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Post - Sommo Zotnam

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 12 - Pk, Troppo Vicini
« il: Venerdì 7 Lug 2023, 19:50:47 »
Un inciso per evitare equivoci: Topolino Fuoriserie non ha nessuna intenzione di chiudere, ma non essendo nato per ospitare un singolo personaggio (e ammettiamolo, l'abbiamo PKolonizzato più che in abbondanza), tornerà giustamente ad accogliere altre avventure con altri interpreti.

Ciò detto, a chi mi ritiene responsabile d'eccessivo ottimismo per aver creduto di poter andare avanti chissà quanto, aprendo nuove strade e coinvolgendo vecchi compari cui pensavo fin dalle prime storie (e forse l'avevo pure apertamente dichiarato), non posso che rispondere "eh, già". D'altronde una signora che frequentavo millenni or sono m'accusava d'essere un ottimista patologico, per cui non dubito che prima o poi mi capiterà l'occasione di raccontare il destino di Xadhoom, che conosco - sì  pure quello - fin da SUNS, nonché chi è davvero Eldos Eidolon, così come mi auguro che a qualche collega, magari tra quanti che non ci si sono mai cimentati, venga voglia di rimettere in scena il papero mascherato.


Chiarisco: non è una colpa, l'essere ottimisti! Avrei sperato che la direzione condividesse questo ottimismo e non dubito che nel lungo periodo tutto ciò possa pagare, ma la situazione precaria attuale impone un correre ai ripari, sperando per il meglio ma preparandosi al peggio, tutto qui.

Citazione
Quanto a una conclusione definitiva e tombale, con Paperino che appende una volta per tutte l'Extransformer al chiodo e Uno che s'accontenta d'andare al bar a chiacchierare con Chat GPT, mah... Capisco che da un punto di vista collezionistico potrebbe dare la soddisfazione di dire "io ho tutto PK, ma proprio tutto-tutto", d'altra parte la troverei un po' forzata. Perché negare la possibilità che a qualcuno venga un'idea assolutamente sensazionale, irrealizzabile senza la partecipazione del nostro eroe? Come insegna un protagonista ancor più celebre e longevo "Il domani non muore mai".

Intanto ho altre cose in cantiere, alle quali auspico concederete la vostra attenzione. Quindi grazie fin d'ora e felice estate.

Penso si possa trovare facilmente una soluzione di mezzo, con una conclusione che non precluda necessariamente nuove avventure. Da qui la chiusura di trame, anche solo per lasciare le mani libere a chi volesse venire dopo. Per il resto, felice estate, grazie e ancora auguri!

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 12 - Pk, Troppo Vicini
« il: Venerdì 7 Lug 2023, 16:48:50 »
Buongiorno e ancora una volta grazie,

Allora, è sempre un onore e un piacere avere Alessandro Sisti da queste parti (compensa bene le poche ragazze :P), anche perché oggi posso pure cogliere l'occasione per fargli anch'io i miei auguri di buon compleanno!

Dopo una rapidissima e trascurabile parentesi nerd (l'assenza della nanotuta si può banalmente spiegare col fatto che dopo essersi fusa in "L'Orizzonte degli Eventi" non era riutilizzabile, tant'è che chi aveva le competenze per ripararla, il Custode, è temporaneamente indisposto in un'altra dimensione insieme a Korinna, Moldrock e compagnia cantante), passo subito al sodo.

È sempre triste quando la saga di PK, per la terza o quarta volta di fila, si interrompe lasciando molte cose irrisolte. In particolare quando questo nuovo ciclo di Sisti aveva come scopo principale proprio quello di concludere una di quelle più grandi, rimasta aperta proprio nella "prima stagione" di questo nuovo PKNE: Xadhoom nuovamente alla ricerca del suo popolo.

E ora PK, che era stato riaperto anche e soprattutto per dare una "closure" a quel cliffhanger, chiude di nuovo...e non solo non verrà chiusa quella trama, ma ne rimarranno in sospeso anche altre che nel frattempo sono state aperte in questi 6 numeri. Insomma, ora la situazione è persino più pasticciata e il povero PK sta messo peggio di quanto stesse prima.

Non voglio farne una colpa a Sisti, che legittimamente ha tante idee e la mente sempre rivolta al futuro (a tal proposito, quanto mi piacerebbe vedere Eldos Eidolon!). Però tutto ciò mi spinge ad una riflessione su come concepire PK e quale sia il modo migliore per portarne avanti le trame.

Intanto, sono fieramente tra coloro che non considerano Paperinik e PK in opposizione: sono lo stesso papero, non sono universi alternativi. Ma se è così, che ne consegue? Che forse il grande peccato originale da PKNA in poi è stato non pensare all'eventualità della sua fine. Che era anche il modo migliore per integrare PK con Topolino: Paperino ha vissuto una parentesi, in cui ha affrontato nuove minacce con un nuovo armamentario e nuovi alleati, e poi quella fase è finita ed è ritornato lo status quo degli stivaletti a molla. Si poteva fare in maniera più o meno netta (scontro finale, addio o arrivederci a Uno, impossibilità di accedere alla tecnologia Ducklair per qualche motivo o addirittura integrazione di tale tecnologia in tutta Paperopoli, finalmente accessibile al mondo), certo. Personaggi come Uno, Angus, Lyla ecc potevano poi essere integrati su Topolino, apparire più sporadicamente, magari le storie "da PK" potevano diventare un evento più raro (con Paperino che va a trovare il suo amico Uno, qualche nuova minaccia ecc). Ma aldilà di questo, PK avrebbe avuto una fine.

Perché io PK l'ho sempre concepita come una saga. E una saga che si rispetti, prima o poi deve concludersi. Come Bone di Jeff Smith. Come Rat-Man di Leo Ortolani, della cui lezione bisogna fare tesoro: si è dilungato, si è preso i suoi tempi, da 100 numeri previsti inizialmente è arrivato a 122, ogni tanto lavorerà su progetti ratmaniani derivativi/paralleli...ma ha chiuso praticamente tutto, e ora la sua saga può essere fruita e valutata come corpus unico, con un inizio e una fine, con serenità. Prendiamo esempio.

Con PK non è così facile, me ne rendo conto. La saga è stata sospesa frettolosamente nel 2002, nel frattempo è tornato Paperinik su Topolino (all'epoca era sparito dal Topo per tutta la durata di PKNA, cosa che rendeva anche più integrabile PK nell'universo Disney Italia "canonico"). E ora? Abbiamo parallelamente il Paperinik del Topo e PK sul Fuoriserie, che non comunicano tra loro, non si citano (un Red Duckan namedroppato sul Fuoriserie o un Angus nelle storie di Gervasio, per fare due esempi scemi, quanto avrebbero fatto bene a rendere tutto più credibile). E abbiamo un Paperino un po' schizofrenico che a volte decide che preferisce gli stivaletti a molla e a volte l'Extransformer così a caso, come se non potesse usare entrambi anche per le minacce minori (come il finire in una buca profonda per una trappola di Cuordipietra, per non parlare di minacce maggiori come il Darkenblot e il Pianeta Ramingo!). Si è creato insomma questo amalgama confuso che avrebbe forse avuto più senso dopo un finale pikappico.

Io capisco il buon Sisti, che vorrebbe andare avanti a oltranza aggiungendo carne al fuoco finché si può. Ma la sua filosofia si è rivelata forse troppo ottimistica. Forse sarebbe andata bene in un periodo diverso. Ma ormai è chiaro che a PK serva un finale. Attenzione, non parlo di una roba frettolosa, eh. Così come Ortolani non ha avuto fretta, ma aveva un obiettivo chiaro. E se lo si ha, si possono anche aggiungere cose nuove (Eldos?), ma sempre nell'ottica di una conclusione. Fare delle saghe mirate, che abbiano uno spazio adeguato e che chiudano a poco a poco quel che va chiuso, o perlomeno che non lascino nulla di aperto. Fino al gran finale.

E penso che Topolino sia la sede adatta dove proseguire PK, con storie a puntate che si prendano i loro tempi e poi vengano ristampate in volume, proprio come gli inizi del PKNE. Ci sarà chi obietterà che i lettori occasionali del Topo potrebbero non cogliere i riferimenti e finire disorientati ma, siamo seri, in un settimanale pieno di storie a puntate addirittura in più "stagioni" separate da mesi di attesa (Evaporati e Isole della Cometa solo per fare gli esempi più recenti), serie che crossoverano con altre come Area 15, trame complesse e lunghe come quella della Bella Addormentata, riferimenti alla Saga di Paperone di Don Rosa (addirittura facendo casini con due diverse Dawson in leggera contraddizione tra loro) e addirittura riferimenti a storie del passato (Le Lettere Ipnotiche) impossibili da capire se non si è letto Topolino 959 (!) del 1974 (!!!), volete farmi credere che è davvero PK il problema? Che è davvero così fuori posto sul Topo attuale? Suvvia.

Topolino forse può non finire mai, ma PK no. PK inteso come serie va chiuso, si è meritato un finale degno che dia un senso retroattivo a tutta la sua esistenza (sì, il senso glielo ha dato anche il viaggio più che la destinazione, ma non sottovalutiamo la possibilità di avere un prodotto completo con un inizio e una fine). Non pretendo che mi spieghino tutto e diano un epilogo a tutto, da Fenimore Cook a Xarion passando per Norman Bates Russell e Abraham Lincoln Wisecube (anche se non mi dispiacerebbe e non penso sia neanche così infattibile). Ma almeno non lasciare nulla di grosso in sospeso. Poi ci potrà anche essere tempo per epiloghetti vari.

