Sono la prima a dire che il rapporto qualità/prezzo di quest'albo è impietoso, ma ribadisco che lamentarsi del prezzo esclusivamente in relazione al numero di pagine lascia il tempo che trova
Forse non ti stavi riferendo direttamente a me, ma come avrai visto io critico il prezzo
in relazione al contenuto: fosse stato meno povero e più curato mi sarei pentito molto meno (o magari anche nulla) dell'acquisto, ma se mi ritrovo in mano un albo che trasmette un senso di "pigrizia" (o tirchieria) editoriale e per di più con dei disegni che, portate pazienza, non riesco a farmi andar giù, ecco che quel prezzo mi risulta sproporzionato,
ma da una pluralità di punti di vista: non solo pagine totali, ma anche qualità dei disegni, lunghezza della storia, assenza di redazionali.
Alla fin fine, io salvo solo il lavoro di Gagnor, che non mi ha particolarmente entuasiasmato ma ritengo meriti tutte le attenuanti del caso, tenuto conto che si tratta dell'inizio di un nuovo progetto (e che, pertanto, merita fiducia almeno per capire che direzione vuol dare alla vicenda) e che lo spazio concessogli è oggettivamente scarno (e qui torniamo, gira che ti rigira, al discorso delle pagine).
Da un lato difendo il prezzo della tipologia di prodotto perché oggettivamente le cose stanno in questo modo
Oggettivamente si, se il prodotto lo curi il prezzo mi sta bene, infatti il problema è soggettivo in relazione alle caratteristiche specifiche di "quel" volume, non di altri. Insomma, quel prezzo ci sarebbe anche potuto stare, ci sarebbe ma in questo caso non ci sta!