la voglia di continuyare l'acquisto c'è.
Ne consegue che Sergio Bonelli, anzi l'azienda "Sergio Bonelli Editore", ha azzeccato ancora una volta l'obbiettivo.

1757
Non Solo Disney / Re: Non son degno di Tex.
« il: Mercoledì 19 Ago 2009, 12:59:33 »
Mi riferisco alla canzone.

Chiamarsi fuori dalla lotta politica, in linea di principio, significa lasciare decidere agli altri del proprio destino.
Non mi sembra quindi cosa onorevole.

1758
Non Solo Disney / Re: Non son degno di Tex.
« il: Mercoledì 19 Ago 2009, 00:23:43 »
Tex è un personaggio rassicurante, proprio come John Wayne. In una società come quella odierna, priva di punti di riferimento stabili, il ranger di Bonelli può essere una sorta di ancora di salvezza. Uno dei pochi terrestri (anche se disegnato) ad avere solidi principi. Non lo conosco benissimo, ma di gente come lui si sente tremendamente il bisogno, a cominciare dalla politica (che è tutta marcia, in Italia e all'estero...) :(
PS: ma esisteranno esseri umani "puliti", al di fuori del mondo dei "baloons"?

Si.
Sono quelli ritratti ne "Mio Fratello E' Figlio Unico" grande pezzo di Rino Gaetano.

1759
Non Solo Disney / Re: Non son degno di Tex.
« il: Sabato 6 Giu 2009, 13:03:41 »
Mario CX, quoto ogni tua parola.  Premetto che non sono un vero e proprio fan di Tex, ma lo leggo ogni tanto, perchè mio fratello lo compra spesso.  Sono convinto che, con qualche Tex Willer in più e qualche Platinette in meno, il mondo sarebbe migliore. ;) ;) ;) ;)

Tu quoti me e io quoto te!
 ;)

1760
Non Solo Disney / Re: Non son degno di Tex.
« il: Venerdì 5 Giu 2009, 22:45:59 »
Non amo troppo Boselli.
Le sue storie, è vero, sono state talvolta memorabili ma ultimamente tende a sbatter giù accozzaglie di situazioni e personaggi nella stessa storia da rendere la medesima una torta multistrato francamente ben poco digeribile...
Preferisco gli altri autori che si alternano in questi ultimi anni.

Bellissima la penultima storia, racchiusa negli albi "Lo Sceriffo Indiano" e "La Preda Umana".

Una storia ben congeniata, senza prolissità né cadute di ritmo, ben ambientata in una sperduta landa invernale.
Può essere che il finale un po' buonista desti qualche fastidio, ma a volte è bello credere alle favole.
A volte.
Un nuovo piccolo classico da cartonato.  

1761
Non Solo Disney / Non son degno di Tex.
« il: Venerdì 5 Giu 2009, 21:08:46 »

Ogni tanto lo metto a mezzo e pensare che non è neppure il mio charater preferito.

Sta di fatto che il suo successo editoriale non conosce crisi da sessanta (60) anni.
Sergio Bonelli, che del Ranger texano è il fratellastro essendo questi una creatura di suo padre, spesso nelle interviste afferma di non sapere bene la ragione profonda di una pioggia di consensi e di letture appassionate plurigenerazionale.

Eppure non è difficile capirne i motivi, ragion per cui credo che Bonelli figlio (aka Guido Nolitta) gigioneggi sornione glissando sull'argomento.

Andiamo per esclusione.

Le storie sono originali?
No, al 90% si tratta del solito spaghetti western anche se con una certa frequenza spuntano elementi ad esso normalmente estranei come l'esoterismo (Mefiisto certo, ma anche le vicende che vedono El Morisco prezioso collaboratore dei quattro pards) oppure le vicende urbane, non di rado condite in salsa chinatown, ma anch'esse trappola di una certa (adorabile?) ripetitività.

Le storie sono geniali?
Non direi.
E' sempre un prodotto di buon artigianato, ma quasi mai di un guizzo artistico.
Le storie sono spesso (non sempre) appassionanti, ma raramente inducono alla commozione, raramente vanno a toccare certe profonde corde dell'animo, come accade leggendo Dylan Dog o, rimanendo nel campo dei Bonelli classici, con molte vicende di Zagor.

Scene di sesso a buon mercato?
Figuriamoci. All'epoca della nascita di Tex, se durante un wester cinematografico un uomo e una donna si baciavano partivano selve di fischi dalla sala.
Il vouyerismo non era e non è mai stato contemplato. Per cui gli sbirciatori storici dei vari Blitz e Skorpio con procaci pin-ups in copertina, sul Tex restavano (e restano) a becco asciutto.

