Che questo cortometraggio sia un evento è fuori discussione. La sua natura di evento, del resto, è tale per diversi motivi. E' innanzitutto il ritorno della Disney alla produzione regolare di cortometraggi, dopo che per anni i corti sono stati delle particolarità da proiettare ai festival, da inserire come extra nei dvd o da tenere sepolti negli archivi. In secondo luogo rappresenta il definitivo e autentico ritorno sul grande schermo degli standard characters, dopo decenni di apparizioni solamente occasionali (ad esempio
Canto di Natale di Topolino, Il Principe e il Povero, Topolino e il Cervello in Fuga, Fantasia 2000) e di apparizioni regolari solo nelle serie televisive e nei lungometraggi direct to video dei Toon Studios. Ora questi personaggi tornano direttamente nelle mani dei loro creatori, o meglio dei loro diretti eredi, gli artisti dei Walt Disney Animation Studios e la cosa non può che fare piacere e condurci al terzo grande motivo per cui Pippo e l'Home Theatre ha un così forte valore simbolico: il suo porsi direttamente nel solco della tradizione, riprendendo in toto e al 100% lo stile dei cartoni di Pippo degli anni 40 e 50, ma allo stesso tempo senza apparire minimamente datato.
Pippo e l'Home Theatre è infatti un meraviglioso anacronismo. Lo stile di disegno, la presenza dei pippidi ovunque, la dimensione sportiva, la voce narrante, lo humor delirante e nel contempo garbato, sono gli indizi che portano direttamente a credere di star guardando uno dei tanti corti della serie Goofy, prodotti all'epoca d'oro dei cortometraggi, con tanto di sigla su sfondo rosso e faccione di Pippo impresso sul sole giallo in apertura. Però poi ci sono gli Home Theatre, la tecnologia, alcuni riferimenti all'attualità come la presenza di una foto di Lasseter sul comodino di Pippo, che ci ricordano che è un prodotto nuovo di zecca. E la cosa incredibile è che in tutto questo non si avverte minimamente un contrasto, ma tutto si armonizza perfettamente. Che la prima regola di Walt Disney fosse di ricercare l'equilibrio tra Tradizione e Innovazione, proiettandosi al futuro tenendo conto del passato, si sapeva già. Ma non si poteva neanche lontanamente immaginare quanto questa regola si potesse sposare perfettamente con questo cortometraggio. Insomma, ci dev'essere una qualche magia da qualche parte che ha reso possibile una cosa del genere, probabilmente sta nella formula a suo tempo elaborata dal team di Walt, capace di resistere agli anni e di apparire sempre fresca, formula applicata in special modo allo humor graffiante e moderno proprio dei corti di Pippo, o molto probabilmente sta nell'abilità degli artisti di adesso di riuscire a trovare quella giusta misura per divertire i neofiti e appagare gli intenditori e i tradizionalisti. O molto più semplicemente la verità sta nel mezzo, quel che conta è che dalla sinergia tra passato e presente si sia ricreata quella magica alchimia, che si spera verrà presto applicata anche alle relative serie di tutti gli altri immortali characters della banda Disney.
da
La Tana del Sollazzo