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La storia che non poteva mancare, come si dice, non e' potuta mancare. E' l'unica bella sorpresa in un numero buono - ma non ottimo - che continua a vedere tra i suoi protagonisti solo gli autori gia' visti sulla testata (e quindi Martina, Carpi, Hubbard, Kinney, Barks, Strobl, Chendi, Scarpa con Cavazzano). Peccato... capisco che un Chierchini non sia sempre ottimo pero' e' un altro numero mezza delusione, almeno da questo punto di vista.

E infatti:
- Introduzione (Gori)
- Le ombre si ribellano (Boschi)
Topolino e i ladri d'ombre - Martina/Carpi
- Bond, Paper Bond (Becattini)
Il ritorno di 01 Paperbond - Kinney/Hubbard
- Un continente perduto... e ritrovato (Becattini)
Topolino e l'Atlantide sommersa - ?/Murry
- Quando il lupo cambia pelle
Paperino pilota di linea - Barks/Strobl
- I colpacci di Gambadilegno (Boschi)
Topolino e il colpo perfetto - Chendi/Scarpa-Cavazzano
- Schede su fantascienza (Sani) e olimpiadi insanguinate del 1968 (Riva)
- Copertine da 632 a 683
- Articolo sui Bassotti (Boschi)

Ciao.

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pero' e' un altro numero mezza delusione

Sarebbe stata una delusione totale senza Topolino e i ladri d'ombre...

Toh! C'è anche 01 Paperbond...allora sono stato ascoltato!
Sono contento per i ladri d'ombre...spero che nel Topostory del 1969 ci sia quella del Minimizz...disegnata da Asteriti che sul TS non si è ancora visto mi pare.

spero che nel Topostory del 1969 ci sia quella del Minimizz...disegnata da Asteriti che sul TS non si è ancora visto mi pare.

Asteriti non si è ancora visto e già il 1967 poteva essere l'occasione con il Piranka Kuka Baruka. Il Minimizz comunque è del 1970 ma nel 1969 ci sarebbe l'altrettanto bella il Sole di Mezzanotte e nel 1971 il Mistero del Solfeggio.
Comunque sono molti gli autori al di fuori della solita cerchia dei Grandi Maestri (Barks, Scarpa, Carpi, ecc.) non ancora trattati e per i quali speriamo nel prolungamento della serie inizialmente prevista della collana che inizierà con il 69.
Oltre ad Asteriti infatti penso a Bordini (ci sarebbero ad es. le Trombe di Eustachio del 70 o i Guanti di Cagliostro del 71 o Paperino Otello del 72) o a Chierchini (proprio in questo numero sul 1968 ci sarebbero stati benissimo i Nipotini Protestatari, ma possiamo ancora sperare ad es. nel Passaggio a Nord-Est del 70 o nei Promessi Paperi del 76).
Ed ancora ci sarebbe Pezzin, che comunque dovrebbe trovare sicuramente posto nei numeri sugli anni 70 con le storie in coppia con Cavazzano.
Non si può poi certo dimenticare Massimo De Vita, ma qui per vedere le sue storie migliori dovremmo arrivare agli anni 80 (oltre alla trilogia dell'Argaar penso all'Arca Dimenticata, agli Enigmi del Tempo, alla Città di Ghiaccio).
Ed allora speriamo che la collana prosegua ulteriormente con altri dieci numeri fino al 1988.

Ciao

Amo molto il tratto dolce di Bordini e sottoscrivo in pieno le storie che dici.
Le Trombe di Eustachio e I Guanti di Cagliostro sono indimenticabili.
E anche quella dei Segreti Del Vento (1972) è degna di nota.
E' vero, il minimizz è del 70, ho fatto un po' di casino.
Grandissima (e forse ancor migliore) il sole di mezzanotte.
Speriamo di vederla.

Ho una domanda OT, secondo voi per quale motivo Massimo Marconi nei credits di Topolino Story compare sia con il suo nome di battesimo che con lo pseudonimo (ai piu' gia noto) di Antonio Secondo?? /

Qualcuno ne sa qualcosa di piu'?

Ciao.