Non pretendo manco l'immediatezza: sarei curioso di vedere Sciarrone e Pastrovicchio cimentarsi nuovamente su PK ma stavolta come autori completi (testi e disegni), come anche Celoni che già ha dato prova (al netto di alcune ingenuità ed errori) sul Destino di Paperone post-Lenticchie di Babilonia...ovviamente non lasciati del tutto da soli, ma sotto la supervisione di un Sisti saldamente al timone. Così come mi piacerebbe vedere un ritorno di Artibani e soprattutto di Bruno Enna. Quest'ultimo in particolare non solo per proseguire alcune trame (Enna ha contribuito a molte delle trame principali di PKNA e le conosce in maniera esperta più di quanto molti sospettino...sì, pure quella di Gorthan :P), ma anche per restituire ai pker i famosi "feels" che tra azione frenetica e poche pagine si erano un po' perse, nel PKNE. Perché PK era fatto di tanti toni, tanti stili diversi che si compensavano tra loro...e penso che anche a Sisti farebbe bene non essere costretto a farsi carico sulle sue sole spalle di mille trame, generi e registri narrativi. Non una sostituzione, ma un affiancamento.

Però tutto questo deve procedere verso una chiusura che dia conclusione a ciò che è rimasto in sospeso. Non vogliamo e non possiamo permetterci di trovarci di nuovo in una situazione simile, dove invece di sbrogliare la matassa si intrica ancora di più. PK dovrà finire e poi, dopo la fine, ci sarà tempo e modo per postille, reunion, revival, ritorni, epiloghi, precisazioni...anche per qualcosa di nuovo e nuovi filoni, a patto che non rimangano appesi e non lascino nuova roba aperta. Una parentesi che si chiude, poi chi vuole potrà anche credere che fosse alternativa, o credere che sia stato tutto "canon". Di PK potranno essere salvati e integrati personaggi, scenari, situazioni, ma anche toni, stile e in generale la sua lezione. Chiuderlo per salvarne i suoi elementi, quindi. E porre fine a un conflitto tra visioni solo apparentemente in conflitto. Arricchendo l'universo narrativo Disney Italia.

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 12 - Pk, Troppo Vicini
« il: Venerdì 7 Lug 2023, 14:37:57 »

Pps: il più grave errore compiuto nelle Pkna, perché proprio concettuale, è in "Tempo al tempo". Quando vediamo il duello PV tra Scienza e Superstizione, il ciarlatano parla della deriva di TimeZero avvenuta in "Il giorno che verrà": peccato che quella deriva sia stata cancellata dalla Storia in "Niente di personale"... :rotfl: :rotfl:

In realtà no, si riferiscono ad un qualcos'altro che è avvenuto dietro le quinte, quando la microcontrazione si è scatenata per la prima volta: hanno perso i contatti con Time Zero e il predicatore sostiene sia stata distrutta.

(Col ritorno dei viaggi nel tempo è poi tornata accessibile e/o è stata ricostruita, immagino)

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 6 - PK: I giorni di Pikappa
« il: Venerdì 24 Dic 2021, 17:33:09 »
Intanto un GRAZIE solenne e cubitale va al Sommo Zotnam, la cui analisi con le relative ipotesi ho letto con autentico piacere. E' l'aspetto che più mi coinvolge del nostro universo pikappico, io vi racconto cose (qualche volta riuscendo a interessarvi) e voi ne raccontate altre a me. Che io mi godo gratis, ma prometto di sdebitarmi alla prima occasione, anche per farmi perdonare il vizio d'indulgere ad apostrofi ed elisioni. Spero non vi dispiacciano, non riesco a farne a meno.

Per una volta non ho parole, se non che sono onoratissimo e ricambio il GRAZIE per la passione che infondi costantemente nelle tue storie!

E per quanto mi riguarda, non per piaggeria ma...adoro la cifra stilistica di apostrofi ed elisioni, promosse a pieni voti! :)

E già che siamo in tema...Buon Natale e felice anno nuovo!

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 6 - PK: I giorni di Pikappa
« il: Mercoledì 22 Dic 2021, 13:14:50 »
Io, a questo punto, porgo una domanda: la Pikar alla fine di Ur Evron come potremmo spiegarla?

La mia teoria è che si tratti semplicemente di uno dei veicoli-prototipi sperimentali di Everett Ducklair (la Pkar del resto è esattamente quello, come nel suo esordio nello 0/3). Il colore e il logo simile è banalmente una coincidenza, o il modo in cui un PK disorientato crede di vedere il veicolo.


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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 6 - PK: I giorni di Pikappa
« il: Lunedì 20 Dic 2021, 14:17:06 »
Grazie Zotnam per avere tracciato una linea di luce in questi complicati eventi. Ho riletto altre 2 volte IGDP e con questa tua guida ho rivisto un po' le mie considerazioni globali.

Seppure io sia stato velatamente più "gagnoriano" di te in passato, questa volta sul primo tempo resto più critico, anche se sempre nel complesso questa storia e la run é apprezzabile. Certo non una pietra miliare della saga ma pur sempre piacevole negli ultimi passi.

Ti faccio i complimenti per come hai ricostruito la timeline e adoro l'inserimento dei loop temporali darkiani.

Grazie  ;D ;D

Per quanto concordi poco o nulla con questa tua "poetica" interpretazione (sicuramentenon sono d'accordo con te sul fatto che è una storia/run che non distrugge come fece la temutaThe End?, ma a mio parere sono stati due anni veramente buttati sprecati visto che non mi sembra che il personaggio o il suo mondo ne siano stati in alcun modo arricchiti), mi ha comunque fatto molto piacere leggere un commento così interessante, sublime signoria.

No aspetta: la run ha sì rischiato di distruggere PK. E IGDP distrugge eccome, la run di Gagnor, non lo nego. Solo che mentre "The End?" distrusse non solo "Frittole", ma anche tutta la saga di PK, che si fermò lì anni e anni, qui si riparte subito nel 2022 e con maggior consapevolezza stavolta di cosa funzionava e cosa no, in mano a un autore (e spero non solo lui) che sa cosa fare. Quindi si riparte da presupposti più incoraggianti, stavolta. Per il resto, grazie anche a te  ;D

Anche io ho sempre pensato fosse pre PKNA, ma non potrebbe essere che IGDE sia comunque ambientato nel 1996/1997? e everett non é mai partito per il suo eremitaggio e creato le due AI in quanto la nuova storia evroniana ha in qualche modo influenzato le sue scelte (ad esempio può darsi che tuiroon abbia iniziato a avvicinare la sua flotta alla terra anni prima rispetto alla strategia adottata nella line temporale classica da Zotnam, allertando everett che da paperopoli si accorge della minaccia e essendo questa volta consapevole evita di abbandonare le figlie in cantina esposte a un attacco alieno e rifugiarsi a dhasam bul. Perché in pkna credo ignorasse stessero arrivando gli evroniani.Altrimenti, che padre degenere... )

Effettivamente questo potrebbe essere l'uovo di Colombo e spiegare le cose: Tuiroon ha sì invaso e conquistato la Terra nel periodo pre-PKNA e pre-creazione di Uno, ma...poi sono passati anni in cui la Terra è rimasta sotto il giogo di Evron, con Everett nascosto nei sotterranei a studiare gli Evroniani (anche per questo ha potuto ideare un raggio deevolutore, ha avuto anni di tempo per realizzarlo - ok, il Custode/Hicks ne ha uno, ma lui ha usato le conoscenze del futuro dell'Odin Eidolon alternativo di P&P...) e Stefan a nascondersi.
Quindi nell'epoca de IGDE siamo in quel che sarebbe stato l'anno di PKNA...se Paperinik fosse morto prima e se Everett non avesse avuto il tempo di costruire Uno e poi autoesiliarsi a Dhasam-Bul (e anche di scoprire l'esistenza di quel monastero, se è per questo).
Forse potrei aggiungere questa ulteriore teoria al mio post...

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 6 - PK: I giorni di Pikappa
« il: Sabato 18 Dic 2021, 18:18:44 »
Copincollo dal post che ho fatto sul forum della Tana del Sollazzo, con la mia recensione su "I Giorni di Pikappa" e una mia considerazione sulla saga dei Galaxy Gate in generale. Con tanto di teorie e possibili spiegazioni dei punti meno chiari.

NON sarò breve. E sarò spoileroso. Ok, vi ho avvisato.
Ah, SPOILER anche su Dark, la serie Netflix. Dico sul serio.

I GIORNI DI SISTI: UNO SPIETATO "THE END?" CHE È ANCHE UN RASSICURANTE NUOVO INIZIO

Ci sarebbero così tante cose da dire che non saprei da dove iniziare. Cominciamo dalla fine, ma non di questo ciclo. Di un altro. Partiamo con un po' di storia, editoriale in questo caso.

