Ecco il commento alla storia
Topolino sorveglia il sorvegliante, storia americana proposta in Italia su Topolino n. 185 (1958) e poi nel 1965 sugli Albi della Rosa, di Fallberg e Jack Bradbury.
Trama in pillole: Topolino è stanco morto (ritorna da una giornata di lavoro; ci viene da chiedersi quale sarà la sua occupazione) e già prospetta una serata tranquilla quando incontra Pippo. L'amico si sta recando allo zoo per un turno di guardia notturna; ma Topolino non crede che possa fare molto e decide di seguirlo di nascosto e di aiutarlo.
Pippo incontra il direttore dello zoo che gli ricorda i suoi doveri, ma dopo un po' il nostro amico sembra dimenticarsene e si mette a leggere fumetti. Topolino vuole dar da mangiare agli animali attingendo al pranzo di Pippo, che, sospettoso, esce dal suo rifugio, credendo che il gorilla sia uscito e voglia derubarlo. Intanto si mette a piovere e un fulmine colpisce davvero il lucchetto della gabbia del gorilla (!) che così viene liberato e gira per lo zoo. Pippo sta cercando la gabbia dell'animale, e dopo vari insuccessi se lo ritrova dietro: Topolino li vede e non vuole chiamare l'amico per non agitare lo scimmione, quindi lo attira con una banana fino alla sua gabbia.
Finale simpatico con Topolino che esce dallo zoo, rassegnatosi del fatto che Pippo se la può cavare da solo, ma viene investito dall'acqua di una pozzanghera sollevata da un'auto.
Anche questa volta Topolino non è certo un antipatico saccente, ma un simpatico combinaguai che, pur indossando degli abiti adulti (con tanto di papillon), ha ancora dentro di sè lo spirito del personaggio degli anni '30, quello in pantaloncini che tanto ci faceva divertire con le sue avventure. E' lui stesso ad ammettere di essere addirittura inferiore a Pippo (voluta esagerazione), dicendo, nelle ultime vignette: - Con la sua fortuna, se la saprebbe cavare anche da addormentato - e dopo l'acqua addosso - Cosa che non posso dire di me! -. Ha un lavoro (stabile, sembrerebbe) e quindi può essere assimilato fra la gente comune.
In effetti si tratta di una storia breve, completamente a gags, ma l'ho selezionata per il bel ritmo con cui si svolge e per gli ottimi disegni di Bradbury (alcune espressioni sono fenomenali, come quella dell'ultima vignetta, oppure quelle del Pippo infuriato nella sequenza del presunto "furto" delle cibarie).
Vi sono comunque molte imprecisioni di livello "tecnico", dovute solo e soltanto alla distrazione dei redattori italiani: nelle tavole a colori, il muso di Topolino è mezzo rosa e mezzo bianco, ma a volte il rosa fuoriesce dai contorni della faccia, oppure la copre interamente. Stessa cosa per Pippo: ad esempio, nella terza vignetta dell'ottava tavola ha muso e occhi rosa, nelle tre seguenti muso rosa e occhi bianchi (com'è giusto che sia), mentre nella seconda della tavola dopo muso e pupille rosa e parte superiore bianca (un pastrocchio, insomma).
Inoltre, nella quinta tavola Pippo sta leggendo un giornalino, e la scritta sulla copertina è tradotta come
fumetti, ma nella vignetta dopo si legge l'originale, ovvero
comics (piccola svista, ma comunque da segnalare).
Alcune note sul resto dell'albo, costituito per la maggior parte da storie di Barks: è presente la versione originale della martiniana "Topolino e l'isola agli antipodi", quindi chi possiede quella su GCD 225 (Sam?) non esiti a contattarmi per sapere le possibili modifiche.
Altra storia rara dell'albo è la breve "Il Lupo Cattivo e il piumin-piumetto", in cui Ezechiele tenta di catturare i porcellini con dei richiami per animali, non rivista dal 1964.
Da pag. 115 inizia la seconda puntata del racconto "Pel di Carota" di Jules Renard, adattato da Grazia Gabrielli: era consuetudine pubblicare varie riduzioni di classici letterari in fondo a Topolino in quegli anni. Pur essendo un riassunto, è scritto molto bene e disegnato in maniera realistica con buonissimi risultati: il fatto interessante è che il disegnatore è il nostro Pier Lorenzo De Vita, che ci aveva abituato a ben altre tipologie di disegno! In questo racconto (così come in altre riduzioni simili che posseggo) ha davvero un tratto maestoso, quasi perfetto (appena possibile vedrò di fare delle foto).
Nello stesso numero vi sono diverse illustrazioni Disney inedite: a pag. 70, mescolati fra personaggi non-Disney di ogni epoca, nel classico giochetto "ad ogni piede la sua scarpa" vi sono pure Topolino e Pippo, disegnati malissimo, con piedi simil-uomo (ma con tre dita)! Mentre a pag. 87, nel gioco "l'anfora del tesoro" (firmato da un certo zio Filo), c'è un Paperino (sempre inedito) davanti a tante anfore (di cui una è d'oro).
Mi sono dilungato un po' e ho finito per descrivere anche altre parti dell'albo, ma spero sia stato quantomeno interessante