Il numero lucchese di
Topolino non presenta storie direttamente collegate alla più grande fiera del fumetto italiana (eccezion fatta per le 6
one-pages dedicate), ma cala alcuni pezzi da novanta della propria scuderia: l'episodio conclusivo della storia di Artibani/Perina su Cuordipietra, un giallo di Casty, una nuova storia di
Comics&Science e il prologo della saga di punta dell'autunno 2017.
Il sergreto di Cuordipietra si conclude bene, e con lo sguardo globale che si può dare ora mi sento di dire che no, non supera
L'Ultima Avventura, e nemmeno la metterei sullo stesso piano qualitativo. Laddove la storia di 4 anni fa presentava una trama maggiormente articolata e una sceneggiatura "di ferro", in questo caso i dubbi sullo svolgimento e su alcuni passaggi non mancano (specialmente nell'affaire Gedeone) e il finale sembra mancare di epica nella risoluzione dell'intreccio.
Di contro però
Francesco Artibani scrive un Paperone bellissimo e molto umano, pur dimostrandosi anche calcolatore, e offre una visione "famigliare" molto forte e sentita che rende il clan dei Paperi coeso e credibile nei propri rapporti. Una volta tanto la commedia slapstick di botte, rincorse e quant'altro lascia il posto a un fronte comune di azioni e sentimenti che, senza essere sdolcinati, contribuisce a un quadro apprezzabile.
Anche il profilo di Cuordipietra ne esce crudele nella giusta misura, con una caratterizzazione alquanto riuscita.
Altri due pregi sono un certo senso di pericolo, che si avverte in alcuni passaggi della trama e dovuti a una scrittura più drammatica e meno "giocattolosa" e i disegni di
Alessandro Perina, che senza strafare e col suo stile sobrio offre un'altra prova più che buona.
Prova più che buona che replica anche con
Topolino e la minaccia piccolina, di
Casty, dove oltre a veder recitare un ottimo Topolino e un amabile Gancetto il disegnatore si diverte anche a giocare con la diversa prospettiva che il rapporto tra i personaggi e l'ambiente hanno nella difficile situazione "miniaturizzata".
Casty sfrutta infatti un vecchio espediente per un nuovo thriller dei suoi che, pur non brillando come altre sue storie simili intrattiene con un buon ritmo.
Paperino e i ponti di Quackemberg è forse la miglior storia di
Topolino Comics&Science, per il suo essere in grado di non usare lo spunto scientifico come mero pretesto per sviluppare una storia che se ne distacca durante il suo svolgimento, magari piegandolo alle proprie esigenze di trama. Artibani ripercorre un fatto storico collegato alla geometria e alla topologia per scrivere un'avventura ricca di brio e razionalmente matematica, dove anche
Mazzarello fa un buon lavoro.
Il numero si chiude con il breve
prologo alla Nuova Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi:
Alessandro Sisti sfrutta questa piccola anteprima per collegare questo nuovo ciclo con quello storico e lo fa dimostrando la propria stoffa di sceneggiatore: in modo chiaro e divertendo.
Claudio Sciarrone disegna belle tavole dinamiche e personaggi dall'appeal moderno, cosa che si nota soprattutto nel look dei nipotini e nei loro compagni di classe, ma qualcosa mi dice che illavoro dell'artista esploderà davvero solo nei prossimi episodi
Le tavole autoconclusive di
Tito Faraci e
Silvia Ziche, infine, ricollocano il Re Topolino delle
Cronache del Regno dei Due Laghi in una fiera che ha molte affinità con Lucca Comics, in una parodia divertita della kermesse toscana che strappa qualche sorriso, anche se alcune tavole sono meno riuscite.