Vi ricordate PK - Pikappa, la terza serie reboot anche nota come "Frittole", che molti han paragonato (forse impropriamente, forse no) a questa run di Gagnor? Fu un esperimento partito da assunti sbagliati, un'idea pensata male e realizzata peggio, che pure riuscì sporadicamente a sfornare qualche episodio decente e qualche idea interessante. Idee che però avevano difficoltà a svilupparsi in un brodo di coltura così guastato: il problema era a priori, a prescindere, a monte. Fu conclusa col numero 32, "The End?", una storia confusa, una brutale cancellazione di tutto ciò che era stato costruito fino ad allora, un buttare l'acqua sporca con il proverbiale bambino, tra paradossi temporali e messaggi al lettore in puro metafumetto, in maniera forse persino irrispettosa dei pochi che avevano iniziato a crederci e ad appassionarsi alle trame della serie, mostrando loro i fili, i limiti della serie, i piedi d'argilla su cui poggiava. Fu il modo con cui gli autori fecero mea culpa, un'ammissione di colpe ed errori, certificando esplicitamente il fallimento dell'intera operazione. Una dichiarazione di metaforica bancarotta da cui però non scaturì nulla di propositivo, scagliando la saga di PK in un lungo limbo, fino al ritorno col PKNE.

Cosa c'entra? Beh, "I Giorni di Pikappa" è il "The End?" della sfortunata saga di Roberto Gagnor. Che però, a differenza di quanto accadde in Frittole, non porta alla fine della saga di PK, ma si rivela una tappa necessaria per la sua rivitalizzazione. Ed è questo a rendere così difficile giudicare questo volume, perché ciò che rappresenta è più importante della trama in sé, degli eventi dell'albo, persino della qualità della storia. È una lettera al lettore, e in quanto tale va valutata.

E se il messaggio di "The End?" era "Abbiamo sbagliato, chiudiamo baracca e burattini", quello de IGDP è un più ottimistico e incoraggiante "Abbiamo sbagliato, ma stiamo dimostrando che abbiamo imparato dagli errori, per non ripeterli". Ma andiamo con ordine.

UN PASSO AVANTI, UN PASSO INDIETRO, UN PASSO FALSO: LA STORIA FINORA

Questa storia è per certi versi anticlimatica, di sicuro inaspettata, ha superato ogni mia aspettativa, il che non è necessariamente un male. È chiaro che non è il finale originariamente pensato da Roberto Gagnor, non del tutto almeno. Ma tutta la saga del resto è stata diversa da come inizialmente ideata, ammesso che ci fosse un vero progetto dietro. È stata un continuo pasticciare e rimaneggiare tentando di trovare la giusta quadra, cercando di nascondere sotto il tappeto gli errori. Che in questo capitolo finale vengono invece evidenziati, quasi additati esplicitamente, senza mentire, in un'operazione-verità severa, quasi feroce.

È bene ricordare da dove siamo partiti: una storia confusa nei testi e nei disegni, affrettata, improvvisata, con dialoghi imbarazzanti, caratterizzazioni sballate per il cast ufficiale e banali/stereotipate per le new entry, facilonerie e superficialità, errori che stravolgevano completamente la lore della saga e il senso dei personaggi, facendo crollare anni di worldbuilding. E poi la mancanza di autocritica dell'autore, le accuse e gli insulti al suo stesso pubblico, le ripicche.

Inizialmente, stando alle parole dello "showrunner" Gagnor, questa run doveva durare almeno 9 numeri e probabilmente sarebbe stata un interminabile gioco dell'oca, una "quest" tra tempo e spazio per cercare i vari Galaxy Gate in varie epoche e pianeti, manco fossero il Cosmopavone o la Pietra Dokrostone. Addirittura Gagnor anticipava orgoglioso che sarebbe diventato il demiurgo della saga di Pikappa, a capo di un nuovo PK-Team. E infine, al netto dei discorsi su "avanti il nuovo", sembrava avere addirittura l'ambizione di raccontare le origini dell'Evron originale e dell'Impero Evroniano, entrando a gamba tesa nella Storia del papero mascherato. Non ha funzionato.

E si sono cercati vari capri espiatori per non voler affrontare un problema che era alla base: prima Lavoradori, con "War Dome" (poi "Danger Dome") ri-disegnato da capo e forse anche riscritto per accorciare gli eventi e allungare meno il brodo. Poi un timido innesto di Sisti per rendere scorrevoli alcuni dialoghi. Fino al clamoroso "I Giorni di Evron" dove addirittura l'autore della run è stato sostituito in toto da Sisti, mentre al disegnatore Vian, bravo (a tratti maestoso e immaginifico) ma fin troppo confusionario e a disagio nelle scene d'azione, è subentrato Pastrovicchio.

Per poi passare a Obsidian, col ritorno di Gagnor in versione umile e quasi autocritica e un Pastro stellare con colori pazzeschi di Andrea Stracchi. Per l'ultimo volume di questa infelice operazione editoriale, un ulteriore cambio di disegnatore (Mangiatordi) per concludere rapidamente la saga entro la fine del 2021 senza aspettare troppi mesi dal precedente albo, e con un'ulteriore collaborazione di Sisti, ancor più netta e riconoscibile che in "Ur-Evron".

DUE PARTI, DUE SCENEGGIATORI, UN INIZIALE TEMPOREGGIARE. IL COMMIATO DI GAGNOR

Già, parliamo proprio di quest'ultimo numero. Per chiunque lo abbia letto fino in fondo, conosca PK e abbia attenzione per i differenti stili di sceneggiatura, è palese che la prima metà dell'albo sia quasi interamente scritta da Gagnor e che la totalità della seconda metà sia farina del sacco di Alessandro Sisti, in particolare nelle tavole finali: si sono divisi i due capitoli che compongono questo volumetto. Se in Ur-Evron la collaborazione era più sfumata, qui è inequivocabile. Si riconoscono chiaramente i dialoghi e le battute di Gagnor nella prima parte, così come i classici scambi alla Sisti della seconda (con tanto di tipici apostrofi ed elisioni, "t'ho", "s'è", "m'ha").

Sulla prima parte c'è poco da dire, se non che Gagnor a sorpresa spreca le sue ultime tavole a disposizione per...perdere tempo. PK avrebbe potuto usare i Galaxy Gate per andare subito a cambiare le cose, e invece ci ritroviamo in una sorta di coda lunga di Obsidian, con un assedio, una fuga disperata...un epilogo che toglie pagine preziose alla risoluzione di tutto, quasi un temporeggiare.

Addirittura la prima parte è zeppa di doppie splash page francamente evitabili: in un caso sembra quasi che sia una vignetta ingrandita, a giudicare dalla china affrettata e tremolante. Qui Vitale Mangiatordi, normalmente in gamba, mostra alcuni limiti, dovuti probabilmente al poco tempo a disposizione per realizzare quest'albo, e stavolta le chine pesanti e i colori più sottotono (credo sempre di Stracchi, ma lo capisco, tra scadenze ed energie esaurite) non hanno aiutato: Mangiatordi tuttavia è bravo e nelle tavole finali lo dimostra, evidentemente è tornato a suo agio.

C'è da dire che Gagnor qui è tutto sommato digeribile: non ho avuto problemi a dire che in Obsidian si era "reffato", e anche qui non esito a dire che è mediamente leggibile. Sì, continuano ad esserci problemi, come Lyla ed Hellenoire che inspiegabilmente tornano a parlarsi e punzecchiarsi (con tanto di riferimento a fantomatici litigi passati) come se fossero le stesse di Danger Dome, quando in questa nuova tempolinea (quella della fine di Ur-Evron e da IGDE in poi) non si sono praticamente mai conosciute.

Però tutto sommato il Razziatore che tra un salto temporale e l'altro nella battaglia si prende il tempo per sbadigliare annoiato con arroganza è carino, e ammetto che Gagnor è stato bravo a scrivere il dialogo-spiegone di Derrick, chiudendo bene il personaggio (almeno lui) e dando persino un senso a un possibile buco di trama di Obsidian (la facilità con cui gli eroi sono entrati ecc ecc). Ma il problema è che in generale questa prima parte non dice e non lascia nulla, si limita a togliere spazio a un epilogo decente per i personaggi, in particolare i nuovi. Che praticamente salutiamo qui.

HIJACKED BY SISTI-ZOSTER: UN MANIFESTO META-FUMETTISTICO

Poi arriva la seconda parte, l'ultima. Arriva Sisti. E se il capitolo precedente sembrava preludere a un'ulteriore perdita di tempo con una tappa intermedia a Time 0, qui gli eventi ricevono una brusca accelerata. Ed è qui che entriamo nel meta-fumetto vero e proprio. Per carità, io mi aspettavo che ci sarebbe stato un reset alla fine della saga, penso ci sarebbe stato anche in un eventuale finale pensato da Roberto Gagnor (perché questo evidentemente non è il "suo" finale...non che io sappia per certo se avesse o meno un finale ben definito e non improvvisato in mente). Un reset, sì, ma non...così.

