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Il tempo e la continuity nelle storie Disney

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clinton coot
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PolliceSu
    Re: "Ambientazione temporale nelle storie Disney"
    Risposta #300: Domenica 22 Mag 2016, 19:21:41
    Citazione da: BUBBO1 link=1463925788/0#0 date=1463925788
    Ciao a tutti! Inizio un topic su un argomento che mi sta particolarmente a cuore:l'ambientazione delle storie Disney nella storia(salvo quando Zapotec e Marlin spediscono Pippo e il Topo indietro nel tempo,si capisce).
    Parto dal presupposto che io configuro gli attori del cast disneyano come uomini con le sembianze di animali,e perciò non posso pensare che siano immortali e magari uno sia nato a metà dell'Ottocento e sia ancora vivo oggi!!!
    Come ho già detto in altre discussioni,per me le storie Disney(specialmente quelle paperopoliane) si svolgono a partire dal 1928(quando Mickey Mouse costruisce un mini-aeroplano fatto in casa) al 1967(morte ufficiale di Uncle $crooge). Fatta eccezione per storie ambientate nel passato(come la Saga di PdP). Io non me li vedo i characters disneyani agire nel 2016..................Paperin o è nato ufficialmente nel 1920 e se fosse ancora oggi vivo,con un rapido calcolo,avrebbe 96 anni(li porterebbe bene,per carità ;D ;D ;D!!!!!!!).
    Paperone è un esempio ancora più lampante. Nato ufficialmente nel 1867 oggi ne avrebbe 149 :o :o :o!!!!!!! Io quindi storco il naso davanti a vignette con ZP o altri characters che adoperano aggeggi elettronici(o storie in cui viene esplicitato che sono ambientate negli anni Duemila). Questo è uno dei motivi per cui ho smesso ormai da tempo di comprare "Topolino" settimanale........
    So che molti sono contrari a questo mio modo di pensare ma io la penso così e ben poco posso farci......
    E voi?
    Ciao!
    L'ambientazione temporale nelle storie Disney è un tema che da tempo divide i fan di questi fumetti, ma per quanto mi riguarda condivido pienamente la tua opinione.
    Mi fa piacere sapere di non essere l'unico a pensarla così.

    Citazione da: leo_63 link=1463925788/4#4 date=1463931527
    In conclusione, sarebbero da 'criticare' anche le storie fine '50/60 di Barks (dove Paperone pare ringiovanito e QQQ sono sempre dei paperetti come trent'anni prima)
    Lo sarebbero se si da per scontato che le storie di Barks si svolgono nell'anno in cui furono pubblicate per la prima volta, cosa per niente automatica. È legittimo pensare che sia così, ma è legittimo anche pensare il contrario.
    In effetti una delle cose che mi piace di più della continuity di Don Rosa è l'aver retrodatato le storie tarde di Barks, come si vede in numerose storie del primo: ad esempio "Qualcosa di veramente speciale" è ambientata nel 1952 ma compaiono Cuordipietra e Amelia, introdotti rispettivamente nel 1956 e 1961.

    È interessente a tal proposito questa considerazione espressa da Don Rosa nella Disney Comics Mailing List nel 2001:

    "The history that I consider to be inviolate is all things that happened in Duckburg or to $crooge up until about 1949. After that time, all of my stories are taking place in a swirl of the 1950's... I'm not sure which year which story takes place... I may not tell all of my stories in chronological order, maybe, maybe not. And to make my version of the Universe work out perfectly, I don't regard any story that Barks told after this point to be taking place in the years they were published. That's how I can have Magica DeSpell and Flintheart all involved in a 1952 adventure, even though their first appearances took place years after that date. That's how the Nephews never grow older."

    L'argomento fu discusso anche qui sul forum quando Don era presente, e in particolare ci fu questo scambio tra l'utente Francis Drake e Don Rosa:

    Citazione da: Francis_Drake link=1069256543/1651#1651 date=1250079854
    E se posso fare un'altra domanda, questa volta sulla cronologia (devo dire che adoro la sensazione di realtà presente nelle tue storie, dai personaggi ed eventi storici che inserisci, alla forte sensazione che ogni storia faccia parte di un universo ordinato), sono curioso di sapere se tu consideri le storie di Barks prodotte dai tardi anni 50 al 1967, sempre da collocarsi tra il 1950 e il 1955. Lo chiedo principalmente perchè posso pensare senza problemi a QQQ quindicenni nel 1955, ma non ventisettenni nel 1967 con lo stesso aspetto.

