1975 - Un delitto emilianoL'opera prima di Alberto Guarnieri, giornalista, che mi permetto di segnalare. Non voglio lanciarmi in lodi sperticate perché - lo ammetto - l'autore è un mio amico, e non voglio essere spudoratamente di parte.
Per cui mi limito a riportare una breve recensione e - nel caso qualcuno l'abbia letto - a commentarlo insieme.
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Sono solo un uomo libero.
Ho cambiato idea. Perché sono libero di farlo!Adelchi Chiesa
"1975. Un delitto emiliano" parla di quei tempi e dei ragazzi di allora.
Di un ragazzo, in particolare, che come tanti mantiene una sorta di candore nell'attraversare i propri cambiamenti e quelli del mondo circostante.
Adelchi è arrabbiato, non si riconosce nel sistema sociale e politico: da liceale lo contesta con la provocazione fascista, poi incontra una ragazza che lo guida - novella Beatrice - verso una rinascita impegnata e costruttiva nel Circolo d'Ottobre. Ma mentre Adelchi scopre il cineforum e riscopre la musica, giochi più grandi di lui e, a differenza del suo cuore, ben poco lindi, lo avviluppano: il passato e il sistema non perdonano l'innocenza.
E' una storia che dice tanto senza una parola di troppo, ha tocchi di sensibilità profonda ma rifiuta di sbandierarli, mantiene il tono nitido che è stato scelto fin dall'inizio.
C'è tanta musica e amore per l'arte, per quel tipo di bello che rende la vita più emozionante e umana, c'è l'impegno e un dono prezioso per noi che siamo nati dopo: in quegli anni il nemico, non tollerato da nessuno, era l'indifferenza.[/size]