Non solo vengono cancellati i pasticci temporali di Tuiroon e i Galaxy Gate, ma viene anche "retconnata la retcon": Sisti suggerisce (in maniera decisa ma non troppo esplicitamente, forse per lasciare al lettore la scelta di come interpretare gli eventi?) che le origini di Evron non sono affatto quelle che credevamo di aver visto nel terzo volume. Non solo Shikaar, da pianeta dove è nato l'impero, viene "retrocesso" e degradato a discarica dove abbandonare tutti gli errori (anzi, i "disastri") della casta scientifica evroniana, ma apparentemente la Spora Alfa non è Evron, bensì lo stesso Tuiroon: sembra che tutto ciò che abbiamo visto in Ur-Evron sia frutto di un elaborato (e inutilmente complicato) inganno dell'evroniano mutante.

Il quale alla fine, dopo due anni di attesa, incontra il suo triste (e violentissimo) fato da reietto, vittima degli evroniani originali, e quasi suscita compassione. E qui arriva il meta-fumetto: Gagnor-Tuiroon viene cancellato da Sisti-Zoster. È proprio per bocca del celebre archiatra (che in un cameo parla con un simil-Zondag di nome...Retkon!) che Sisti fa la sua spietata considerazione su tutta la run di Gagnor: è stata un esperimento fallito, ma istruttivo...perché i fallimenti insegnano a evitare che si ripetano. Una sorta di giuramento ai lettori, o forse a se stesso.

E nel finale, tutto viene cancellato: l'intero mondo Shikaar, distrutto dai bombardamenti evroniani, ma anche tutti gli eventi da UNE fino ad ora. "Tutto questo non è mai successo", come in un sogno, dice il Razziatore mentre scompare per via del reset finale, in una conclusione agrodolce che mi ha ricordato molto (mi perdoni per lo spoiler chi non l'ha ancora vista) la fine di Dark, la serie tedesca di Netflix, basata proprio su viaggi e paradossi temporali.

E come in Dark, diversi personaggi vengono abbandonati senza tante cerimonie. Ur-Evron e Gohr non pervenuti se non in flashback, non rivediamo Klums e Chanook in vita e neanche rivediamo Ed/Senzanome, Hellenoire e Derrick. È vero, sono personaggi stereotipati e inutili, ma dopo sei numeri confesso che non mi sarebbe dispiaciuta almeno una mezza pagina dove vediamo la loro versione nella continuity canonica, anche solo come epilogo e chiusura definitiva della loro trama (e per avere la conferma che l'intervento di PK ha anche salvato Ur-Evron e il suo villaggio). Non essendomi mai affezionato a questi personaggi né avendo mai investito a livello emotivo su di loro, non mi sento offeso o preso in giro. Però avrei preferito in questo caso che l'evidenziare la loro natura di "errore" fosse mitigata da una "closure" più rassicurante e una condanna al limbo meno drastica.

CRAPA FLUTTUANTE CHE FA I TORTELLI: RIDERE CON IL LETTORE, NON DEL LETTORE

Ad una prima impressione a caldo, può sembrare quasi deludente e insultante che ci sia mezza vignetta di vaghe non-spiegazioni contro ben 5 (CINQUE!) pagine di epilogo stile "it was just a dream" (l'intera run di Gagnor è sostanzialmente "Quando PK mangia pesante"? Più o meno), di cui ben tre spese per spiegare l'Uno "crapa fluttuante che svolazza a zonzo per lo spaziotempo tra epoche e pianeti" dei primi tre numeri del PK Fuoriserie. Si badi bene, non è una presa in giro del lettore. E neanche una frecciata a Gagnor, non più di tanto.

Ok, può sembrare che Sisti in tutta la sua metà del numero abbia sostanzialmente umiliato e deriso il collega e forse è proprio così, chissà. Ma questa non è una bega tra galli del pollaio, non è una lite tra autori che si stanno antipatici (non so neanche se si stiano effettivamente antipatici, in realtà non lo credo, ma soprattutto non mi importa e non è il punto). Le pagine finali sono un ulteriore tassello del manifesto programmatico di Sisti, che in realtà ha voluto dedicare tutto quello spazio alla risoluzione di un errore proprio per dimostrare il suo rispetto nei confronti del lettore e il suo amore per la saga di PK, con la sua lore, il suo worldbuilding e i suoi personaggi, con la loro essenza.

Perché quello non era un semplice blooper, era proprio la dimostrazione di non aver capito Uno, privandolo di una sua caratteristica fondamentale. Sisti non solo trova una spiegazione che (più o meno) funziona, con tanto di risata finale per glissare elegantemente sugli strafalcioni illogici che neanche questa trovata potrebbe spiegare, ma lo inserisce come parte integrante dell'epilogo, quasi un pretesto per deliziarci con un altro dei proverbiali battibecchi tra Uno e Paperino, il rapporto di amicizia più riuscito di tutta la saga da PKNA 0 in poi. Poteva fingere che proprio non fosse esistito quel problema, invece lo ha preso di petto senza ignorarlo, risolvendolo nel rispetto della macrotrama canon di PK e trasformando lo spiegoncino-tecnobubbola in un elemento della trama, in una gag, condita pure con un dialogo tra Uno e PK ben scritto: solo Sisti è capace di rendere in maniera così spontanea e naturale la relazione tra il papero mascherato e il suo socio-amico I.A., i due personaggi e Lyla sono finalmente caratterizzati in maniera giusta e degna, ritrovando definitivamente la loro "voce".

AL SERVIZIO DEI PERSONAGGI. TIRIAMO LE SOMME

Fan-service? In parte. È più un PK-service, direi: Sisti ama Paperinik e la sua saga forse più di quanto lo facciano i suoi stessi fan. È vero, sembra essere persino troppo zelante nel cancellare sist-ematicamente (Ah. Ah. Ah.) tutti gli sbagli di Gagnor, distruggendo tutto e ricostruendo. Ma non è un accontentare il lettore e neanche un capriccio da presuntuoso creatore di PKNA. Le critiche erano banalmente sul pezzo, ed evidentemente anche Sisti le condivideva. Sono correzioni che andavano fatte, per il bene di PK e del franchising, non dei lettori umorali.

Non ci troviamo quindi di fronte a una situazione stile "Snyder vs Whedon" e neanche tanto una roba tipo "J.J. Abrams, Rian Johnson e i continui cambi di rotta della Trilogia sequel di Star Wars" (paragone forse più adatto per definire i 5 volumi precedenti). Qui è semplicemente "Pikappa it's coming home". Non una restaurazione, ma un ritorno ai giusti binari, alla barra dritta. Alle cose fatte bene.

In questo IGDP diverge da "The End?". Quella era la fine, questo è un nuovo inizio. Quella ha danneggiato PK per anni, questa lo ha rivitalizzato. Paradossalmente, PK è più in salute ora di quanto lo fosse prima di UNE. È sopravvissuto a quello che poteva essere l'ultimo chiodo sulla sua bara. Ha dimostrato di avere gli anticorpi resistenti persino alle bombe atomiche, dopo una lunga convalescenza di due anni in terapia intensiva, da cui è uscito più forte e sano dopo una cura da cavallo da cortisone, con un medico senza pietà ma competente e attento. PK è più vivo che mai e lotta insieme a noi.

Ora anche lo stesso Bertani sembra aver iniziato (la strada è ancora lunga) ad accettare PK e a capire cosa funziona e cosa no, evitando incauti esperimenti di apprendisti stregoni. Il che non vuol dire che non si possa e debba sperimentare il nuovo, ma che lo si debba fare rispettando lettori e personaggi, con umiltà e passione vera. Ora, Sisti è nuovamente al timone e ha trovato il giusto tono dopo le iniziali incertezze incostanti del PKNE, ha idee e tanto cuore, mentre PK - come confermato dal direttore in persona in una live YouTube di Fisbio - proseguirà le sue avventure su Topolino Fuoriserie in forma trimestrale (!) e prossimamente, grazie a una nostra certa conoscenza xerbiana mutante...si balla!

PS: concludo con una lunga elucubrazione sugli eventi della saga, per fare il punto e provare a spiegare alcune cose poco chiare.

LA SPORA ALFA, UR-EVRON E LE ORIGINI DI EVRON

Sisti suggerisce esplicitamente che la Spora Alfa in realtà era Tuiroon stesso. Se ne deducono due possibili conseguenze, di cui solo una è vera, vai a sapere quale:

1) Tuiroon de-evoluto da Zoster cade nel vulcano Kulflam, si evolve e tramite un magheggio dei Galaxy Gate finisce indietro nel tempo. Unendosi a Ur-Evron diventerà...Evron! Da reietto a capostipite. Ipotesi che potrebbe essere confermata dal fatto che sia proprio la caduta della spora-Tuiroon nel vulcano a far ipotizzare a PK questa teoria. Ma c'è un altro indizio nella storia che suggerisce altrimenti e rende la seconda ipotesi più probabile. Vediamo subito.

2) La Spora Alfa diceva in "PK: Ur-Evron" che l'inviato del tempo (Tuiroon, cioè...sé stesso?) gli aveva suggerito di fondersi con un umano (Ur-Evron o Ghor) per assumere la forma perfetta. Quando PK cambia la storia purificando i Galaxy Gate e tornando indietro nel tempo prima che Tuiroon li corrompa, la statua della Spora Alfa sparisce (Pk stesso lo nota), il che sembrerebbe confermare che Tuiroon fosse la Spora Alfa...e che ora non lo diventerà mai, per questo la statua non c'è!

