Bella storia, ma non paragonabile all'Ultima Avventura. Ovviamente
SPOILER a go-go nel testo seguente.
Diciamo che il Segreto sta all'Ultima come Gedeone sta a Paperone. Sono entrambi il fratellino/sorellina molto minore dell'altro, che per lo più vivono della luce riflessa del parente. Certo, hanno le loro qualità, ma diciamo che da soli susciterebbero molto meno interesse.
La storia è molto bella per tante piccole chicche e buone idee. Mi è piaciuta l'idea di base di mostrare l'unità della famiglia dei paperi, cosa già presente nell'Ultima, stavolta escludendo i parenti più noti ma facendo tornare sulle scene Gedeone e Sgrizzo, quest'ultimo in due memorabili tavole. Famedoro si presta perfettamente al ruolo di antagonista: a differenza di tutti gli altri cattivi storici dei paperi, lui non ha mai avuto una famiglia, non ha mai mostrato di sentirne la mancanza ed è credibilissimo quando afferma di sentire il voltastomaco se ne sente parlare e quando crede che la famiglia sia una debolezza di Paperone anziché la sua forza. Ottimo è anche il contrasto tra l'onestà di Paperone e la completa immoralità di Cuordipietra, più volte rimarcato; forse anche un po' troppo rimarcato, Paperone ha chiari principi morali ma a volte col fisco ha battagliato anche lui
Anche le chicche e le citazioni sono molto piacevoli per l'appassionato. Si parte coi già citati Gedeone (complimenti a Perina per la raffigurazione) e Sgrizzo, si continua con il brutopiano, con lo spago barksiano, con la pioggia di monete della dollarallergia, con l'albero genealogico dei paperi (LOL per la battuta di Paperino
), con Ortensia e Matilda che per la prima volta incontrano, verbalmente, Gedeone.
Peccato però che la trama che dovrebbe accompagnare tutte queste belle idee e queste chicche non si riveli all'altezza, a mio parere. Cuordipietra tanto aveva elaborato un piano machiavellico e spietato nell'Ultima, tanto elabora un piano banale in questa storia, tanto che in molti lo definiamo bassottesco (letteralmente:
http://bit.ly/2lRI4M3 ). Il piano è talmente semplice che non regge molte parti della trama. Difficile trovare un senso infatti alla parte centrale, quando, coi nipotini già in mano sua, Cuordipietra si ingegna per far arrivare e rapire Gedeone nel cuore dell’Amazzonia, così che Paperone lo segua, il tutto per arrivare in elicottero a dirgli del rapimento (davanti a un ulteriore testimone come Gedeone, per di più direttore di giornale) e poi farli tornare tutti sani e salvi a casa, distruggendo le rovine “perché mi piace essere cattivo haw haw haw”.
Anche il finale è un poco strano. L’intervento di Paperino è coraggioso e appassionante da leggere, ma si risolve in un nulla di fatto: mi aspettavo che almeno il sabotaggio dei motori fosse decisivo per la sconfitta di Famedoro, invece niente. Poi arriva Paperone, bombarda letteralmente l’isola di Famedoro e affonda tutto, senza che noi lettori si sappia come faceva Paperone a sapere che l’isola era in realtà una nave, visto che Paperino lo scopre una volta sull’isola e i nipoti dopo essere stati ingabbiati. Tralasciamo poi tutti i dubbi legali sul pagare il riscatto di un rapimento tramite avvocati o la legittimità di bombare una nave altrui: è un fumetto, dopotutto.