    Citazione da: Don_Rosa link=1069256543/1663#1663 date=1250093133
    That's exactly right! Furthermore, I like to think that the Barks stories published in the 40's are tales of future events! Ha! Now, remember that this is only my personal idea inside my personal head. My "private joke" (that's not really a joke). So please don't accuse me of trying to inflict this idea on the readers! This is simply how I enjoy thinking of it. But as I say, it pleases me more than the alternative of my favorite characters actually being immortal fairy-tale beings.



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      Re: "Ambientazione temporale nelle storie Disney"
      Risposta #301: Domenica 22 Mag 2016, 19:27:51
      Grazie! Anch'io pensavo di essere l'unico a pensarla così.....grazie!
      Salve,Eli. Anche io ammiro moltissimo il lavoro di Gottfredson(si guardi solo che il mio nome è quello di un suo personaggio e ho scelto per immagine un 'suo' Gambadilegno!),però ormai il 1867 è accreditata come data ufficiale della nascita dello zione...
      PS:Hai centrato,Dippy! Anche io,se fossi fumettista,farei storie che ci riportano alla campagna degli anni Trenta!
      « Ultima modifica: Domenica 22 Mag 2016, 19:29:30 da BUBBO1 »
      "ATTENZIONE!IO SONO PAPERON DE' PAPERONI E SE FAI QUALCOSA CHE NON MI PIACE COMPERO LA CITTA' E TI LICENZIO!"

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        Re: "Ambientazione temporale nelle storie Disney"
        Risposta #302: Domenica 22 Mag 2016, 19:39:32
        Citazione da: BUBBO1 link=1463925788/8#8 date=1463938071
        però ormai il 1867 è accreditata come data ufficiale della nascita dello zione...

        Non esistono date ufficiali in Disney, ogni autore segue una sua linea.
        Capito questo, il resto viene da se ;)

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          Re: "Ambientazione temporale nelle storie Disney"
          Risposta #303: Domenica 22 Mag 2016, 20:36:27
          Citazione da: clinton_coot link=1463925788/7#7 date=1463937701
          Lo sarebbero se si da per scontato che le storie di Barks si svolgono nell'anno in cui furono pubblicate per la prima volta, cosa per niente automatica. È legittimo pensare che sia così, ma è legittimo anche pensare il contrario.
          Nei 25 anni di attività fumettistica di Barks che va dai primi '40 ai tardi '60 possiamo notare che il Maestro dell'Oregon non si è posto problemi temporali e che, al contrario del suo emulo Don Rosa, non ha fissato un anno o un periodo circoscritto per le sue storie ma, come quasi tutti gli autori Disney, le ha ambientate nel presente che, parallelamente alla realtà, cambiava con lo scorrere degli anni : la televisione in casa di Paperino, che ancora non poteva esserci nel 1943, la cominciamo a vedere nei primi anni '50 (se non tardi '40) mentre la moda delle parrucche per signora, tipica degli anni '60, la vediamo giusto nelle ultime storie dell'autore con Paperina.
          « Ultima modifica: Domenica 22 Mag 2016, 20:38:27 da leo_63 »

            Re: "Ambientazione temporale nelle storie Disney"
            Risposta #304: Domenica 22 Mag 2016, 20:40:15
            Beh, tutto il discorso si concentra in un punto... La versione di Don Rosa non è ufficiale. E' una scelta, se la si può vedere così. E ti dico che una ambientazione del genere funziona per una Saga se scritta bene, così come è stato, ma ambientare qualsiasi storia, attualmente, a quegli anni.. No. Non funzionerebbe molto, e probabilmente molte stupende storie non si sarebbero potute pubblicare.
            Poi, se un'autore vuole pubblicare storie con Paperone e co. negli anni 50 ben venga  ;)

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              Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
              Risposta #305: Lunedì 23 Mag 2016, 10:49:23
               [smiley=aiMieiTempi.gif]


              L' operazione di Don Rosa è semplicemente il tributo di un appassionato di talento nei confronti di un accreditato Artista Disney.
              Ma il fumetto Disney, essendo un fenomeno pop sin dalle origini, deve strizzare l' occhio alle masse. Ed è giusto che sia così, al di là delle sacrosante regole di mercato che impongono alla Casa madre di produrre storie di ogni genere per dare maggiore capacità di penetrazione al proprio brand....
              Una coerenza temporale imposta all' intera produzione Disney significherebbe appendere l' intero Pantheon zoomorfo al lampione di una purezza filologica tafazziana....
              Nei precedenti post si è preso in considerazione l' intreccio delle vicende e il milieu in cui i personaggi operano. Ma effettuare un' operazione nostalgia tout-court implicherebbe rivolgersi al lettore ingenuo degli anni '50, completamente all' oscuro, ad esempio, dell' esistenza degli antibiotici, della mappatura del genoma, di gran parte dell' astronomia che conosciamo.
              E dal punto di vista narrativo, ciò significherebbe precludersi invenzioni come i paradossi temporali, ad esempio.
              Ancora. Dal punto di vista linguistico, bisognerebbe rispettare il fantastico quotidiano (vedi il bel libro "Parola di papero") degli anni '50? Provate a far leggere a un ragazzino certi improbabili testi di Martina...