 Topolino Story 1968

Un numero così così il 1968. Non sono anni di grandi must e quindi si può tranquillamente ingannare il tempo colmando le lacune formatesi negli numeri scorsi.

Topolino e i ladri d'ombre (Martina/Carpi): A dispetto di quanto sostiene molta gente, questa storia non mi è sembrata affatto un capolavoro. Non apprezzo forse a sufficenza il Martina dei topi. L'estremizzazione delle personalità è una cosa che mi diverte molto nel contesto paperopolese, non così a Topolinia. Un Pippo che è quasi del tutto sciocco e un Topolino disumanamente intelligente non fanno altro che acuire l'astio di certi lettori verso la dimensione topolinese. La storia non è male, peccato che la soluzione del mistero avvenga prima di metà storia e tutto il resto consista in una affannosa e travagliata fuga verso la libertà. Il tutto parecchio fine a sè stesso...

Il ritorno di 01 Paperbond (Kinney/Hubbard): Viene presentato un personaggio delizioso ma purtroppo dimenticato. I ritmi sono i soliti del duo Kinney/Hubbard, e lo stile cortometraggistico pure.

Topolino e l'Atlantide sommersa (Murry): Assai scarsa e banale questa storia, e del tutto indegna di comparire in Topolino Story. Ennesima riproposizione della scoperta di Atlantide, trattata in modo fin troppo semplicistico. Bah.

Paperino pilota di linea (Barks/Strobl): Ora che Barks è pennsionato hanno pensato bene di riproporci le sue storie disegnate da Strobl. Scelta che approvo, visto che sono meno conosciute. Innanzitutto per quanto riguarda i disegni di Strobl la penso come Jippes: sfigurano alquanto. Sarà per l'inchiostrazione pesante, come sostenevano nel numero in cui lo presentavano, fattostà che l'eccessiva spigolosità nuoce non poco al dinamismo della storia. Bello però il lupo, questo glielo concedo...

Topolino e il colpo perfetto (Chendi/Cavazzano): Gradevole, nulla più. Peccato per il titolo che con Topolino ci azzecca poco...

Fantascienza e Olimpiadi sul come eravamo, scheda sui Bassotti.

In definitiva, un numero non memorabile, ma abbastanza rappresentativo del periodo.

Il 1968 è un anno che offre storie intense e ben scolpite nella testa di chi, come me, ha superato la quarantina.
Tralascio nel dettaglio le storie brevi, ma mi pare che proprio nel 1968 abbiano inizio le esilaranti storie di Hubbard (o Strobl) ambientate nella redazione del Papersera che vedono co-protagonisti Paperino e Paperoga interpreti di in una serie di gags divertentissime.
Bene, una storia del Papersera la metterei volentieri, e magari anche una storia di 01-Paperbond.

Sicuramente vedrei bene il capolavoro Martina-Carpi (entrambi in stato di grazia) "TOPOLINO E I LADRI D'OMBRE".
Resa super-inquietante dalle sinistrissime penombre di Carpi...(ricordate la prima di Paperinik?) e ben congeniata da un Guido Martina qui ai massimi livelli prima di iniziare a declinare dal 1973 in avanti quando verrà soppiantato in quantità e qualità da altri sceneggiatori, Pezzin in primis.


Poi ci sarebbe "ZIO PAPERONE E LA PSICOSI DEL'ORO", quella della "grattachecca" per capirci.
Sempre Martina-Carpi questa volta alle prese con i paperi.

Oppure, forse meglio "PAPERINO E I NIPOTI PROTESTATARI" molto in linea con il clima di quell'anno.
Di Martina-Chierchini entrambi grandissimi.
In questo periodo Martina inasprisce al massimo i rapporti tra i paperi con risultati distanti dai canoni barksiani (dove la conflittualità era sempre molto diluita e bonaria), ma comunque esilaranti e cari ai lettori  che furono bambini in quel periodo.

Quest'ultima storia ristampata pochissimo, forse perchè molto legata al periodo storico in cui fece la sua prima comparsa e quindi "invecchiata"...questa però sarebbe proprio l'occasione buona.