I miei voti sono stati (l'ordine è alfabetico):
Topi:Pippo Reporter - Il Rustico Cavallerizzo: È un'ottima conclusione per la saga, già bella di suo e con disegni magnifici. È stata una scelta molto particolare farla partire come un
what-if negli anni '30 e farla finire come un prequel di tutto il fumetto Disney, senza incongruenze e senza trame cervellotiche.
Tutto questo accadrà ieri: A molti non è piaciuta, ma io l'ho adorata dalla prima all'ultima pagina, anche se il disegno mi è parso quantomeno strano. Adoro i viaggi nel tempo (e dire che ho recuperato
Ritorno al futuro solo poche sere fa) e questa storia è forse uno dei migliori casi. E poi ho gradito molto l'espediente delle tavole sbiadite e della storia dentro la storia, nonché il giovane Topolino e il vecchio Gambadilegno.
Topolino e l'Impero Sottozero: È una storia sviluppata così tanto bene che non so neanche da dove iniziare a commentarla. La Gelonia? La dittatura? La parte fiabesca (che mi ricorda molto Frozen, anche se scritta prima)? Boh. Comunque, capolavoro.
Dispiace per due storie, senz'altro più leggere,
Basettoni e il colpo a doppia (anzi, tripla!) sorpresa e
Una divisa per Topolino. Davvero ottime storie normali che si fanno ricordare, che però non posso considerare più in alto di queste tre.
Paperi:
DD - Come un gioco: La migliore "singola" di DoubleDuck. È molto simile all'altra di quest'anno,
L'ultimo giorno, però vanta dei disegni di Urbano (che Mazzarello fa schifo, non smetterò mai di dirlo) e di un non-so-che di introspettivo in tutti i personaggi. Dev'essere il tipo di narrazione, diverso dal solito.
Paperinik e l'indistruttibile lista: Le storie dei paperi di quest'anno sono davvero tante, e spesso davvero mediocri. Questa si salva certamente, per via del rapporto approfondito in maniera naturale fra Paperino e la lista dei debiti. Lavoradori è sì confusionario, ma aiuta a rendere questa storia onirica.
Zio Paperone e la sfida da 50$: La storia parte da un'idea tutto sommato banale, ma riesce a renderla benissimo. È stato un buon motivo per rovistare ogni giorno nella posta, sperando che Topolino fosse arrivato in anticipo e poter leggere la nuova puntata della storia.
Dispiace per le due storie di Pk,
Il raggio nero e
Gli argini del tempo, e per
Papere alla riscossa. Ma non perché avrei voluto includerle, quanto perché mi aspettavo di più da quelle storie.
Brevi:
Andiamo al cinema? - Il film impegnato: Premetto che di tutte le brevi, ne ricordavo ben poche. Questa era una di quelle, che nonostante Asteriti riesce ad essere brillante come il resto del filone, purtroppo abbandonato.
Topolino e Gambadilegno in: Mai come me: Un'altra che ricordavo. Non è il massimo per quanto riguarda il divertimento o la trama, ma l'idea della storia muta con un confronto fra Topolino e Gambadilegno è molto carina e ben riuscita.
Zio Paperone e non mi ricordo più come finiva il titolo: Una delle più spettacolari cose di Sio, rido solo pensandoci.
Sceneggiatori:
Casty: Seppure abbia fatto solo 4 storie, due non erano nemmeno così belle, le altre due sono finite fra le migliori dell'anno. Uno così è davvero in gamba.
Giorgio Salati: A parte le storie di Nonna Papera e degli ultraporri, ha fatto solo ottime storie, nessuna passata in copertina. E, per me, quando una storia valida non finisce in copertina è una nota positiva, non ho idea del motivo. Forse perché sono sempre sue o di Vitaliano.
Simone Albrigi: Ma lui li batte tutti. Solo che non ricordo più il titolo della sua storia migliore
Disegnatori:
Emilio Urbano: Quando una storia ha i suoi disegni, anche se è la peggiore sceneggiatura di Macchetto, è una nota positiva. Che poi ha disegnato pressoché solo Salati, quindi il problema non si pone.
Stefano Turconi: Come sopra, i due stili sono simili e li adoro entrambi. Solo che ormai disegna solo storie di sua moglie (che non è necessariamente un male, se si guarda la situazione dall'altro lato: almeno non abbiamo obbrobri del tipo Radice/Mazzarello). In ogni caso, i suoi disegni sono perfetti.
Vitale Mangiatordi: Ha disegnato solo una storia quest'anno, peraltro nemmeno tanto bella. Però, per me, è più bravo degli altri due. Nel dubbio l'ho votato.
Cover:
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