Michelini mi è sempre stato simpatico, anche se non l'ho mai considerato tra i migliori sceneggiatori: storie troppo sfilacciate, a volte salvate dalla filologia, dai disegni o dalla surrealità (e dalla mia nostalgia quasi psichiatrica per la mia infanzia); altre volte... quasi illeggibili.
Questo per dire che ritrovarmi, nel 2024, a vedere un autore con 42 anni di carriera alle spalle, realizzare quella che è decisamente una delle sue storie più riuscite, fino a qualche pagina dalla fine la più riuscita della sua sterminata produzione, mi ha stranito non poco...
Il finale riporta un po' quelle sfilacciature tipiche del suo stile, ma comunque le pagine precedenti non vengono rovinate.
Ma c'è un ma.
La storia di Gervasio non è, come pensavo, una storia autonoma, ma un complemento della prima, e ne colma le lacune conclusive.
E allora: è la migliore storia di Michelini di sempre? No, perché è anche di Gervasio.
Ma è sicuramente una delle migliori. A questo punto della sua carriera, un vero colpo di scena.
Preciso (così, pour parler) che non sono un entusiasta delle automobili senzienti, ma nel mondo Disney sono l'abc della classicità.
Simpatiche le due brevi.
La storia del gelato mi è parsa troppo frettolosa e un po' pedante.
A Cabella sono venute bene quella sulla Terror e quelle sugli aerei; le altre le ho trovate più discutibili.
Andiamo alla splendida lezione di Celoni sul come disegnare il volto frontale di Paperone, e nei disegni che dovrebbero essere di ispirazione ne vediamo uno di Cavazzano, che ritrae lo Zione con maschera da sub ed erogatore che gli coprono il volto praticamente del tutto, riducendolo ad un cerchio con le pupille.
Magari a Celoni è stata utile anche quella vignetta...