Un libro davvero ben fatto, lo consiglio a tutti gli amanti dell'opera dell'Uomo dei Paperi.
Nonostante sia scorrevole ed assolutamente comprensibile per via del modo chiaro con il quale i concetti vengono esposti, si tratta di un lavoro dal carattere assolutamente scientifico, che oltre a fornire la sua precisa visione sull'opera di Barks sottopone ad attenta disamina differenti posizioni, senza disdegnare letture originali alla luce delle teorie, per esempio, di Eco, di Adorno, di Gramsci (per citare giusto i primi che mi vengono in mente).
La tesi di fondo, che parte dalla critica altri importanti lavori, è che l'opera di Barks non è inquadrabile in una precisa concezione filosofica: dal conservatorismo di base emergono concezioni rivoluzionarie, dalla concezione imperialista emergono forti critiche alla realtà politica e sociale americana, ma, al tempo stesso, queste critiche e queste concezioni, presenti in ogni storia ed accuratamente analizzate in una serie di storie ritenute più significative, oltre ad evolversi nel tempo naturalemente, non sono assolute e definite come potrebbero apparire.
Uno studio che conferisce all'opera di Barks il posto che si merita nel campo della letteratura.