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Un tocco di colore e allegria (sebbene macabra) in un periodo tradizionalmente triste che ricorda i morti e i santi ci voleva proprio.

Senza offesa, ma non è che per forza si debba sempre ridere di ogni cosa: la ricorrenza che commemora i defunti ha una sua dignità e serietà, per l'allegria c'è tutto il resto dell'anno e non penso che due giorni in meno risultino cosi oppressivi.

In ogni caso, hai ragione quando dici che, oramai, halloween non può considerarsi una festa estranea alla nostra realtà: io continuo a considerarla l'ennesimo frutto dell'imperialismo culturale americano, ma è un dato di fatto che si stia ormai ritagliando uno spazio anche da noi.
Di conseguenza, un settimanale come Topolino, che da sempre strizza l'occhio all'attualità, è comprensibile che se ne occupi; ne potrei fare tranquillamente a meno, ma pazienza.
Soltanto gradirei lo facesse in misura limitata, senza arrivare agli eccessi (quantomeno li reputo tali nella mia ottica) di chi auspica un numero monotematico a partire dalla cover, ecco questo non mi starebbe per nulla bene e lo troverei decisamente "pesante".

i bambini non andranno, di notte, per le case, a dire 'dolcetto o scherzetto' ma[...]

A casa mia hanno smesso anno scorso solo perché i ragazzi nel frattempo son cresciuti. Ti lascio immaginare per quanto tempo è andata avanti questa manfrina.

Senza offesa, ma non è che per forza si debba sempre ridere di ogni cosa: la ricorrenza che commemora i defunti ha una sua dignità e serietà, per l'allegria c'è tutto il resto dell'anno e non penso che due giorni in meno risultino cosi oppressivi.

Sicuramente ma polemizzare con Halloween non solo perché di origine nordica ma anche perché sovrapposta alle commemorazioni di santi e defunti (polemica non fatta dal cugino Paperoga, beninteso, ma sentita spesso in giro) non mi pare giusto: a parte il fatto che quest'ultime sono cristiane e, dunque, in calendario anche nei paesi anglosassoni (almeno credo). Se lì hanno saputo farle convivere si può fare anche da noi: una non esclude l'altra.

Sarà che i miei ricordi d'infanzia collegati a questa festività sono abbastanza cupi: il tempo era sempre freddo e nuvoloso, le persone avevano una certa mestizia, tanto che nel cimitero di Perugia mi allontanavo da tutti per andarlo ad 'esplorare', essendo molto grande e bello, con cappelle monumentali quasi gotiche costruite fra '800 e '900. Poi i parenti dovevano aspettarmi all'uscita per parecchio tempo, temendo che mi fossi perso. Almeno i bambini di oggi trovano anche una zucca e una maschera!

Riguardo certe tradizioni nordiche, anche l'Albero di Natale, che oggi ci sembra normalissimo ed 'autoctono', penso sia stato importato dagli anglo-americani dopo la II° Guerra (fra le altre cose). Prima si faceva solo il Presepe, almeno a sentire le testimonianze dei miei nonni e di altre persone anziane. E i regali (o il carbone) li portava solo la Befana perché anche Babbo Natale/Santa Klaus era poco conosciuto.

Un tocco di colore e allegria (sebbene macabra) in un periodo tradizionalmente triste che ricorda i morti e i santi ci voleva proprio.
Senza offesa, ma non è che per forza si debba sempre ridere di ogni cosa: la ricorrenza che commemora i defunti ha una sua dignità e serietà, per l'allegria c'è tutto il resto dell'anno e non penso che due giorni in meno risultino cosi oppressivi.

In ogni caso, hai ragione quando dici che, oramai, halloween non può considerarsi una festa estranea alla nostra realtà: io continuo a considerarla l'ennesimo frutto dell'imperialismo culturale americano, ma è un dato di fatto che si stia ormai ritagliando uno spazio anche da noi.
Di conseguenza, un settimanale come Topolino, che da sempre strizza l'occhio all'attualità, è comprensibile che se ne occupi; ne potrei fare tranquillamente a meno, ma pazienza.
Soltanto gradirei lo facesse in misura limitata, senza arrivare agli eccessi (quantomeno li reputo tali nella mia ottica) di chi auspica un numero monotematico a partire dalla cover, ecco questo non mi starebbe per nulla bene e lo troverei decisamente "pesante".

Dipende infatti dai punti di vista per me  due storie all'anno (ma anche facessero un numero monotematico)  ed una copertina non sono assolutamente un eccesso.
Sarebbe un eccesso se anche in periodi non legati ad Halloween mi mettessero due o tre storie sull'argomento
Mentre considero per esempio un' eccesso le innumerevoli storie e copertine a tema calcistico o dedicate ai VIP, di cui ne farei volentieri a meno,  ma anche io le capisco visto che a moltissime persone evidentemente piacciono.
Il fatto che una festa o tradizione di un'altro paese venga accettata ed abbia successo in altre parti del mondo non si spiega certamente con il semplicistico e retorico luogo comune dell'imperialismo culturale. Altrimenti tutti i recenti Oktober fest che si stanno organizzando anche in Italia cosa sono frutto del imperialismo culturale tedesco?! Ed il calcio che sta sempre più prendendo piede anche in America cosa sarebbe frutto dell' Imperialismo culturale Europeo o sudamericano?
Ma anche fosse non vuol dire che sia sbagliato tale inevitabile interscambio culturale o "copiare" ed esportare ed appassionarsi delle "feste altrui" che tra le altre cose proprio  nel caso di Halloween o del Carnevale, anche celebrato negli Stati Uniti del Sud,  furono importate in America dai coloni Europei.