              In sintesi. Se ci si appella ad un rigore contenutistico e ad una coerenza temporale, lo si deve fare a tutto campo.
              Capisco voler essere kantiani e spaccare il capello in quattro.
              Ma permettetemi di fare come il sovrano hegeliano. E fatemi mettere i puntini sulle i.


              Muori, malnato! Muori! Muori!

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                Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                Risposta #306: Lunedì 23 Mag 2016, 19:43:39
                Io comunque come ho detto non considero i characters disneyani come creature fantastiche che vivono in un eterno presente(lo trovo abbastanza stupido.......) e mi attengo invece alla visione "realistica":se Carl Barks che ha tutta l'autorità su un personaggio che ha creato ha stabilito che questo lavorava nel Kondike per l'argento nel 1898 trovo molto assurdo farlo vivere negli anni Duemila(ma questo solo perché come ho detto fino allo sfinimento configuro i personaggi disneyani come persone umane e non creature fantastiche.......detto questo la versione donrosiana è comunque ormai accreditata come ufficiale...........
                "ATTENZIONE!IO SONO PAPERON DE' PAPERONI E SE FAI QUALCOSA CHE NON MI PIACE COMPERO LA CITTA' E TI LICENZIO!"

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                  Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                  Risposta #307: Lunedì 23 Mag 2016, 19:55:50
                  detto questo la versione donrosiana è comunque ormai accreditata come ufficiale...........
                  Quale versione? Quella di un eterno 1950?
                  Anche il Don ha scritto che è un suo 'gioco personale' (per quanto non proprio un gioco) che non vuole influenzare gli altri autori. Se poi qualcuno in Egmont ha deciso di andargli dietro (non so esattamente se ci sono direttive della casa in tal senso), sicuramente gli autori italiani non lo hanno fatto.
                  « Ultima modifica: Lunedì 23 Mag 2016, 20:00:48 da leo_63 »

                    Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                    Risposta #308: Lunedì 23 Mag 2016, 20:13:15
                    Io comunque come ho detto non considero i characters disneyani come creature fantastiche che vivono in un eterno presente(lo trovo abbastanza stupido.......) e mi attengo invece alla visione "realistica"
                    Boh, convinto tu...
                    Cosa ci vedi di stupido? La motivazione è sempre che non rispetta la versione "realistica"?

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                      Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                      Risposta #309: Lunedì 23 Mag 2016, 20:46:15
                      se Carl Barks che ha tutta l'autorità su un personaggio che ha creato ha stabilito che questo lavorava nel Kondike per l'argento nel 1898 trovo molto assurdo farlo vivere negli anni Duemila
                      In Topolino e gli zingari Clarabella sfoggia un costume con fascia "Miss qualcosa 1908". Ora, quale data riporta l'ultima striscia di Gottfredson in cui ella compare? Risulta invecchiata, per caso?

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                        Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                        Risposta #310: Lunedì 23 Mag 2016, 20:51:19
                        (lo trovo abbastanza stupido.......)

                        Se è per questo c'è chi trova stupido il fatto che una persona, a 20, 30 o 40 anni, legga ancora i fumetti Disney, quelli dove, a prendere la parola, sono topi, paperi e cani.

                        Bisogna accettare che non è necessariamente tutto razionale, né tantomeno si può pretendere razionalità da un fumetto come quello qui in oggetto.

                        Alla fine stiamo parlando di un solo autore isolato (perché non venitemi a dire che Carl Barks si era posto degli stretti limiti temporali entro cui attenersi) che ha posto una sua personalissima cronologia sui fatti capitati ad una banda di paperi. Ma nessun autore attuale si sognerebbe mai di fermarsi agli anni '50, e per fortuna, mi viene da dire! Nemmeno Gottfredson, che presumo ti piaccia particolarmente, si è fermato agli anni '30 perché Topolino è nato fumettisticamente in quel periodo e lì doveva rimanere.