A questo punto concludiamo che la ragione del successo di Tex non sono le storie o le scene.

Fosse per questo, Tex sarebbe stato abbattuto nella seconda metà degli anni '70 da Ken Parker, quello si con le storie che lasciano attoniti, quello si che va a fondo, che fa commuovere, quello sì oggetto d'arte.  

E allora?
Perchè Ken Parker ha chiuso dopo poco più di 60 numeri e 6 anni di vita e Tex è la testata ammiraglia della Bonelli da 6 decenni?
Perchè, come dice Berardi, si voleva mantere un livello eccelso delle storie?
Non ci ho mai creduto. La Bonelli è un'azienda e come tale cerca il profitto; se Ken Parker avesse venduto, in un modo o nell'altro sarebbe andato avanti.

Tex ha successo perchè è Tex.

Voglio dire: non per le storie, non per le situazioni o le scene. Ma per la sua persona.

Tex non è un ubriacone come Mister No, Tex non è politicamente corretto come Ken Parker, Tex non ha una sessualità quantomeno curiosa come Zagor che vive da 50 anni con un messicano in una capanna in mezzo a una solitaria foresta.
Tex ha successo per lo stesso motivo che ha determinato la chiusura di Mister No un paio di anni fa.

Abituati come siamo ad avere a che fare con orde di leccaculi, con ruffiani di ogni risma, con sorrisi di circostanza, con i "ma anche no" veltroniani, con i Luxuria, con i Berlusconi, con i mille compromessi puzzolenti e truffaldini, con genìe di esseri che si prodigano nell'arte della confutazione con il loro odore a metà tra la sacrestia e le scartoffie di stato, Tex è quello che vorremmo essere ed è quello che vorremmo fossero i nostri amici e i nostri avversari.

Tex è chiaro, è diretto, è alla ricerca della verità, la snida, la stana, la svela e la racconta a tutti.

Tex è un uomo, Tex col volto vitreo e disperato giura vendetta sulla tomba della moglie indiana, Tex stana gli assassini della moglie (e di altri poveri Navajo, vecchi e bambini) e gli uccide tutti e poi torna sulla tomba e sente risuonare nel vento la voce di lei.
Tex è amico leale, fermo e virile, Tex dopo aver raccontato al figlio di sua madre, quando questi gli chiede "Pà perchè non dormi", lui si gira dall'altra parte e risponde "finisco la sigaretta".
Si, la sigaretta.
Con buona pace di chi fece, qualche anno fa, una raccolta di firme consegnata a Bonelli, per farlo smettere col tabacco e con il wiskey.

Tex vive senza prudenze e senza compromessi fregandosene degli avvocaticchi che difendono i peggiori e che, ahimè, nel mondo reale fanno avere loro la meglio.
Ma in quello di Tex no.
Nel mondo di Tex gli avvocaticchi sudano freddo, si dileguano pavidi portando via i loro codici mentre gli odiosi aguzzini, gli assassini, i padreterno volano dalle finestre.

Ho capito il successo di Tex quando per l'ennesima volta in televisione ho visto un padre al quale avevano appena ucciso il figlio dichiarare la trita formuletta: "non voglio vendetta, chiedo solo giustizia".
Allora ho capito in che abisso di ipocrisia e di malessere profondissimo ci troviamo, allora ho capito perchè Tex.

No, la vendetta è un diritto di chi si trova un figlio morto ammazzato.
Un figlio, una moglie vanno vendicati.
Qui l'odio è un sentimento nobile e non, come ci vorebbero far credere, un ritorno allo stato primitivo.

E vi dico che sono io per primo un coglione anestetizzato da un sistema che esprime violenza e che della violenza si serve e ne detiene il monopolio.

Sono io, il primo a non esser degno di Tex.



1762
Non Solo Disney / Re: Zagor e Cico
« il: Mercoledì 25 Lug 2007, 08:41:23 »
Zagor è sceso sotto lo zero,eh? :'( :'( :-? :-?

Cioè?

1763
Non Solo Disney / Re: Zagor e Cico
« il: Lunedì 4 Giu 2007, 09:25:10 »
Eccomi qua.
Zagoriano di ferro e frequentatore del forum di www.spiritoconlascure.it
Potete leggere tutte le mie opinioni su quel forum, uso lo stesso nick.

Ciao

1764
Non Solo Disney / Re: Lanciostory
« il: Lunedì 29 Ago 2005, 16:53:52 »
Beh...ha il merito di aver fatto conoscere il fumetto di scuola Argentina in Italia.
Quello è il merito più grande dei periodici Lancio.
"L'Eternauta" è un immenso capolavoro.
E poi Moyado, Helena, Savarese.....Dago...

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