Ma credo che l'argomento sia off-topic

Citazione da: Gancio - Giovedì 19 Ott 2017, 12:54:43

Senza offesa, ma non è che per forza si debba sempre ridere di ogni cosa: la ricorrenza che commemora i defunti ha una sua dignità e serietà, per l'allegria c'è tutto il resto dell'anno e non penso che due giorni in meno risultino cosi oppressivi.

Sicuramente ma polemizzare con Halloween non solo perché di origine nordica ma anche perché sovrapposta alle commemorazioni di santi e defunti (polemica non fatta dal cugino Paperoga, beninteso, ma sentita spesso in giro) non mi pare giusto: a parte il fatto che quest'ultime sono cristiane e, dunque, in calendario anche nei paesi anglosassoni (almeno credo). Se lì hanno saputo farle convivere si può fare anche da noi: una non esclude l'altra.

Sarà che i miei ricordi d'infanzia collegati a questa festività sono abbastanza cupi: il tempo era sempre freddo e nuvoloso, le persone avevano una certa mestizia, tanto che nel cimitero di Perugia mi allontanavo da tutti per andarlo ad 'esplorare', essendo molto grande e bello, con cappelle monumentali quasi gotiche costruite fra '800 e '900. Poi i parenti dovevano aspettarmi all'uscita per parecchio tempo, temendo che mi fossi perso. Almeno i bambini di oggi trovano anche una zucca e una maschera!

Riguardo certe tradizioni nordiche, anche l'Albero di Natale, che oggi ci sembra normalissimo ed 'autoctono', penso sia stato importato dagli anglo-americani dopo la II° Guerra (fra le altre cose). Prima si faceva solo il Presepe, almeno a sentire le testimonianze dei miei nonni e di altre persone anziane.

Direi di più, mia mamma,  in tempi in cui Halloween non si sapeva neppure cosa fosse qui in Italia, mi raccontava che da bambina al suo paese del Nord est la sera di Ogni-santi per tenere lontani "gli spiriti dei morti" usavano illuminare le zucche fuori casa ed i bambini giocavano vestendosi con i lenzuoli da fantasmi.
Tanto che quando oramai adulta vide in qualche film Americano per la prima volta la festa di Halloween escalmò "cosa credono di essersi inventati sti Americani noi da piccoli già illuminavamo le zucche e ci vestivamo da fantasmi il 31 Ottobre!"
E' chiaro che 70 anni fa non era una festa "commerciale" ma non lo era neppure in America a quei tempi.
Poi inevitabilmente come praticamente tutte le feste e celebrazioni  lo è diventata.

Dipende infatti dai punti di vista per me  due storie all'anno (ma anche facessero un numero monotematico)  ed una copertina non sono assolutamente un eccesso.
Sarebbe un eccesso se anche in periodi non legati ad Halloween mi mettessero due o tre storie sull'argomento
Mentre considero per esempio un' eccesso le innumerevoli storie e copertine a tema calcistico o dedicate ai VIP, di cui ne farei volentieri a meno,  ma anche io le capisco visto che a moltissime persone evidentemente piacciono.

Infatti la migliore soluzione risiede nel compromesso, basta non esagerare e non si scontenta nessuno

PS: il resto del discorso è decisamente interessante ma, in effetti,  altrettanto OT (almeno qui), per cui non insisto.

L'Ultima Avventura, se non erro divisa in quattro puntate, ebbe due copertine non consecutive. Non so quale sarà quella dopo Mika, coincidente con la terza e ultima puntata del 'Segreto di Cuordipietra' che meriterebbe sicuramente un bis.
Riguardo Mika, penso sia giusto metterlo in copertina perché ha, più di altri cantanti, una pletora di giovanissimi fans che stravedono per lui. Alcuni di loro potrebbero acquistare il Topo solo per lui.

Mah.
Tanto io passerò la notte di Halloween nell'orto dei cocomeri, sperando che il Grande Cocomero ritenga che sia quello più sincero e che possa sorgere lì.

Next:

Quella è la copertina? Sembra un "che aria tira..." riciclato.
Non ricordo altre copertine con gag comprensiva di fumetto. Ce ne sono state?

A memoria no.

La "minaccia piccolina" è la storia di Casty?
c'è il ritorno di Bruto 

La "minaccia piccolina" è la storia di Casty?
c'è il ritorno di Bruto 

E ciò presume per un'ottima storia. Nelle sue trame Casty cerca sempre di usare qualche personaggio che appare poco e ne escono fuori dei grandi ritorni.

Ehm, ehm https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2543-1

Ehm, ehm https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2543-1

non intendevo dire che è la prima volta che lo usa