Quindi probabilmente nel futuro Tuiroon sarebbe diventato la Spora Alfa andando indietro nel passato e tutta la questione "o condanni Ur-Evron o lo salvi e crei evroniani peggiori" era solo un INGANNO di Tuiroon per incasinare PK: in realtà la Spora Alfa NON è Evron e quelle NON sono le origini degli evroniani, e grazie all'intervento di PK che ha portato all'eliminazione di Tuiroon PRIMA che usasse i Galaxy Gate, né Ghor né Ur-Evron si dovranno fondere con la spora, vivendo presumibilmente in pace con il loro popolo.

Si noti bene: dato che è stato Tuiroon/inviato del tempo a suggerire alla Spora Alfa la fusione (come rivelato allo stesso PK in UR-EVRON), anche nell'improbabile caso che fossero due personaggi distinti, il fatto che Tuiroon non viaggerà mai nel tempo in questa tempolinea vuol dire che non avrà neanche modo di suggerire l'idea della fusione, anche per questo Ur-Evron probabilmente è salvo, nella timeline canonica (e questo penso sia il primo motivo per cui PK non ha pensato a salvare direttamente Ur-Evron e Gohr, anche se ancora ignorava che Tuiroon e la Spora Alfa fossero una cosa sola: per lui, bastava impedire che "l'inviato del tempo" diventasse tale, evitando quindi che viaggiasse nel passato e mettesse in testa alla Spora Alfa strane idee).

In tal caso, la Spora Alfa potrebbe essere semplicemente nata in una linea temporale in cui PK, sull'Obsidian, cede al suo lato oscuro. E la scena dove la "sporina" cade nel vulcano Kulflam ha semplicemente scatenato un deja vu in PK (che ricorda quando lo fa la Spora Alfa in Ur-Evron), portandolo a fare due più due sulla scomparsa della statua e intuendo che Tuiroon era la Spora Alfa. La frase del Razziatore sulla spora di Tuiroon che "rotola milioni di anni nel passato" potrebbe quindi essere solo una battuta, semplicemente per PK è comprensibilmente troppo complicato scervellarsi su quale sia la linea temporale che ha originato la Spora Alfa. A meno che non sia tutto un ultimo trucco dei Galaxy Gate, che prima della distruzione di Shikaar han trasportato la spora-Tuiroon...nel passato di quella timeline ormai cancellata, permettendogli di avere il suo "lieto fine" seppur in una linea temporale ormai alternativa e inaccessibile.

Ma ad ogni modo, se "Evron Primo" non è nato dalla mutazione della Spora Alfa...quali sono le vere origini degli evroniani? Il fatto che la lava si chiami Kulflam e che quel papero si chiamasse Ur-EVRON è banalmente una coincidenza? O forse neanche Ur-Evron è mai esistito (creato da Tuiroon/GG)? Il vero Evron e i veri evroniani dove stavano?

Non so se Sisti intendesse dire "le VERE origini degli evroniani non sono quelle" o semplicemente "la butto sul vago così il lettore sceglie l'interpretazione che preferisce: se gli è piaciuta quell'idea allora sì, Evron è nato dalla Spora Alfa + Ur-Evron. Se non gli è piaciuta, era tutta una menzogna". Probabilmente in futuro Sisti dovrà tornare sulla questione per fugare le ultime perplessità.

LA TIMELINE DEGLI EVENTI

Tutto comincia nel passato, quando Tuiroon, mutante dei servizi segreti evroniani braccato dai suoi "simili", entra in contatto coi Galaxy Gate, corrompendoli con la sua influenza nefasta e malvagia e chiudendo Shikaar in una bolla quantifica. Ne IGDP, Tuiroon riconosce Paperinik come "nemico dell'Impero", in UNE e DD voleva invadere il pianeta Evron e soprattutto Zoster è vivo e non ancora caduto in disgrazia come in "Nell'Ombra" (dove, esiliato e allontanato dal suo popolo in fuga, finisce ridotto in pulviscolo cosmico). Ne deduciamo che ci troviamo in un periodo di tempo imprecisato tra PKNE 0 e l'inizio della Trilogia di Xadhoom con la caduta dell'Imperatore.

Il dubbio principale è dato da una cosa: i Pkorps che vivono gli eventi di UNE e DD, spostandosi nello spazio (da Shikaar alla Terra) e NON nel tempo (hanno un'astronave), in U-E e IGDE finiscono in un'epoca pre-PKNA (Everett non è a Dhasam-Bul e non ha ancora creato Uno, Paperinik è ancora in versione "tradizionale"). Ignoriamo il reset temporale, che ha semplicemente cambiato gli eventi (con l'invasione di Paperopoli e della Terra): l'epoca è quella. Eppure l'epoca in cui Tuiroon accede per la prima volta ai Galaxy Gate è chiaramente successiva (PK ha già combattuto gli evroniani al punto da essere riconosciuto come loro nemico). La cosa è spiegabile, comunque.

Partiamo dall'inizio di tutto, Tuiroon che crea la bolla quantica in epoca "PKNA" pre-caduta di Evron. Da qui, ci sono due possibili diramazioni.

1) Con il Karium estratto dai prigionieri-schiavi, Tuiroon genera un esercito di Decimator clonati dal suo stesso corpo. Passano anni, così tanti che nel frattempo l'impero cade (forse Tuiroon lo sa, forse no). Ci troviamo in epoca PKNE, il presente: Tuiroon vuole attaccare la Terra con un'astronave ma i Galaxy Gate...decimano i Decimator, facendoli impazzire e perdere nel tempospazio.

Tuiroon fugge dall'astronave in fiamme usando un GG che lo trasporta su Shikaar...ma ancor più nel passato, in un'epoca precedente alla stessa creazione di Uno e all'auto-esilio di Everett a Dhasam-Bul, in cui Paperinik non è ancora Pikappa. Il Galaxy Gate trasporta PK nello stesso tempo e luogo di Tuiroon, ma verosimilmente alcuni mesi dopo. Nel frattempo Tuiroon ha avuto il tempo di allestire nuovamente un campo di prigionia per fare estrarre il Karium agli schiavi. PK e i Pkorps sventano il suo piano distruggendo le spore dei Decimator.

Tuiroon decide di cambiare strategia, manipolando PK approfittando del suo lato oscuro risvegliato dai GG. Diventa l'inviato del tempo, influenzando sia l'impero sia la Spora Alfa (non sappiamo se è a conoscenza del fatto che si tratti di se stesso in una versione ulteriormente mutata proveniente dal futuro o alternativa...né viceversa sappiamo se la Spora Alfa lo sappia o meno). Poi convince PK a dare il via agli eventi che porteranno alla sostituzione di Tuiroon alla guida dell'Impero. La fusione con Gohr nel flashback de IGDP è tremendamente simile al Tuiroon "evoluto" che vediamo dal finale di UR-EVRON in poi...

Nella nuova timeline, Tuiroon invade la Terra prima che Paperinik incontri Uno, e la conquista con facilità. I Pkorps "resettati" fuggono da Shikaar con un'astronave raggiungendo la Terra. È sempre l'epoca di cui parlavo, pre-PKNA e pre-Uno, ma la Storia è cambiata e ora Tuiroon regna. E il resto lo sappiamo.

2) Come sopra ma con una differenza. Tutto comincia sempre con Tuiroon che trova i Galaxy Gate e sempre nell'epoca di PKNA pre-caduta dell'Impero evroniano. Tuiroon come sopra genera un esercito di Decimator e decide di invadere la Terra. Ma stavolta ci mette mesi, non anni. Ci troviamo sempre in epoca PKNA quindi, ma siccome la bolla quantica di Shikaar tocca tutti i tempi, chiunque esca dal pianeta con mezzi convenzionali (astronavi) può finire in un'epoca a caso: un accesso a epoche diverse totalmente casuale, stile roulette. Per cui, quando l'astronave di Tuiroon esce dalla bolla quantica, viene sbalzata anni NEL FUTURO, ossia l'epoca del PKNE (il presente) in cui gli evroniani classici sono già stati sconfitti.

Quindi in questo caso, nell'astronave in fiamme, Tuiroon e PK usano i GG nell'astronave in fiamme e finiscono nel passato...ma NON in un'epoca pre-PKNA (opzione 1), bensì orientativamente nell'epoca in cui Tuiroon era partito con l'astronave (giorno/mese più, giorno/mese meno). Gli eventi di UNE e DD quindi si svolgono in questo passato ai tempi di PKNA. Ma quando i Pkorps lasciano Shikaar a bordo di un'astronave (again!), la bolla quantifica li trasporta di qualche anno NEL PASSATO, ossia nell'epoca pre-PKNA, pre-Uno, pre-esilio di Everett nel monastero. Epoca che poi, come sopra, viene alterata dal reboot di PK e Tuiroon, e alla quale Pikappa viene istintivamente attirato dal suo Galaxy Gate. Ecc ecc.

ORIGINI E NATURA DEI GALAXY GATE

Si diceva che i Galaxy Gate li avesse creati la Spora Alfa, il che generava solo ulteriori dubbi: perché Evron non aveva mai usato a suo vantaggio uno strumento così potente? Ma dato che la Spora Alfa a quanto pare è Tuiroon, evidentemente mentiva. Penso ci siano due opzioni:

1) i GG sono su Shikaar, che è il pianeta dove la casta scientifica abbandona i suoi esperimenti falliti. Forse quindi Zoster o gli scienziati evroniani li hanno inventati, o han creato qualche roba tipo alteratore di probabilità che li ha "attirati" lì.

