La suddivisione e la denominazione di questi tre periodi non mi convincono appieno.
Una precisazione importante: non sono di mia creazione.
Se si mette in un motore di ricerca "Disney dark age" si troveranno vari siti che utilizzano questa denominazione per i film che vanno dal 1970 al 1988.
L'età dell'argento comprende sicuramente tutti i film degli anni '50, ma dalla Carica in poi il cambio di rotta è piuttosto radicale e anche se fino al Libro della Giungla vi fu quasi sempre un qualche coinvolgimento di Walt stesso nella produzione, non vedo una cesura profonda tra il primo e il secondo periodo xerox, sia dal punto di vista artistico e tematico, sia dal punto di vista del successo riscosso presso il pubblico che, eccezion fatta per La Carica dei 101 e Il Libro della Giungla, fu sempre piuttosto scarso fino alla Sirenetta.
Concordo sul cambio di stile già a partire dai 101. Però, se si dovesse parlare del successo, se le eccezioni sono proprio La Carica dei 101 e Il libro della giungla e si guarda bene l'età dell'argento l'unico intruso finirebbe per essere La spada nella roccia, mentre tutti gli altri insuccessi cadrebbero esattamente nel periodo oscuro.
Per quanto riguarda il secondo periodo oscuro, forse "sperimentale" è la definizione più calzante, nonostante si tratti effettivamente di un periodo di crisi per i WDAS, più dirigenziale che artistica, al contrario di quella degli anni '60 e '70, in cui un certo stallo, specie dal punto di vista narrativo, ci fu.
La crisi ci fu anche al botteghino, e spesso fu molto pesante, assai più che nel primo "periodo oscuro".
Cui aggiungo il fatto per cui le vette di animazione toccate negli anni '90 risentirono moltissimo del calo del budget.
Le follie dell'imperatore stesso è un film al ribasso, con un cast ristrettissimo, ambientazioni molto semplici e una trama molto lineare. Ci se ne accorge ancor di più se si fa il confronto col progetto originario "Il regno del sole": il piano di Yzma era quello di evocare il dio delle tenebre per divorare il sole, bloccare il passare del tempo e impedire suoi futuri invecchiamenti.
Furono sperimentate nuove strade, ma al ribasso, e a volte cercando di inseguire mode o tipi di pubblico errati.
Atlantis è un film adolescenziale che taglia fuori il pubblico delle famiglie (gli adulti e i bambini).
Chicken Little fu un film in grafica computerizzata solo perché la Pixar stava andando bene con film del genere e perché Mucche alla riscossa era andato molto male. Piuttosto che ricercare i motivi del fallimento nella scarsa qualità dei film la si vide nel mezzo grafico.
Per quanto mi riguarda vedo molto più sperimentale il Rinascimento, che fece scelte assai più coraggiose quali quelle di trattare Il gobbo di Notre Dame e Pocahontas. Che vale sia per i temi (e le storie) trattati sia per il costante lavoro sull'animazione.
Anche se capisco cosa intendi temo che ridurre il tutto alla "ricerca della propria strada" donerebbe un'accezione che è positiva solo a posteriori rispetto al fatto che alla fine è stata trovata, pur se con film che poco o nulla c'entrano con quelli che sono stati fatti in quegli anni: Rapunzel e La principessa e il ranocchio esplicitamente si richiamavano alla tradizione delle principesse Disney, non a ciò che era stato fatto poco prima negli anni 2000. Se non fosse stata trovata si sarebbe parlato di chiusura del reparto di animazione.
Ovviamente, tutto questo solo a voler mettere i puntini sulle i. L'idea di commentare i classici suddividendoli per periodi mi piace e, anzi, sarebbe interessante discutere proprio dei lavori Disney da un punto di vista generale, analizzando le diverse fasi storiche dei WDAS, ma non credo che l'intento di Mirko PK fosse questo.
Non lo penso neanch'io. Il punto cui volevo riferirmi è un altro.
Per esperienza personale so che è difficile portare l'utenza di un forum a commentare proficuamente 56 voci diverse in un unico post, perché ciò richiede un quantitativo di tempo ininterrotto non indifferente. In più rischia di spronare a commenti di poche parole per ciascuno ("un capolavoro", "non mi è mai piaciuto", "lo consiglio", "un'occhiata la merita").
Conseguentemente, dividendoli per categorie (avrei potuto usare i decenni ma così il risultato è meno arido) si consente a ciascuno di prenderne in mano una decina al massimo per volta, distribuendo al meglio i post.