Che tra l'altro anche volendo non si potrebbe nemmeno considerarla canonica, dato che, ponendo dei riferimenti temporali precisi, stabilisce che tutti i personaggi (non solo Paperone ma tutti quelli con cui interagisce; e pure quelli di Topolinia, visto che Paperino li ha incontrati ai tempi di Gottfredson) vivano in un arco temporale ristretto (visione inventata da Don Rosa) mentre ogni altro autore ha sempre ambientato le storie in un "eterno presente".
Vero, e se vogliamo l'unico altro autore in cui si può parlare davvero di continuity più o meno valida è proprio Gottfredson.
E non solo perchè spesso le storie a strisce continuano l'una nell'altra, ma anche perchè l'arco temporale è abbastanza ristretto da renderla credibile.
Cominciamo con un Topolino che esordisce nel 1930 ed è praticamente un ragazzino, si potrebbe assumere che abbia tipo 18 anni.
Se consideriamo un'epopea che arriva fino al 1955, cioè quando si concludono le storie lunghe di Gottfredson e poi anche di Walsh, e ignorando le strisce successive, si può notare come il personaggio di fatto cambi, diventa più maturo come aspetto, vestiario e carattere, più come lo conosciamo oggi.
Ecco, considerando le date, quel Topolino "finale" di teorici 43 anni ci sta. In realtà, secondo me ne dimostra qualcuno in meno, ma diciamo che, forzando un pò la cosa, sostanzialmente ci siamo. E' una cosa credibile.
Un cambiamento simile anche se meno accentuato si può vedere anche in Minnie, Pippo, Gambadilegno e altri.
Il tutto è confermato dallo scorrere temporale di vicende realistiche, dato che si può ravvisare chiaramente un prima e un dopo la Seconda Guerra Mondiale, oltre che il durante chiaramente visibile in alcune avventure.
Insomma, senza voler cercare il pelo nell'uovo, perchè chiaramente non tutto si incastra alla perfezione, c'è comunque una continuity che più o meno funziona.
Ora, io non credo che sia espressamente voluta, ma è una semplice conseguenza del fatto che Gottfredson & co. hanno di fatto creato l'universo fumettistico di Topolinia, e quindi è una cosa che viene da sé, anche senza volerlo.
Ma è quindi qualcosa di unico e ormai irripetibile, dato che qualunque Topolino ripreso dopo il 1955 non può praticamente invecchiare oltre, siamo già ai limiti.
In definitiva, esistono solo due continuity consistenti nel mondo Disney : una venuta fuori spontaneamente per il semplice fatto di rappresentare gli esordi di un personaggio, e l'altra ricercata in maniera filologica e puntigliosa, da vero nerd, costruita a posteriori mettendo insieme vari elementi.
Entrambe non canoniche.
Per il resto, direi che una continuity effettiva e obbligata, salvo alcune ovvietà dovute al semplice accumularsi delle storie, sostanzialmente non c'è, e direi che va bene così.