Comincio oggi la recensione cronologica dei vari episodi della serie francese
Mickey à travers les siècles, di cui solo alcuni episodi tardi sono giunti fino a noi, tradotti. Ma molte delle leggendarie imprese si concentrano nella prima ondata di episodi (negli anni 50).
Perché redigo queste recensioni? Non è così semplice. Di certo non le redigo soltanto perché a priori queste storie - non essendo arrivate in Italia - devono per forza esser messe nel topic, ma perché oggettivamente molte di queste avventure sono dei veri colpi di fulmine, dei concentrati di comicità e azione i quali si amalgamano rendendo "perfetti" anche alcuni episodi di 4 pagine; in più, si possono anche fare dei paralleli (se avete domande in questione potete pormele) con alcuni degli episodi italiani della Macchina del Tempo, con cui inevitabilmente hanno elementi in comune.
Succederà che raggrupperò 2 o più episodi in un'unica recensione, data a volte la brevità dei medesimi.
E' il caso di questa mia introduzione al ciclo, in cui raggruppo la tavola iniziale con la prima avventura spazio-temporale di Mickey.
Dopo la già accennata LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY, immediatamente dopo lo sceneggiatore Pierre Fallot - quarantatreenne appassionato di Storia - trova il modo di esprimere al meglio - forse in un boom a volte eccessivo - il suo amore per la Storia, lasciando che Topolino - adottato dalla Francia proprio in quell'anno - venga coinvolto più passivamente che attivamente in una sequela di situazioni che fanno parte della Storia
della Francia (ma non solo). Gli episodi sono caratterizzati da un'attenzione per i dettagli storici evitando qualunque tipo di paradosso, a discapito, spesso, della psicologia di Topolino. Ma non mancano, come premesso nella mia recensione a MICKEY ET LE VASE DE SOISSONS, momenti un po' più intensi della media e riflessioni di Topolino che riconfermano le qualità del suo personaggio, elevando di molto la qualità della storia.
Come ho detto, il ciclo inizia subito dopo LE TOUR DE FRANCE, e Topolino sembra ancor più radicato in Francia, tant'è che non si sa se la sua città sia una metropoli statunitense o Parigi.
L'introduzione al ciclo è composta da una singola tavola. Un'introduzione un po' banale nei presupposti, ma alla fine risulta efficace per la dinamicità della sceneggiatura e per la profondità di alcune vignette in cui i personaggi all'interno operano delle riflessioni sensate.
Topolino torna a casa di Minnie e si esibisce in una sorta di torneo medievale montando su un seggiolone, con un secchio in testa a mo' di elmo e una scopa sul braccio che simula una lancia.
Il suo desiderio è quello, espresso in modo infantile di fronte ad una Minni in disaccordo, di rivivere le antiche gesta, non riconoscendosi nel periodo storico in cui vive (è una caratterizzazione di Topolino che forse non adrebbe bene ai giorni nostri, ma si ricollega alle prime avventure del personaggio: è già la seconda volta oggi, dopo la recensione di GGG); nello stesso palazzo di Minni, e precisamente nell'appartamento attiguo al suo, vive l'ormai celebre - in Francia - prof. Durandus (nome che non ha poco a che fare con la sostanza della sua ultima invenzione): questi ode le manifestazioni fanciullesche di Topolino e gli propone quindi la sua pozione per fare avverare i suoi desideri. I viaggi nel tempo hanno luogo non appena, dopo aver bevuto la pozione, la testa di colui che l'ha bevuta viene percossa in qualsiasi modo.
Minni sconsiglia a Mickey il viaggio, ma dopo aver bevuto la pozione Topolino si vede piombare sulla testa i bicchieri di marmellata che Minni teneva sopra l'armadio.
MICKEY AU TEMPS DE CROISADESEpisodio strettamente legato all'
incipit, è ancora troppo schematico per appassionare veramente, dato che ancora Fallot non sa bene come esprimere le potenzialità della materia e come amalgamare il personaggio con lo sfondo storico.
Siamo nel 1249 (in una
successiva avventura, pure incentrata sulle Crociate, gli eventi si svolgeranno nel 1248). Topolino non si rende ben conto in quale situazione si trovi, infatti spesso nelle sue scorribande nello spazio-tempo non si limita ad "atterrare" in un determinato periodo, ma ci atterra assumendo di volta in volta la personalità di un individuo - forse un suo antenato? - la cui vita forse ha un suo corso comunque. Forse. O forse è proprio un'invenzione narrativa un po' facile che però darà migliori frutti in episodi di qualche anno dopo.
In questa prima avventura - molto breve (2 pagine) - Topolino, alla consueta domanda sulle sue generalità , s'inventa un nome:
Mickey de Parquet (bé, era il primo che gli veniva in mente
). Vinto il torneo, ha l'opportunità di conoscere più approfonditamente una sosia medievale di Minni (
Estelle de Minnie), che non è esattamente la Blanche de Castille come indicato sull'Inducks.
Poi si imbarca in un'impresa dall'esito negativo: la battaglia di Damietta, in cui Luigi IX (San Luigi) si scontra coi Musulmani. Dell'evento storico si mostra solo lo sbarco e alcune scene di battaglia coi Musulmani.
Topolino ha la mano buona grazie allo scompiglio provocato dai petardi che gli erano rimasti in tasca sin dal 14 Luglio (si festeggia anche in America? :
). Di fronte a questo risultato, egli gioisce: "
La mia arma segreta ha decretato il successo e fa sì che Luigi IX vinca la battaglia di Damietta". Ignoranza di Topolino? Può essere, dato che il colto Fallot non poteva certo ignorare che quando i Francesi sbarcarono sul delta del fiume Nilo, le prime con cui si scontrarono (e vinsero comunque) erano solo difese deboli di per sé, e l'esercito e le mura veramente importanti da fronteggiare erano di là da venire. In seguito Fallot sarà comunque più accurato e meno semplicistico nella messa in scena. Ancora la potenza della Storia non si è concretizzata nella sua maniera più estrema.
Topolino viene colpito sulla testa mentre si riposa dalla battaglia, proprio mentre sta pensando che in realtà i tempi ove egli bramerebbe di più vivere sono quelli di Ponzio Pilato, quelli della Roma antica, ed è così ha luogo
MICKEY ET L'EMPEREUR DIOCLETIEN
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