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                          Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                          Risposta #311: Lunedì 23 Mag 2016, 20:51:40
                          Io comunque come ho detto non considero i characters disneyani come creature fantastiche che vivono in un eterno presente(lo trovo abbastanza stupido.......) e mi attengo invece alla visione "realistica":se Carl Barks che ha tutta l'autorità su un personaggio che ha creato ha stabilito che questo lavorava nel Kondike per l'argento nel 1898 trovo molto assurdo farlo vivere negli anni Duemila(ma questo solo perché come ho detto fino allo sfinimento configuro i personaggi disneyani come persone umane e non creature fantastiche.......detto questo la versione donrosiana è comunque ormai accreditata come ufficiale...........

                          Scusa Bubbo, hai anche detto allo sfinimento che la versione di Don Rosa è ormai accreditata come ufficiale, ti dispiace quindi indicare una fonte che confermi quello che dici, visto che io, e non credo di essere l'unico, sono abbastanza dubbioso su ciò? :-?
                          The Rabbit Hunter! (Copyright by Gancio 08.II.16)


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                            Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                            Risposta #312: Lunedì 23 Mag 2016, 20:52:55
                            Bé,ormai su ZIO PAPERONE,per esempio,c'è scritto in tantissimi articoli....e poi anche su altri tantissimi siti......
                            "ATTENZIONE!IO SONO PAPERON DE' PAPERONI E SE FAI QUALCOSA CHE NON MI PIACE COMPERO LA CITTA' E TI LICENZIO!"

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                              Risposta #313: Lunedì 23 Mag 2016, 21:06:56
                              Bé,ormai su ZIO PAPERONE,per esempio,c'è scritto in tantissimi articoli....e poi anche su altri tantissimi siti......

                              Ora, Don Rosa stesso parla di "my private joke"...

                              Un Topolino fermo agli anni Cinquanta impedirebbe Papertotti, Faceduck, Q-Blog... [smiley=commosso.gif] Starei per firmare, ma...

                              Ma... A mio parere il seguire i tempi ha una causa sopportabile e un effetto notevole (benché non sempre sfruttato). La causa è quella che dici, Bubbo. Il settimanale, anche in quanto settimanale, cerca il contatto con il pubblico, il più possibile. Spesso lo fa con mezzi che a mio parere lo snobilitano, senza troppe perifrasi.
                              Ma l'effetto possibile, che fa capolino ogni tanto da Martina a Vitaliano, è la possibilità di una visione del e sul presente. Attenzione bene: una visione del mondo è esprimibile anche al passato. Gli altri due fumetti che leggo, Asterix e Tex, sono al passato, e decisamente non trasportabili (oddio, Tex che dà una ripassata a un certo presidente USA del passato recente non me lo sarei perso). Un'ambientazione fissa non preclude una visione del presente. In un fumetto come Topolino, però, appunto per il suo contatto settimanale con il lettore, non usare il presente come "volontà e rappresentazione" è un'occasione persa.
                              Occasione spesso persa comunque e oscurata dai suddetti mezzi snobilitanti, ma da non precludersi. È un po' una valvola di respiro che impedisce al fumetto di dire sempre le stesse cose. Il Novecento-Duemila è, insieme, il secolo (lungo) dello storicismo e dall'"antistorico" (romanzo antistorico, disse Spinazzola del Gattopardo...), della contestualizzazione e dell'acriticità. Tenere i riflettori sul presente, invece che a banalizzarlo, può ancora servire a guardarci dentro.
                              Tutto ciò almeno a mio parere. :)

                              Poi, naturalmente, ci sono tante possibilità narrative in più. Magari non tanto ora, ma in passato Pezzin e Michelini hanno fatto delle belle storie costruite sulle novità culturali o tecnologiche che spesso erano addirittura istruttive e illuminanti (veggogna! Indottrinamento politico su Topolino! Disney in mano ai comun(ell)isti!)
                              « Ultima modifica: Lunedì 23 Mag 2016, 21:16:37 da A.Basettoni »

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                                Re: Il tempo e la continuity nelle storie Disney
                                Risposta #314: Lunedì 23 Mag 2016, 21:08:47
                                Bé,ormai su ZIO PAPERONE,per esempio,c'è scritto in tantissimi articoli....e poi anche su altri tantissimi siti......
                                Ah, beh, allora... ::)

                                Che poi, dai, un conto è avere una propria visione sull'argomento (l'ambientazione temporale), un conto è insistere a dire che è l'unica versione ufficiale, quando sappiamo tutti benissimo che non è così.
                                E credo anche che nessuno abbia bisogno di doverne essere convinto, quindi adesso basta, dai, cambia disco, perchè sinceramente cominci a diventare monotono e pesante. Parlo per me, ma penso di non essere l'unica a pensarla così. ;)

                                 

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