2) Ipotesi forse persino più probabile. Non li ha creati nessuno, si sono creati da soli. Sono un paradosso temporale vivente. Anche qui cito nuovamente la serie Dark su Netflix che viveva di 'ste cose e spiegava il concetto di "bootstrap paradox" ossia oggetti che viaggiano costantemente in un loop infinito al punto che semplicemente "esistono", non sono stati costruiti da nessuno, quell'oggetto del presente poi va nel futuro e torna nel passato e così via. Se qualcuno li costruisce, è basandosi su progetti tratti dallo studio della loro versione futura, ma anche in questo caso nessuno li ha davvero "inventati".

Nel caso dei Galaxy Gate, il paradosso si declinerebbe così: nel presente (facciamo finta sia il presente anche se è "anni fa") Tuiroon trova i Galaxy Gate in una caverna. Li prende e li usa per cambiare la storia, diventa il comandante supremo degli Evroniani mutanti a sua immagine e somiglianza e conquista la Terra. Poi passano anni, ci troviamo nel futuro, lui si teletrasporta con tutti i Galaxy Gate nel passato remoto, milioni di anni fa, e muta ulteriormente, assumendo l'identità della Spora Alfa e sostenendo di aver creato i GG. Li mette in una caverna, fa costruire una statua con le sue fattezze. Passano milioni di anni e il se stesso del passato scopre la caverna, la statua e i Galaxy Gate. Li prende e li usa ecc ecc, e poi nel futuro li userà per andare nel passato milioni di anni fa e così via. Un loop infinito, un ciclo chiuso. Chi ha costruito i Galaxy Gate in tutto ciò? Nessuno!

Ad ogni modo, è chiaro che i Galaxy Gate riescono ad alterare il tempo in maniera diversa rispetto ai soliti viaggi/paradossi temporali. Il fatto stesso che manchi un Galaxy Gate nel passato mentre Pikappa lo ha preso nel futuro dimostra che coesistono in un qualche stato "fuori dal tempo".

Potremmo addirittura immaginare un bel MINDFUCK ipotizzando che la possibile distruzione dei Galaxy Gate nell'esplosione di Shikaar dopo il bombardamento di Zoster...li abbia cancellati retroattivamente dall'esistenza. In tal caso, non sono mai esistiti, Zoster non ha mai bombardato il pianeta e Tuiroon non è mai morto su Shikaar, perché non ha mai studiato le leggende sui Galaxy Gate, la cui esistenza è stata annullata. E quindi ha banalmente continuato ad essere un mutante emarginato nei servizi segreti evroniani. Come dice il Razziatore, "tutto questo non è mai successo"...ok, a quest'ultimissimo pippone-mindfuck credo poco. Del resto, come dice sempre il Razziatore, "lascia perdere, l'importante è che sia finita!"...

PICCOLO DIVERTISSEMENT FINALE

Nel mio headcanon personale, mi piace pensare che Odin Eidolon abbia imposto nei suoi droidi 5Y (oppure solo in Lyla) l'opzione "hotspot" (magari andando contro il suo stesso consiglio di amministrazione che si lamentava perché boh, magari secondo loro era una roba inutile e costosa) appositamente per fare un regalo al se stesso del passato consentendo a Uno di vedere il mondo esterno tramite Lyla. Da errore iniziale, tutta questo casino potrebbe diventare un momento "feels" molto "wholesome", nel pieno rispetto dei miti fondativi dei personaggi della serie.

Insomma: si poteva evitare, forse si doveva. Ma forse non è stato tutto vano. Anzi.

38
Topolino / Re:Topolino 3446
« il: Lunedì 13 Dic 2021, 16:07:41 »
Notevole la continuity orizzontale che permea tutto l'albo, con le conseguenze della storia di Nucci-Casty che influenzano TUTTE le storie dell'albo, comprese quelle minori e più ironiche.

Alex Bertani ha fatto letteralmente come Jim Shooter, capoccia della Marvel Comics negli anni '80: all'epoca, in una storia di Thor venne aperto lo Scrigno degli Antichi Inverni che scatenò una tempesta di neve su New York e sul mondo. In tutte le testate Marvel del periodo, per qualche mese, che si trattasse dei Fantastici Quattro, dei Vendicatori, dell'Uomo Ragno o degli X-Men, nevicava.

Qui, Macchia Nera scatena una tempesta di neve su Topolinia e sul Calisota e in ogni storia di paperi e topi nevica...e non è neppure una coincidenza, dato che i personaggi dicono chiaramente che si tratta di una nevicata particolarmente innaturale. In una storia addirittura Newton capta dialoghi di altre storie dell'albo, in particolare "Il bianco e il nero".

Insomma, chapeau.

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 5 - PK: Obsidian
« il: Giovedì 11 Nov 2021, 12:40:02 »
Aggiungo un PS: il fatto che si sia corretta la rotta nel finale grazie a interventi esterni e che (forse) anche l'autore della run ne abbia fatto - in parte - tesoro, non renderà tutta questa saga qualcosa di diverso da quello che è stata, ovverosia uno scivolone, un passo falso, una sfortunata operazione editoriale, mal pensata e mal realizzata. Lo specifico per evitare retcon a riguardo: il problema era a monte. Bene comunque che nel finale si riesca a leggere qualcosa di buono. Occhio però, lo dico anche a me stesso, a non sovrastimarlo, perché per certi versi brilla più per confronto con le (pessime) prove passate, che per luce propria.

40
Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 5 - PK: Obsidian
« il: Lunedì 8 Nov 2021, 02:35:13 »
PK: Obsidian, o "Come imparai a non preoccuparmi e ad amare la sbobba".

Comincio dicendo questo: mi reputo una persona obiettiva. Non mi sono fatto problemi a criticare aspramente il ciclo di Gagnor, a costo di attirarmi insieme ad altri le antipatie dell'autore e le sue accuse di essere un hater, un nostalgico ipercritico a prescindere o intellettualmente disonesto. Allo stesso modo, non ho problemi, proprio perché - checché ne dica lo sceneggiatore - mi reputo obiettivo, nel riconoscere che questa storia è molto apprezzabile. Mi è piaciuta.

Gran parte del merito è sicuramente da attribuire al comparto grafico: Pastrovicchio in stato di grazia che sperimenta come non mai, giocando con la pagina, regia e inquadrature e disegnando sequenze spettacolari ed evocative. Ma la parte del leone la fa il colorista Stracchi, che si è assolutamente superato persino rispetto alla sua ultima prova in Zona Franca. Colori potentissimi che valorizzano al massimo i disegni del Pastro e azzeccatissimi nel dare spessore ad alcune scene (da quella coi "fantasmi" del parentado di Paperino alla sequenza muta finale con il trionfo dell'essenza "positiva").

Veniamo quindi a Gagnor. Io non so se anche in questo numero come in Ur-Evron ci sia lo zampino di Sisti (forse nella visione di Korinna e Juniper nelle capsule criogeniche? Bel tocco di continuity, comunque) o addirittura di Bertani stesso. Non so se la pressione o le influenze di Sisti/Bertani o le critiche abbiano influito. Fatto sta che è un Gagnor diverso da quello che abbiamo letto finora, e sono disposto a dargli il beneficio del dubbio e pensare che sia tutta farina del suo sacco. Certo, è un cambiamento che probabilmente non ci sarebbe stato senza tutto ciò che lo ha preceduto, comprese le critiche e l'intervento di Sisti per riportare tutto sugli stessi binari. Ma l'importante è che ci sia stato.

Le ingenuità - per carità - ci sono anche stavolta, le illogicità pure, come pure le forzature, le facilonerie, anche alcuni dialoghi che lasciano a desiderare e le classiche dida "Baci Perugina feat. Giorgio Vanni". Ma sono in qualche modo meno fastidiose, meno ingombranti. È tutto più scorrevole, più misurato, più equilibrato. Aiuta anche che l'azione frenetica distolga l'attenzione e distragga dal farsi troppe domande, aiutano i disegni-colori e soprattutto il fatto che Gagnor stavolta sappia quando è il caso di farsi da parte e lasciar parlare loro: la splendida sequenza muta della penultima pagina non è stata "rovinata" con dida o dialoghi inopportuni, e funziona perfettamente.

Ho notato persino un'affettuosa autocritica di Gagnor in un paio di balloon (entrambi sbobba-related). Anche il tono epico-vanaglorioso stavolta non stona: Gagnor, sia su Pk che sul Topo, ha a volte questo vizio di forzare le cose, di inserire a caso e a sproposito "feels" senza preoccuparsi di dar loro un senso o una preparazione. Stavolta, complice il fatto che siamo alle battute finali e i toni epici ci stanno tutti, funziona. Alla fine è anche questione di azzeccare i tempi. Gagnor qui il pezzo da feels ce lo mette, ma stavolta funziona, perché lo ha messo al posto giusto e al momento giusto. Il tutto con protagonista il personaggio da lui meno sfruttato e approfondito finora, e che paradossalmente proprio per questo appare come il meno stereotipato tra le new entry di questa saga.

