Ciao Avv.Photomas,
è sempre un piacere scriverti!
Ti ringrazio di cuore per i complimenti e passo subito alle risposte.
Riguardo alla genesi della storia del magico Wilbur, ti dirò che, da un po' di tempo, mi ronzava in testa l'idea, un classico di film e telefilm legati alla vita nell'America di metà/fine '800 (non necessariamente western), del ciarlatano, l'imbonitore che viaggiava dappertutto, incontrando gente e vivendo avventure.
Un personaggio un po' al limite, intendo dire, non certo un esempio di correttezza, visto che faceva leva sull'ingenuità della gente, ma con un modo di affabulare, che mi intrigava.
Così è nato il nucleo della storia, la, come ho scritto poco fa in un altro post... "storia nella storia".
Poi, ho dovuto cercare i personaggi Disney adeguati al contesto narrativo e non ti nascondo che non è stato facile trovare subito quelli "ad hoc", per cui ho realizzato varie stesure del soggetto.
Alla fine, con il tandem Paperone/Brigitta coadiuvato a Qui, Quo e Qua (un gruppo di personaggi non proprio comunissimi da trovare nella stessa storia) tutto mi è quadrato come desideravo.
Per quanto riguarda la tua seconda domanda, in genere gli sceneggiatori che realizzano una storia a più mani sono della stessa città, per esempio Milano nel caso di "Topolinia 20802" o Torino, nel caso delle storie scritte da Giorgio Figus e Bruno Sarda, ma anche per altri.
Ti garantisco che, purtroppo, non è la stessa cosa vedersi, discutere per più giorni a quattr'occhi in una stanza o farlo per computer o per telefono... Quindi, abitando a la Spezia, diciamo che, nel corso degli anni, mi sono abituato a lavorare da solo, con l'unico apporto della redazione.
Con chi mi piacerebbe, eventualmente, scrivere una storia? Be', ci sono tanti bravi colleghi e fare nomi non è mai simpatico, magari sceglierei qualcuno con maggiori affinità stilistiche con me.
Ciao e alla prossima!