Nulla di nuovo, per carità: la classica missione suicida con i dieci piccoli indiani che cadono uno dopo l'altro e un sacrificio che sicuramente non durerà (nel prossimo numero la tempolinea normale sarà ripristinata e torneranno tutti in vita). Ma va bene così. È comunque un albo che riesce ad intrattenere. Buono inoltre che venga fatta chiarezza sugli eventi della miniserie, riportando linearità e dando ordine: peccato che Tuiroon ora sia semplicemente un evroniano mutante a due teste (da evroniano-sciarpa che si univa in simbiosi a corpi ospiti era più interessante, e avrebbe dato più senso al suo essere emarginato...del resto gli evroniani mutanti a due teste normalmente sono considerati al contrario la massima casta imperiale, su Evron) ma interessante come venga spiegato che non ha sin dall'inizio pianificato tutto (sarebbe stato abbastanza illogico) ma che quello di creare il nuovo impero a sua immagine e somiglianza sfruttando Paperinik sia un piano B dopo che era fallito il piano A (clonare un esercito di Decimator e invadere la terra e quanto resta dell'impero evroniano - a questo punto possiamo supporre che anche in questo lato della galassia sia in circolazione quanto resta dello sciame imperiale di PKNA, magari capitanato da Zotnam o Gorthan o chi per loro).

Insomma, ottimo lavoro, non redime del tutto la saga e lo sforzo fatto per arrivare fin qui con due capitoli e mezzo di qualità bassa ("e mezzo" perché anche la prima metà di Ur-Evron ha grosse pecche). Ma comunque sono soddisfatto di sapere che Gagnor sa correggersi e migliorare.

41
Topolino / Re:Topolino 3438
« il: Mercoledì 20 Ott 2021, 16:38:41 »
Ho letto la storia. Come sempre, l’ho letta due volte, la seconda addirittura mettendo una dietro l'altra la prima e la seconda parte.
Non sono qui, però, per discutere della bontà della storia, della sua bellezza, nell'esprimere il mio gradimento o il mio disappunto. Scrivo questo post soprattutto per sottolineare quanto segue.
PK è stata una delle prime letture che ho seriamente apprezzato, soprattutto perché uscì in un periodo in cui non mi sentivo più così portato per leggere Topolino e ovviamente cercavo qualcosa di diverso, più vicino ai miei gusti e maturo. Ero riuscito a seguire la serie fino a PKNA#30, per poi interrompere causa impossibilità finanziarie (ahimè) e di spazio (doppio ahimè).
24 anni più tardi, mi risveglio dal mio torpore e finalmente completo la lettura; leggo anche PK2, Tube, Timecrime e PKNE (oltre ad aver seguito pressoché in diretta i Fuoriserie). E sto di recente facendo una rilettura più ragionata di tutte le serie, assieme ad alcuni amici, dove periodicamente analizziamo le storie, le svisceriamo nei loro dettagli artistici e narrativi, troviamo curiosità, ecc. Quello che ho notato è che non ci sono storie che procedono con la stessa linearità rispetto alla trama orizzontale: alle volte, cose dette in storie precedenti sono sconfessate o arrangiate diversamente nelle storie successive, ci sembra addirittura che non ci sia idiosincrasia tra autori, anche se è solo apparente come cosa.
Eppure, questo è il nostro rito: quello di parlare, di dialogare, di ragionare assieme su PK. E penso che questa sia la serie migliore per farlo. Questi sono sempre stati i PKers, a mio avviso: una community di persone che ragionavano attorno ad un universo narrativo (come i trekkiani, i duniani, i potteriani, ecc).
Se PK non ci avesse permesso di parlare tra noi, non sarebbe mai esistita la community, non ci sarebbero state richieste di chiarimenti (ve la ricordate la Tech Room?). E ciò anche oggi avviene: per ogni nuova storia che esce, la community si riattiva, dialoga, analizza, si confronta, magari litiga, ma lo fa sempre con uno spirito di supporto al lavoro dei narratori (e parlo, badate bene, solo di commenti posati o costruttivi, non di eruttazioni verbali, né di commenti di pancia). Porsi dei dubbi è legittimo, chiedere è lecito, e rispondere è cortesia: il maestro Sisti ha risposto qui, nella sua classica maniera distinta, e ha cercato di chiarire diverse cose anche a noi che siamo dubbiosi.
Non mi va’ di dire che non può essere sempre così, però ecco: molti di noi soffrono la mancanza di quelli che erano i redazionali esplicativi di alcuni dei temi, dei personaggi, delle tecnologie e della scienza di PK. Cose che sono scomparse in PKNE, o che in alcuni casi sono state inserite postume alle storie medesime. Mancandoci un simile supporto, dobbiamo ricorrere a questi espedienti. Da un lato, la cosa è positiva: l’autore sopperisce proprio a questa mancanza e si confronta direttamente con i suoi lettori per chiarire i dubbi; dall’altro, la cosa è meno comprensibile: se le storie avessero ampio respiro (e qui forse le tavole della storia avrebbero potuto essere un filo di più), forse i dubbi sarebbero meno, o al contempo ci sarebbe stato modo di narrare diversamente il “punto dolente”. Ed in ciò possiamo comprendere che l’assetto editoriale è ben diverso rispetto a quello di PKNA: non ci sono gli editoriali a dipanare i dubbi, ma possiamo riattivare sempre quel rito di confrontarci, dialogare, analizzare, magari litigare bonariamente sul mondo di PK; e probabilmente anche noi dubbiosi arriveremmo ad accettare tutto ciò per goderci in maniera sana la storia.
Essendo una storia autoconclusiva, possiamo qui dire che quanto abbia cercato di chiudere delle trame precedenti sia evidente, quanto è rimasto aperto (si spera) verrà trattato in storie successive, e quindi spiegato nelle migliori maniere.
Mi complimento col Maestro Sisti anche e soprattutto per aver avuto la pazienza di tornare indietro “nel tempo”, raccogliere spunti dalle storie passate e provare a tracciare percorsi che abbiamo visto snodarsi non solo in una serie, ma coprire l’intera saga. Un lavorone, che merita di essere plaudito. Con l’augurio ulteriore che si possano scrivere più storie (auspico comunque una maggiore regolarità nelle loro uscite) e che ci siano sempre nuovi spunti creativi.

Quoto e aggiungo: sarebbero particolarmente utili, almeno per i neofiti, delle "note" (un po' come nelle edizioni italiane degli albi Marvel dei primi anni '90), ma soprattutto delle dida con dei riferimenti alle storie del passato citate nella storia (qui ce ne sono almeno due di peso).

Questo può essere particolarmente utile anche a livello economico o di marketing, per la Disney/Panini, non solo come contentino per nerd. Il lettore "a digiuno" di PK, incuriosito dagli eventi e personaggi della storia, potrebbe così sapere esattamente quali storie recuperare, aumentando così le vendite dei vari Topolino/Fuoriserie/Deluxe/SuperDeluxe/ecc, compresi i PK Giant di recente pubblicazione. Così facendo le citazioni per nerd delle storie passate possono diventare un espediente per invogliare i più interessati a comprare altri albi Disney/Panini per recuperare i tasselli perduti del puzzle. Funzionava con gli albi Marvel e penso funzionerà anche con la generazione attuale di lettori.

PS: rispondo anche ad altri commenti sulla presunta "ingenuità" di Axel Alpha. Effettivamente sembra proprio così, ma non stupisce: Alpha è stato per anni agente dell'Agenzia e dell'Organizzazione (quella di DoubleDuck), nonché spia e mercenario al servizio del miglior offerente. Negli anni, frequentando quegli ambienti, si è probabilmente indurito ed ha maturato una visione cinica della vita, che lo ha evidentemente convinto che chiunque possa essere "comprato" o corrotto e che a muovere ognuno è semplicemente il tornaconto personale e l'egoismo. Da qui il suo non concepire che qualcuno possa pensarla diversamente. Riguardo PK, più che accettare supinamente l'accordo, si limita saggiamente a...prendere tempo!

42
Topolino / Re:Topolino 3438
« il: Venerdì 15 Ott 2021, 16:52:27 »
Altri 3 dettagli, metto in spoiler per chi non ha ancora letto:

Spoiler: mostra
1) alla faccia di censure e scarsa maturità, qui abbiamo addirittura un Axel Alpha che diventa cyborg volontariamente, presumibilmente auto-menomandosi. Sisti qui riprende una caratteristica classica del personaggio di Artibani, quella di potenziarsi artificialmente: anche il finto Axel di "DoubleDuck: Agente Zero" impersonato da Paperino aveva questo hobby, dato che si era addirittura impiantato una porta USB alla base del collo per scaricare dati direttamente nella corteccia cerebrale (molto alla "ricordanti" di Nathan Never come trovata)!

2) Il post di Sisti conferma una cosa che effettivamente ha sempre detto, senza mai ingannarci: sì ok, è vero, nel nostro "headcanon" da ragazzini dell'epoca (il mio per primo) faceva figo pensare che l'intera città venisse distrutta, ma in realtà non è MAI stato detto che TUTTA Paperopoli sarebbe stata coinvolta dall'esplosione del Progetto Sole Freddo. Nel lontano PKNA 3 il Razziatore dice esplicitamente "BUONA PARTE della città", del resto!
Altra cosa: sì, in PKNA 49/50 "Se..." l'esplosione sembra più devastante, ma non dimentichiamo che quel "What If?" è pur sempre frutto di una manipolazione esterna degli eventi (ad opera di un inesperto Everett con il Libro del Destino). Tra le altre cose potrebbe aver involontariamente reso la deflagrazione più potente. Personalmente non ho mai pensato, neanche all'epoca, che quella storia di "Se..." rappresentasse gli eventi della tempolinea precedente alla riscrittura della Storia. Nella timeline pre-PKNA 3 probabilmente l'incidente sarebbe banalmente avvenuto senza PK e Lyla presenti sul posto, perché il Razziatore in quella linea temporale non è tornato nel passato per spiegare a PK cosa sarebbe accaduto.

3) PK ha salvato la sua città (o comunque gran parte di essa) cambiando la Storia, ma allo stesso tempo ha fornito un luogo e un tempo-spazio dove il nucleo originario dell'Organizzazione ha potuto agire indisturbato per un po'. Si potrebbe quasi dire che con la sua buona azione di riscrittura del corso degli eventi in PKNA 3, Paperinik abbia per certi versi contributo...alla nascita dell'Organizzazione!

43
Topolino / Re:Topolino 3438
« il: Venerdì 15 Ott 2021, 14:56:00 »
Ci sarebbero così tante cose da dire su Zona Franca che non so da dove cominciare. Posso dire intanto che Sisti riesce sempre a stupirmi: ogni volta che penso di averlo inquadrato, di sapere cosa aspettarmi, sposta l'asticella un po' più in alto. Questa storia in due parti ha valore sia in quanto tale sia, soprattutto, per quel che rappresenta. Perché dietro certe scelte c'è una chiara visione, un manifesto programmatico diciamo. Ma andiamo con ordine.

Fermo restando che almeno 60 pagine sarebbero l'ideale, in sole 50 pagine Sisti riesce a scrivere un racconto godibilissimo, in perfetta sintonia con Pastrovicchio ai disegni. Buono che riesca - soprattutto nella prima parte - a prendersi i suoi tempi, le sue pause, puntando l'attenzione sui comprimari (era da tempo che Angus non era così presente e così convincente) e in generale sul mondo di Pikappa, le ambientazioni, gli scenari, tra 00-News e Quacktico. Perché PK non è solo "superpaperino contro gli alieni".

Certo, con poche pagine a disposizione si è dovuto correre un po', soprattutto nella seconda parte, e viene un po' penalizzata l'azione, ma va benissimo così: del resto non leggo PK per gli scontri, i combattimenti e le mazzate...o almeno non solo per quello! Il robottone nella storia è poco più di un pretesto, ma poco male, è comunque integrato in maniera tale da non sembrare (troppo) forzato. Meglio anzi che abbia avuto un ruolo minore, non è da quei dettagli che si fa una storia di PK, anzi.

Non potrei essere più in disaccordo con le critiche riguardo il ritorno di
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Mary Ann Flagstarr, ora promossa capitano della PBI
. Non solo perché è perfettamente normale e coerente che si trovi dov'è e che venga re-introdotta in quel modo, ma perché finalmente un altro punto in sospeso di anni e anni fa (20 anni e qualche mese, sostanzialmente) trova finalmente la sua "closure": il personaggio molto probabilmente riapparirà, ma almeno il suo fato non resta appeso a un filo, stavolta. PK, piaccia o no, è una saga e se si è trovato il modo, pur con poco spazio, di rimettere a posto quanto era stato lasciato aperto, ben venga. Il "fanservice" è ben altro e oltretutto non è detto sia sempre una cosa necessariamente negativa, anzi.

E poi si arriva al fulcro della minisaga in due parti: intelligente l'idea della "zona franca", a riprova che Sisti ama esplorare le conseguenze di ciò che ha scritto in passato, trasformando potenziali buchi di trama in spunti.

Altra cosa molto bella: Sisti canonizza (canonicizza? Insomma, rende canonica e ufficiale) una risposta data a una domanda in un'intervista nerd, il Botta-e-Risposta della Tana del Sollazzo ai tempi de "Gli Argini del Tempo". La trovate qui: http://www.ilsollazzo.com/.../pk-gli-argini-del-tempo/
Insomma, all'epoca Sisti, per rispondere a una domanda su alcuni personaggi di quella storia, spiegò una sorta di regola per giustificare il fatto che
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il triumvirato a capo dell'Organizzazione fosse sempre composto da un uomo, una donna e un cyborg
. Sembrava, per quanto sensata, che tale regola se la fosse inventata sul momento: chissà, forse era proprio così. Vi ricordate la TeknoRoom di PK2? Lì davano spiegazioni con retroscena, a volte credibili a volte forzati, che però il più delle volte era roba fine a se stessa. Ecco, forse per la prima volta Sisti trasforma uno di questi retroscena in uno spunto vero e proprio. Trasforma quella risposta a quell'intervista di anni fa in un elemento della storia, che appare proprio "in-story", tra le pagine dell'albo. Insomma, non so se quella risposta la improvvisò o meno, ma se ne è ricordato e l'ha "ufficializzata". Ci vedo un esempio di serietà e maturità, in questo.

Altra cosa: Sisti rende definitivamente canonica e parte del mondo di PK una storia "speciale" di qualche anno fa
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PK vs DD: TimeCrime
, addirittura proseguendone le vicende. Riprende spunti e personaggi ideati da Francesco Artibani
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(Axel Alpha e John Connery)
e che pensavo sarebbero finiti nel limbo, nel dimenticatoio, in seguito alla decisione di Arti di non scrivere più PKNE (per sempre? Chissà, mai dire mai).

Insomma, Sisti si dimostra anche umile, capace di integrare trame e spunti altrui. Poteva benissimo dimenticarli, fregarsene, ma ha mostrato rispetto verso il suo collega senza cedere a campanilismi, ego o ripicche (quante volte, in ambito fumettistico anche oltreoceano, abbiamo visto casi simili?). È un ennesimo atto d'amore di Sisti per la saga di PK e per il lettore. Sisti prende definitivamente in mano il timone della serie ponendosi ufficialmente come l'erede di Artibani nel nuovo ciclo PKNE. E a questo punto mi aspetto davvero di tutto. Fino a pochi giorni fa (insomma, prima di leggere questo numero del Topo) ero scettico, ma ora posso davvero iniziare a sperare che vengano riprese anche altre trame e personaggi altrui, di PKNA, PK2 o PKNE. Forse addirittura posso osare sognare che venga chiuso quanto lasciato aperto da Artibani nel finale di LODE: qualora il buon Francesco non tornasse davvero, ci potrebbe pensare Sisti. Siamo in buone mani.

PS: Non credo alla contrapposizione "strade nuove" vs "recuperi del passato", come se fossero mutuamente escludentesi (anzi, spesso con la scusa del "nuovo" si creano personaggi e situazioni ridondanti, invece di attingere all'esistente, ancora fertile, troppo a lungo lasciato ad ammuffire). Per giunta quando si parla di una storia incompiuta come quella di PK, con tutto ciò che è stato lasciato aperto e in sospeso da anni. Non c'è alcun conflitto tra il chiudere quanto aperto ed eventualmente, se si hanno idee, aprire al nuovo. Sisti, anche in questa storia, ha saputo creare il giusto mix.

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 4: PK - I Giorni Di Evron
« il: Martedì 6 Apr 2021, 17:33:46 »
Il "nostro" PK (quello che ha vissuto gli eventi di LODE, del PKNE ecc) è finito nel passato in "Un nuovo eroe", rimanendo immune ai cambiamenti temporali come un'anomalia, per questo la morte (o coolflamizzazione?) del Paperinik del passato (avvenuta in un periodo temporale che precede anche PKNA) non lo ha cancellato dalla Storia.

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 4: PK - I Giorni Di Evron
« il: Martedì 6 Apr 2021, 16:18:39 »
Povero Stefan, già è depresso di suo, almeno quando è in abiti civili e fa quel che gli piace chiamiamolo col suo vero nome! Si chiama così, del resto :P

Poi sì, non sappiamo se Stefan in questa tempolinea si sia fatto assumere come cameraman per 00 Channel. E oltretutto non sappiamo neanche con certezza se Paperinik sappia o meno che Vladuck È Camera 9! :D

Sicuramente all'inizio di "Manutenzione Straordinaria", Pikappa lo riconosce solo in quanto celebre fotoreporter, quando lo incontra in abiti civili. Verso la fine della storia, Stefan gli fa intuire quale sia il suo lavoro attuale ma lo ferma un attimo prima che il papero mascherato pronunci quel nome (dice tipo "Io sono...quello che sono"). Il che fa intuire che anche qualora PK sapesse chi è Stefan, a quest'ultimo non faccia piacere essere chiamato col suo nome da cameraman, perlomeno quando è in borghese. Tutti ottimi motivi per non farlo chiamare "Camera 9"! È anche più sensato e realistico, così! :)

PS: il Paperinik di questa saga (quello che ha usato i Galaxy Gate, si intende) cita chiaramente Moldrock e gli eventi di LODE, il che conferma che la run di Gagnor si svolge effettivamente dopo la prima "stagione" del PKNE

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